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BASEBALL PAOLO 2 V I
 

Le World Series del 1991 videro di fronte i Minnesota Twins (95-67) per l'American League e gli Atlanta Braves (94-68) per la National League. Questa serie fu, per certi versi, simile alle World Series del 1987, anche queste giocate dai Minnesota Twins (contro i St. Louis Cardinals), in cui le squadre vinsero tutte le rispettive partite in casa. Questo fu l'ultimo evento con questa particolarità fino alle World Series tra i Diamondbacks e gli Yankees nel 2001. Le World Series del 1991, con i suoi 69 innings totali giocati, detiene il record per le più lunghe sette partite di sempre. Sette giocatori erano presenti sia nel 1987 che nel 1991 per i Twins: Kirby Puckett, Kent Hrbek, Greg Gagne, Dan Gladden, Gene Larkin, Randy Bush e Al Newman. Terry Pendleton dei Braves giocò anche lui nelle serie del 1987, come membro dei St. Louis Cardinals. Prima del 1991, nessuna squadra vincitrice della League aveva mai finito la stagione precedente in ultima posizione, ma sia i Twins che i Braves erano reduci dall'ultimo posto nella stagione precedente. I Twins inoltre vinsero l'AL West Division nel 1991, con tutte le squadre della division con un record di .500 o più, una prodezza che i Braves realizzarono quando vinsero la National League East del 2005. Le World Series del 1991 sono considerate una delle migliori mai giocate. L'ESPN nella speciale rubrica "World Series 100th Anniversary" ha selezionato le World Series del 1991 come le "Greatest of All Time", con cinque delle sue Gare decise da un singolo punto, quattro partite decise nel finale at-bat e tre che andarono agli inning supplementari. I Minnesota Twins vinsero la West Division, con otto partite di vantaggio sui Chicago White Sox, e sconfissero i Toronto Blue Jays, 4 gare a 1, nelle American League Championship Series. Gli Atlanta Braves si imposero nella West Division con una sola partita sui Los Angeles Dodgers e poi ebbero la meglio sui Pittsburgh Pirates con 4 gare a 3 nelle National League Championschip Series. Il 19 ottobrte andò in scena Gara 1 allo Hubert H. Humphrey Metrodome a Minneapolis. Come con le World Series del 1987, i Twins avevano ancora un indubbio vantaggio rispetto alle squadre ospiti grazie al "baseball purist's nightmare" (incubo dei puristi del baseball), conosciuto come Hubert Humphrey Metrodome. Lo stadio al coperto trendy, ma impopolare, era noto per l'assordante rumore della folla, nonché per l'incapacità di battere la palla lunga e la maggior parte delle squadre temevano di giocare lì. Il primo lancio cerimoniale in Gara1 delle World Series fu eseguito dall'arbitro dell'AL Steve Palermo. Palermo era stato costretto al ritiro anticipato quando fu gravemente ferito da una pallottola sparata mentre soccorreva una vittima di una rapina a Dallas il 7 luglio del 1991. Dopo il lancio, lo staff arbitrale corse verso di lui per lo scambio di auguri. I Twins iniziarono con il loro asso Jack Morris, nativo di Minnesota, mentre i Braves gli opposero Charlie Leibrandt. Entrambi i lanciatori avevano lanciato in squadre che avevano disputato le World Series, con Morris che vinse un anello con i Detroit Tigers nel 1984 e Leibrandt che ne aveva vinto uno con i Kansas City Royals nel 1985. Minnesota segnò per prima nella parte bassa del terzo. Con due out, il leadoff Dan Gladden prese la base su ball e poi rubò la seconda. Il rookie Chuck Knoblauch colpì un singolo e spinse a casa Gladden, ma fu preso in ballerina tra prima e seconda ed eliminato per terminare l'inning. I Twins aggiunsero altri tre punti nel quinto, quando Greg Gagne colpì un home run con Kent Hrbek e Scott Leius in base. Leibrandt uscì dalla partita in seguito al fuoricampo, e il rilievo Jim Clancy prontamente permise che Gladden e Knoblauch raggiungessero la base su un errore e una base su ball. Gladden raggiunse la terza su una volata di Kirby Puckett per il primo out, e dopo che Knoblauch rubò la seconda, venne data la base intenzionale a Chili Davis. Brian Harper poi colpì una volata all'esterno sinistro per il secondo out. Gladden effettuò il pesta e corri e cercò di segnare, correndo contro il ricevitore di Atlanta Greg Olson che trattenne la palla e lo toccò per il terzo eliminato. I Braves riuscirono a toccare Morris nella parte alta del sesto, quando Jeff Treadway e David Justice raggiunsero la base con due out. Ron Gant poi li seguì con un singolo che Gladden giocò male, e Treadway segnò. Con ancora i corridori in seconda e terza, Morris uscì da questa situazione critica mettendo strikeout Sid Bream e chiuse l'inning. I Twins aggiunsero un punto rassicurante nella parte bassa dell'inning quando Hrbek colpì Clancy con un fuoricampo solitario. Dopo aver concesso la base su ball ai primi due battitori all'inizio dell'ottavo, Morris venne sostituito da Mark Guthrie, che costrinse Terry Pendleton a battere in doppio gioco. Dopo aver concesso a Justice la base su ball, Guhtrie, a sua volta, venne sostituito da Rick Aguilera che concesse un punto quando Gant colpì un singolo portando a punto Lonnie Smith dalla terza base. Fu l'ultimo punto della partita e i Twins vinsero la gara di apertura per 5-2. La vittoria di Morris fu la sua terza nelle World Series da partente, dopo aver vinto Gara 1 e 4 nelle World Series del 1984. Per la scarsa prestazione Leibrandt fu rimosso dalla rotazione delle World Series. Durante la partita, un pop in foul di Kent Hrbek colpì la figlia del Commissioner Fay Vincent, Anne, in testa. Domenica 20 ottobre sempre a Minneapolis venne giocata Gara 2. Il match-up di lanciatori fu caratterizzato dal vincitore del Cy Young Award della National League del 1991, Tom Glavine, contro il vincitore di sedici partite dei Twins e numero due dei partenti, Kevin Tapani. Nella parte bassa del primo, Dan Gladden colpì un pop-up, apparentemente di routine, sulla zona dietro il seconda base. L'interno degli Atlanta Mark Lemke e l'esterno David Justice si scontrarono, la palla cadde dal guanto di Lemke, e Gladden raggiunse la seconda base sull'errore. Dopo una base su ball a Chuck Knoblauch, Glavine indusse Kirby Puckett a battere a terra in terza, dove Terry Pendleton toccò il sacco, eliminando Gladden, e poi tirò al prima base Sid Bream per eliminare Puckett nel doppio gioco. Il battitore successivo, Chili Davis, colpì un fuoricampo contro Glavine che diede ai Twins il primo vantaggio, 2-0. I Braves segnarono un punto nella parte alta del secondo quando Justice mise in campo un singolo, andò in terza sul doppio di Sid Bream, e poi segnò su una volata di sacrificio di Greg Olson. Si verificarono delle polemiche nell'inning successivo quando Lonnie Smith raggiunse la prima su un errore di Scott Leius. Con due out, Ron Gant strappò un singolo a sinistra. Smith, che vantava il record di giocare per la quarta squadra in una partita delle World Series, cercò di battere il tiro in terza di Gladden. Gladden tirò male e Smith fu in grado di arrivare salvo in terza, ma Gant venne catturato tra le basi mentre cercava di allungare la sua hit in un doppio. Tapani prese il tiro di Gladden e tirò in prima. Quando Gant ritornò sulla base si aggrovigliò con Kent Hrbek, che sembrò gli avesse afferrato la gamba per staccarlo dalla base ma l'arbitro di prima, Drew Coble, lo chiamò out. Un furioso Gant e il coach di prima base Pat Corrales contestarono inutilmente. Coble disse (durante una intervista effettuata in occasione del video della serie) che a suo parere, Gant non aveva il controllo del suo corpo quando era ritornato in velocità sulla base, e che nel suo slancio si aggrovigliò con Hrbek e cadde fuori dalla base. Questa chiamata è stata classificata come una delle dieci peggiori chiamate del baseball da parte sia di ESPN che di Sports Illustrated. Hrbek divenne una figura odiata ad Atlanta, fischiato calorosamente, e ricevette anche una minaccia di morte. Nel 2011, i Twins celebrarono il 20° anniversario della controversa giocata distribuirono un bobblehead di Hrbek e Gant aggovigliati, una promozione che si dimostrò popolare tra i tifosi dei Minnesota Twins. I Braves pareggiarono nel quinto, quando Olson colpì un doppio, avanzò in terza su un groundout di Lemke, e andò a casa su una volata di sacrificio di Rafael Belliard. La partita rimase in parità fino alla parte bassa dell'ottavo quando Leius mandò un lancio di Glavine sugli spalti alla sinistra del campo per quello che si rivelò il game-winning home run. A Rick Aguilera venne accreditata la salvezza e le Series si spostarono ad Atlanta con i Twins avanti due giochi a nessuno. I Braves sconfissero alla distanza i Twins in una emozionante battaglia durata dodici inning nella prima partita delle World Series mai giocata nel profondo sud. Gara 3 mise di fronte il vincitore di 20 partite per Minnesota, Scott Erickson, contro l'eroe di fine stagione di Atlanta e MVP delle NLCS, Steve Avery. Nelle NLCS, Avery non concesse un punto ai Pirates in sedici inning e un terzo. Il manager dei Twins, Tom Kelly, prima di spostarsi con la serie ad Atlanta, manifestò il suo pensiero nel giocare senza il battitore designato che era, a suo dire: "right up there with rocket science" (Traduzione: "più importante con la scienza del razzo". Rocket science: Se qualcosa non è scienza missilistica, non è molto complicata o difficile da capire. Questo linguaggio viene normalmente utilizzato in senso negativo). Anche se Kelly fu faceto, l'estenuante Gara 3 dimostrò che era stato lungimirante quando una serie di doppie e singole sostituzioni svuotarono la panchina di entrambe le squadre e il bullpen dei Twins. Come in Gara 2, Gladden colpì un'altra palla verso Justice. Questa volta, Justice e Gant si scontrarono e Gladden arrivò in terza con zero out nella parte alta del primo. Gladden poi segnò sulla volata di sacrificio Knoblauch e i Twins misero la parola fine alla striscia di shutout di Avery. I Braves, nel frattempo, pareggiarono nella parte bassa del secondo, quando Olson andò a casa su singolo di Belliard. Justice portò in vantaggio, per la prima volta nelle serie, Atlanta al quarto con il suo primo home run nelle World Series, 2-1. Nel quinto, segnarono di nuovo quando Smith mise a segno un fuoricampo. I Braves caricarono le basi, ma segnarono solo un altro punto a causa del rilievo cluth Terry Leach. Con il punteggio di 4-1, i Braves cercarono di chiudere la partita. Come si scoprì, la partita stava appena cominciando. Fatta eccezione per il punto del primo inning dovuto allo scontro tra Gant e Justice, Avery era stato abbastanza efficace. Ma dopo che Kirby Puckett colpì un fuoricampo nel settimo per il 4-2 e due altri fly out che erano arrivati allo warning track, il manager di Atlanta Bobby Cox, a malincuore, sostituì Avery nell'ottavo inning. Dopo un errore di Terry Pendleton che permise a Brian Harper di arrivare in prima, Avery andò in doccia a favore del closer della regular-season dei Braves, Alejandro Peña. Peña era stato 13 su 13 in opportunità di salvezza dal suo ingresso nei Braves in un fine stagione di scambi con i Mets, ma non aveva più lanciato dopo mercoledì 8 ottobre in occasione della sesta gara delle NLCS. Il primo battitore che affrontò fu Chili Davis, che pareggiò con un mostruoso fuoricampo a sinistra, oscurando la grande prova di Avery. A questo punto, la partita diventò bizzarra. Sostituzioni e doppie sostituzioni vennero utilizzate da entrambe le squadre nel dodicesimo, quando il manager di Minnesota Tom Kelly esaurì tutta la sua panchina e dovette mettere il rilievo Aguilera come pinch-hitter per il lanciatore Mark Guthrie, che non aveva mai avuto nessuna at-bat nella sua carriera in major league, con le basi cariche e due fuori (Aguilera colpì una volata al centro che venne presa da Ron Gant). Kelly disse in un'intervista che se la partita fosse andata ancora avanti, visto che aveva esaurito tutti i suoi lanciatori di rilievo, avrebbe messo l'esterno sinistro Dan Gladden sul monte e Aguilera all'esterno. Nella parte bassa del dodicesimo, Justice colpì un singolo a destra e subito dopo Brian Hunter andò al volo. Justice rubò la seconda. Con due out, Lemke entrò nel pantheon degli eroi delle World Series battendo un singolo a sinistra che permise a Justice di battere il tiro di Gladden. Il suo punto diede ai Braves la vittoria 5-4 e rompere il vantaggio dei Twins nelle serie di due giochi a uno. Jim Clancy fu il lanciatore vincente per Atlanta, mentre Aguilera fu il perdente di Minnesota. La Gara stabilì un record di quattro ore e quattro minuti, e venne superato nel 2005 da Gara 3 delle World Series con un tempo di cinque ore e quarantuno minuti. Fu la prima di quattro partite di questa serie a finire con la squadra vincente che segnava il punto decisivo nel nono inning o dopo. Era anche la prima partita delle World Series ad essere giocata nello stato della Georgia. Poichè Gara 3 si era conclusa dopo mezzanotte, a Mark Lemke venne accreditato il punto della vittoria in due partite delle World Series in un giorno. Come avevano fatto in Gara 3, i Braves vinsero nel loro ultimo at-bat. Gara 4, giocata mercoledì 23 ottobre, vide affrontarsi il partente dei Twins Jack Morris contro John Smoltz degli Atlanta. Come era stata consuetudine nelle prime tre partite, i Twins segnarono per primi. Nel secondo inning, Brian Harper mise a segno un doppio e segnò sul singolo di Mike Pagliarulo. I Braves pareggiarono nel terzo, quando Pendleton colpì il suo primo fuoricampo post-season. I Braves sembravano pronti ad assumere un ruolo guida nel quinto inning, quando Smith colpì un singolo e rubò la seconda. Un doppio di Pendleton spedì Smith verso il piatto. Ma, Smith commise un errore critico nel giudicare la giocata. Quando Kirby Puckett indietreggiò per prendere la palla, all'ultimo secondo la palla gli passò sopra la testa. Smith era ritornato a toccare il sacchetto per il pesta e corri, sufficiente per permettere a Puckett di recuperare la palla e tirarla agli interni dando ai Twins l'opportunità di eliminare Smith al piatto. Il tiro raggiunse il catcher Harper proprio quando Smith stava scivolando sul piatto e lo travolse, nel tentativo di fargli perdere la palla. Nonostante l'impatto, Harper tenne la palla eliminandolo e si alzò per controllare Pendleton, che nel frattempo era arrivato in terza. I Braves ora avevano un corridore in terza con un solo out. Pochi istanti dopo, Morris effettuò un lancio pazzo e Pendleton accelerò verso casa. Ma Harper recuperò la palla e toccò Pendleton mentre tentava di scivolare a casa base per il secondo out. Justice venne eliminato al volo e Morris era fuori dalla marmellata. Nella parte alta del settimo, Pagliarulo colpì un fuoricampo per dare ai Twins il vantaggio, 2-1. Ma i Braves segnarono il punto nella parte inferiore dello stesso inning, quando Smith mise la palla oltre la recinzione contro il rilievo dei Twins, Carl Willis, e pareggiarono. Il gioco entrò nella parte bassa del nono ancora in parità. Con un out e Mark Guthrie sul monte, Lemke colpì un triplo al centro-sinistra del campo. A Jeff Blauser venne data la base intenzionale per creare un possibile gioco forzato e andare agli inning supplementari. Dopo una serie di mosse da parte di entrambi i manager, l'ex dei Braves, Steve Bedrosian, andò sul monte per affrontare il veterano delle minor leaguer Jerry Willard. Willard colpì una volata di sacrificio sull'esterno destro Shane Mack, che la prese e sparò verso il piatto. La palla riuscì ad arrivare e battere sul tempo Lemke e Harper la tenne nel suo guanto, ma Lemke scivolò attorno a Harper e toccò il piatto, segnando il punto vincente per sconfiggere i Twins, 3-2. Harper balzò in piedi e protestò a gran voce, come fece Bedrosian, ma l'arbitro Terry Tata rimase fermo sulla chiamata. Il replay mostrò che Harper aveva toccato Lemke col gomito sinistro, ma non con la palla o con il suo guanto. L'annunciatore della CBS Tim McCarver poi lesse dal regolamento la regola e spiegò perché Tata aveva fatto la chiamata giusta. La vittoria pareggiò le serie, due partite a testa, e assicurò la continuazione con il sicuro ritorno a Minnesota. In Gara 5, Glavine affrontò Tapani nel rematch di Gara 2. Nonostante il punteggio finale, questa partita rimase ancora aperta fino al settimo inning. Per tre inning, i lanciatori tennero a zero gli avversari, ma nel quarto, Gant colpì un singolo a sinistra e Justice lo seguì con un fuoricampo a sinistra per il parziale di 2-0 dei Braves. Bream ricevette la base su ball e Olson, poi, colpì un grounder verso la seconda in quello che sembrava essere un doppio gioco. Ma la palla colpì la gamba di Bream, con conseguente eliminazione per interferenza, ma Olson era in prima per regola. Lemke, l'eroe di Gara 3 e 4, colpì un triplo che fece segnare Olson, e segnò lui stesso grazie al doppio di Rafael Belliard. A questo punto, i Braves si portarono sul 4-0, il loro più grande vantaggio in ogni partita delle serie. Nel quinto, Pendleton e Gant colpirono un singolo, e Pendleton arrivò in terza. Poi, Justice colpì in scelta difensa e Pendleton segnò dando ai Braves il vantaggio di 5-0. Con Glavine che aveva concesso solo due hit, il gioco sembrava in mano ai Braves. Ma Glavine non fu così efficace nel sesto inning e uscì dalla partita. Knoblauch raggiunse con un out la base su ball e poi arrivò in terza sul singolo di Puckett. Una passeggiata a Davis caricò le basi, e Glavine improvvisamente non riuscì più a trovare la zona dello strike. Concesse altre due basi su ball, a Harper e Leius. Kent Mercker entrò per Glavine e riuscì a ridurre i danni con un solo punto aggiuntivo. Il gioco entrò nel settimo con i Braves avanti 5-3. Tom Kelly mise sul monte David West per iniziare la parte bassa del settimo. West non era riuscito ad eliminare un solo battitore in Gara 3 e quindi aveva una ERA infinita. Smith colpì il suo terzo fuoricampo in tre notti, tutti da un punto, per dare ai Braves il vantaggio di 6-3. E poi si aprirono le porte. Pendleton e Gant ricevettero la base su ball, Justice colpì un singolo e fece segnare Pendleton, e West venne sostituito senza aver eliminato un battitore (avrebbe eliminato il suo primo battitore nelle World Series del 1993 con i Philadelphia Phillies). Hunter mise a segno un singolo e fece segnare Gant, con nessuno fuori e un parziale di 8-3 per i Braves. Dopo aver eliminato Olson, Lemke colpì il suo terzo triplo negli ultimi quattro at-bat, portando a casa Justice e Hunter, e segnò quando Belliard colpì un singolo al centro. I Braves chiusero il settimo inning con un vantaggio di 11-3 e gli annunciatori cominciarono a parlare delle chances delle due squadre in Gara 6. Ma, c'erano ancora due inning da giocare. Davis, in campo al posto di Shane Mack, che era 0 su 15, colpì un singolo. Andò in seconda su ground out e segnò sul triplo di Al Newman. Nella parte bassa dell'ottavo, Pendleton colpì un doppio e Gant un triplo, mandandolo a punto. Justice con una rimbalzante sul prima base, fece segnare Gant, e Hunter chiuse l'attacco dei Braves con un home run. Entrambi i manager svuotarono le loro panchine per far giocare in non partenti. Così, Randy St. Claire andò sul monte di lancio al posto di Francisco Cabrera all'iniziò del nono inning. St. Claire concesse un punto quando Gladden colpì un triplo (il quinto triplo della partita tra le due squadre) e segnò su scelta difesa, ma la partita terminò con una disfatta, 14-5 per i Braves, l'unica partita non in equilibrio nella serie. I Braves ora avevano il loro primo ruolo da protagonisti nelle Gare delle serie, tre a due, e avevano bisogno solo di una vittoria per aggiudicarsi la loro prima World Series dal 1957. Lo striscione appeso al Fulton County Stadium di Atlanta "Three at home and one at the Dome" (Tre a casa e uno al Dome) la diceva lunga sulla grinta dei Braves per la trasferta a Minneapolis. Entrambe le squadre ebbero a vicenda nelle loro mani la possibilità di chiudere o allungare la serie. I Braves erano ad una vittoria dalle loro prime World Series dal 1957, mentre i Twins stavano tornando al Metrodome dove avevano un record di 9-1 dopo la stagione regolare (anche 6-0 nelle World Series) per entrare nel "do-or-die" di Gara 6. Dopo il rimpasto della rotation dei Braves a seguito di Gara 1, Steve Avery cominciò per Atlanta, dopo tre giorni di riposo. I Twins mantennero la loro rotazione di tre-man con Scott Erickson, che era stato battuto in Gara 3. Gara 6 venne giocata sabato 26 ottobre, dopo il canonico giorno di trasferimento. Nella parte alta del primo, i Braves misero due corridori in base, ma alla fine si sarebbero arenati. Nella parte bassa dello stesso inning, Knoblauch colpì un singolo e Puckett un triplo, che mandò a punto il compagno e impostò il ritmo per il resto della serata. Dopo il secondo out di Davis, Avery si trovò di fronte Shane Mack, che era 0 su15 nelle serie ed era stato in panchina in Gara 5 in favore di Chili Davis, questa sera come DH. Mack finalmente ruppe la striscia negativa con un singolo che mandò a punto Puckett. Leius poi mise in campo un singolo, facendo avanzare Mack in terza base, ma Avery eliminò Hrbek per mantenere il punteggio sul 2-0. I Braves colpirono duro Erickson, ma non riuscirono a segnare contro di lui. Nessun esempio migliore può essere citato quando Gant battè una apparente valida da extra-base nella parte alta del terzo con Pendleton in prima. Kirby Puckett saltò in alto e fece una sensazionale presa contro i tredici metri della recinzione in plexiglass, rimandando Pendleton in prima (dove per poco Puckett quasi lo eliminò). Erickson chiuse l'inning grazie al ground out di Justice sulla prima. Nel quarto, i Twins erano pronti a rafforzare la loro leadership, mettendo i corridori in seconda e terza con un solo out. Ma Avery riuscì ad uscirne indenne e mantenere la partita in corsa. Un altro gioco critico si verificò nel quinto, quando Belliard impedì ai Twins di completare un doppio gioco con una scivolata feroce. La sua frenesia permise a Lonnie Smith di raggiungere la prima. Questo divenne importante quando Pendleton colpì il lancio successivo di Erickson mandandolo oltre la recinzione per pareggiare la partita. Con due out, Justice colpì quello che sembrò essere un lungo fuoricampo a destra che avrebbe dato il vantaggio ai Braves, ma all'ultimo istante a circa due metri, la palla uscì in foul. Erickson eliminò Justice e i Twins andarono a battere con il punteggio in parità. Gladden rispose con una base su ball e la rubata della seconda. Si trasferì in terza quando Knoblauch colpì un line out a destra e segnò sulla volata di sacrificio di Puckett al centro. I Twins tornavano in vantaggio, 3-2, e lo mantennero fino al settimo. Lemke mise a segno un singolo al centro e andò in seconda sul lancio pazzo del rilievo Guthrie. Dopo uno strikeout, Smith prese la base su ball e Pendleton con un singolo riempì le basi. Con un out e le basi piene il commentatore Jack Buck della CBS disse che le World Series potevano essere decise proprio dallo sviluppo di questa situazione. Gant colpì a terra la palla lanciata dal nuovo rilievo Carl Willis in quello che sembrò essere un sicuro doppio gioco dei Twins, che eliminarono Pendleton, ma vennero battuti sul relè in prima e Lemke segnò il pareggio. Willis, invece, uscì dalla difficile situazione mettendo strikeout Justice per terminare l'inning con il punteggio in parità, 3 a 3. La partita rimane così fino all'undicesimo inning. Bobby Cox mandò Charlie Leibrandt sul monte ad affrontare Kirby Puckett. Puckett ricordò che disse a Chili Davis, che aveva in mente di tentare un bunt a sorpresa, al chè Davis rispose "Bunt my ass. Hit it out and let's go home!" (Bunt il mio didietro. Sbattila fuori e andiamo a casa). Puckett rispose che avrebbe preso alcuni lanci prima. Dopo aver preso tre lanci di Leibrandt e con due ball e uno strike sul conto, Puckett colpì il lancio successivo oltre la recinzione al centro-sinistro del campo per un drammatico game-winning home run che pareggiò le serie, tre partite a testa. La famosa chiamata di Jack Buck nel momento del fuoricampo fu: "E ci vediamo domani sera!". Questo momento fu immortalato nella statua di Puckett, appena fuori del Gate 34 davanti al nuovo stadio dei Twins, il Targe Field. La statua ricorda quando girando attorno alla seconda base Puckett alzò il pugno destro dopo aver colpito il drammatico walk-off home run. L'home run di Puckett riportò le Series a Gara 7, come nelle World Series del 1987, che pure vennero giocate al Metrodome. Con il suo walk-off home run, Puckett avrebbe completato un cycle se avesse battuto ancora una valida, in questo caso un doppio. Rick Aguilera fu il lanciatore vincente dei Twins, mentre Leibrandt fu il perdente per la sua seconda sconfitta delle serie. La prima Gara 7 delle World Series dopo quattro stagioni vide la rivincita dei partenti di Gara 4. Jack Morris ritornò per la sua terza partenza della serie, mentre John Smoltz era alla sua seconda per i Braves. La prosecuzione a Gara 7, rafforzò la valutazione che queste World Series erano da considerarsi tra le migliori in assoluto. Nessuna delle due squadre fu in grado di segnare un punto nella fase iniziale. I Twins ebbero la loro prima opportunità nella parte bassa del terzo inning, quando Dan Gladden colpì un doppio e avanzò in terza su un flyout di Chuck Knoblauch. Ma Smoltz mise strikeout Puckett per terminare l'inning. I Braves misero un corridore in posizione punto con un out nel quinto, quando Mark Lemke raggiunse la terza su un bunt di sacrificio di Rafael Belliard e un bunt a sorpresa di Lonnie Smith. Ma Morris fece battere al volo Terry Pendleton e poi mise strikeout Ron Gant per porre fine alla minaccia. Nessuna delle due squadre si rese di nuovo pericolosa fino all'ottavo inning. La parte alta dell'inning incluse una giocata difensiva critica, con Smith in prima e zero out. Il manager dei Braves Bobby Cox chiamò un batti e corri con Pendleton al piatto. Pendleton rispose con un doppio nel buco del centro-sinistra del campo, ma Smith avanzò solo fino in terza. Logicamente, Smith avrebbe potuto segnare sulla battuta, ma dopo che Pendleton fece contatto, l'interbase dei Twins, Greg Gagne, e il seconda base Knoblauch finsero un doppio gioco su Smith in seconda. Smith esitò, poi corse in terza e Pendleton si diresse in seconda. Smith affermò di non essere stato ingannato dal tranello ma stava aspettando di vedere se Puckett o Gladden avessero preso la palla. Morris disse in seguito che la giocata non avrebbe dovuto aver luogo. Sul lancio precedente, con il conteggio di 1-2, Pendleton sembrò fare una mezza sventola per il terzo strike (Morris, credeva che Pendleton l'avesse fatto). L'arbitro Don Denkinger, che non era dello stesso avviso avendola giudicata un ball, si rivolse all'arbitro di terza Terry Tata, che confermò la chiamata. Tuttavia, il tentativo di passare in vantaggio dei Braves venne annullato. Morris fece battere a terra Gant sul prima base Kent Hrbek, che non permise a Smith di segnare. A David Justice venne data la base intenzionale in modo che Morris potesse lanciare a Sid Bream, che aveva solo tre valide nella serie. Bream aveva anche la reputazione di essere uno dei corridori più lenti della league, una carenza che i Twins furono in grado di sfruttare. Morris indusse Bream a battere a terra in prima. Hrbek tirò a casa per eliminare Smith, e il ricevitore Brian Harper ritornò il tiro in prima in tempo per eliminare Bream. Se Smith non avesse fatto quell'errore nella corsa sulle basi, non sarebbe stato ancora in base e i Braves avrebbero preso almeno un vantaggio di 1-0 nella parte alta dell'ottavo. Nella parte bassa dell'ottavo, Randy Bush entrò come pinch hitter per Gagne e leadoff per i Twins, battendo un singolo contro Smoltz. Venne poi prontamente sostituito a favore di un più veloce Al Newman. Smoltz poi mandò Gladden al volo ma concesse una valida a Knoblauch, la sua ottava hit della serie. Con un out e corridori agli angoli, Puckett si presentò a battere, Bobby Cox scelse di rimuovere il suo lanciatore dalla partita. Entrò Mike Stanton e gli venne ordinato di dare la base intenzionale a Puckett per caricare le basi. Il battitore successivo era Hrbek, che non batteva valido da un po' di tempo e che Stanton aveva messo strikeout tre volte di fila. Questa volta, Stanton gli fece battere un lineout su Mark Lemke, che toccò la seconda eliminando anche Knoblauch. Il gioco continuò senza punti. Nella parte alta del nono, Morris eliminò Brian Hunter, Greg Olson e Lemke. I Twins, con la possibilità di vincere la partita nel loro finale alla battuta, toccarono subito valido con Chili Davis. Jarvis Brown entrò a correre per Davis, e Harper tentò di portarlo avanti con un bunt verso la linea di prima base. Stanton inciampò nel giocare il bunt, permettendo a Harper di raggiungere la base salvo. A peggiorare le cose per Atlanta, il passo falso di Stanton gli causò un dolore alla schiena e dovette essere rimosso dalla partita. Cox fu costretto a portare Alejandro Peña a lanciare contro Shane Mack. Peña lo indusse a battere una rimbalzante in doppio gioco, registrando i primi due out. Diede la base intenzionale a Mike Pagliarulo e mise strikeout il pinch hitter Paul Sorrento, portando la partita agli inning supplementari. Rifiutandosi di uscire dal gioco, Morris tornò a lanciare nella parte alta del decimo inning. Un giornalista sportivo di Twins City scrisse che in quella notte: "Morris avrebbe potuto sopravvivere a Matusalemme". Morris respinse con successo i vari tentativi da parte del manager Tom Kelly di sostituirlo, rimanendo sul monte dall'inizio alla fine. E come lo era stato per gran parte della notte, Morris fu efficace, eliminando Blauser, Smith e Pendleton in ordine. Morris effettuò 126 lanci nella partita. Peña fronteggiò Gladden per iniziare la metà inferiore dell'inning, e il leadoff dei Twins alzò una volata alla sinistra del campo. Hunter non raggiunse la palla in tempo, e non potè prenderla di rimbalzò perchè saltò sopra il suo guanto. Gladden raggiunse salvo la seconda in vantaggio sul tiro di Gant, che aveva coperto il compagno. Kelly poi chiese un bunt di sacrificio, e Knoblauch lo eseguì per mettere il punto vincente in terza con un solo out. Come aveva fatto nell'ottavo, Cox chiese una base intenzionale al pericoloso Puckett. Hrbek, che non aveva ottenuto un grande successo nel suo ultimo at-bat all'ottavo e che il suo ultimo singolo risaliva all'ottavo inning di Gara 3, era il battitore successivo, e Brown sarebbe stato quello dopo di lui, quando Kelly lo scelse per sostituire il DH, Davis. Nonostante Hrbek avesse una media battuta di .115 nella serie e mancasse di velocità nella corsa e il fatto che i Braves avessero il mancino Kent Mercker e un altro lanciatore in riscaldamento nel bullpen, Cox decise di chiamare una seconda base intenzionale consecutiva, caricando le basi. Questo lasciò Kelly con una decisione difficile, perchè Brown non aveva ancora ottenuto una valida nelle serie. Entrando nel decimo inning aveva già utilizzato quattro dei sette giocatori della sua panchina. Nella metà superiore dell'inning, aveva messo Scott Leius, che era normalmente un terza base, a giocare in sostituzione di Newman come shortstop. Questo lo aveva lasciato con Junior Ortiz, ricevitore di riserva di Harper, e l'utility man Gene Larkin, che doveva ancora apparire nelle serie e stava recuperando un ginocchio infortunato. Kelly scelse Larkin, che sarebbe stato il battitore designato e non avrebbe dovuto scendere in campo. Sul primo lancio che vide, Larkin colpì un singolo in profondità al centro-sinistra del campo, facendo segnare a Gladden il punto vincente e la vittoria delle seconde World Series dei Twins, da quando si erano trasferiti nel Minnesota. Jack Morris vinse il Most Valuable Player Award per la sua performance mozzafiato attraverso la serie e il suo extra inning complete game shutout durante Gara 7. Per la prima volta dal 1962, la settima partita delle World Series si era conclusa con un verdetto di 1-0. Queste Series furono anche le prime dal 1924 a terminare con un extra-inning nel settimo gioco, quando la squadra di casa, gli Washington Senators (che sarebbero diventati la franchigia dei Twins nel 1961) vinsero nell'ultimo at-bat. La stessa cosa sarebbe successa anche nelle World Series del 1997 quando i Florida Marlins avrebbero sconfitto i Cleveland Indians nell'undicesimo inning di Gara 7. Le World Series del 1991 furono le seconde in cinque stagioni in cui la squadra di casa vinceva la settima partita della serie. L'altra volta era successo nel 1987, vinta anche questa dai Twins. Gara 7 di questa serie fu l'ultima partita delle World Series giocata al Metrodome prima che i Twins si trasferissero alla fine della stagione 2009, e sarebbe stata l'ultima partita della post-season fino al 2002. Dopo la partita, l'analista della CBS Sports Tim McCarver consolò i fans di Atlanta affermando che si trattava di un'ottima squadra e che si aspettava che sarebbero stati al vertice per qualche tempo a venire. I Braves sarebbero, infatti, andati a vincere senza precedenti quattordici titoli di division consecutivi. Tornarono alle World Series l'anno successivo, ma persero in sei partite con i Toronto Blue Jays. I Braves giocarono altre tre World Series prima della fine decennio, vincendo nel 1995 contro i Cleveland Indians, ma cadendo nel 1996 e nel 1999 con i New York Yankees. I Twins si contesero l'American League Western Division per gran parte della stagione, ma finirono a sei partite dietro gli Oakland Athletics, che vinsero la divisione per la quarta volta in cinque stagioni. Il record dei Twins di 90-72 sarebbe stata la loro ultima stagione vincente fino al 2001, che fu l'ultima stagione di Tom Kelly come manager della squadra. Nel corso delle stagioni successive, i giocatori che composero il nucleo dei Twins del 1987 e del 1991 lentamente cominciarono ad andarsene. Dan Gladden, esterno sinistro, partì nella off-season per Detroit. Jack Morris, l'eroico lanciatore della serie, firmò con Toronto e ritornò alle World Series l'anno successivo. Greg Gagne e Chili Davis partirono dopo la stagione 1992, e Brian Harper lasciò alla fine della stagione 1993. La produzione di Kent Hrbek cominciò a diminuire a causa di infortuni che lo tennero fuori dal campo per gran parte delle successive due stagioni, e si ritirò nel 1994. I Twins poi scambiarono sia Erickson Scott che Kevin Tapani (che non riacquistò mai più la forma del 1991) nella stagione 1995, così come Kirby Puckett che si ritirò a causa della perdita della vista del suo occhio destro per un glaucoma. Chuck Knoblauch fu l'ultimo battitore della squadra del 1991 a rimanere a Minnesota, ceduto agli Yankees dopo la stagione 1997, dove vinse tre altri titoli delle World Series. Dopo essere stato ceduto per i playoff ai Boston Red Sox nel 1995, Aguilera tornò ai Twins attraverso la stagione 1999, l'ultimo giocatore rimasto della squadra che vinse il titolo nel 1991. Queste furono le ultime World Series del commissioner Fay Vincent, poichè fu costretto a dimettersi dai proprietari verso la fine della stagione 1992. I Twins e i Braves si sono incontrati tre volte nelle partite di Interleague dalle World Series del 1991. Nel 2002 i Braves finalmente realizzarono una vittoria al Metrodome vincendo due partite sui Twins in una serie di tre game. I Twins realizzarono una sweep in una serie da tre game al Metrodome nel 2007. I Braves in ultima analisi, finirono con un record di 2-7 allo stadio prima della sua chiusura nel 2009. Nel 2010, le squadre giocarono una serie da tre al nuovo Target Field, in cui i Braves vinsero due partite su tre. A partire dalla stagione 2011 i Twins non hanno più giocato alcuna serie di regular season ad Atlanta, e la Gara 5 delle World Series del 1991 rimane la partita più recente giocata dai Twins ad Atlanta. Tuttavia, i Twins giocarono al Turner Field nel 2011 per la prima volta per due partite di esibizione nella pre-season. I Braves e i Twins si divisero la serie, 1-1.

Il programma delle World Series del 1991

Gara 1, 3° inning - Lo scontro tra Gladden con il ricevitore degli Atlanta, Greg Olson, nel tentativo di segnare il punto sul pesta e corri

Gara 2, 3° inning - Ron Gant agganciato dal prima base Kent Hrbek, nel rientro in prima. Di spalle, il coach di prima Pat Corrales

Altra inquadratura in cui si vede l'azione di aggancio

Le proteste di Ron Gant, trattenuto da Pat Corrales, con l'arbitro di prima Drew Coble

Altra inquadratura con le proteste di Ron Gant, trattenuto da Pat Corrales, con l'arbitro di prima Drew Coble e l'rrivo del manager Bobby Cox

2011 - Il bobblehead di Hrbek e Gant aggovigliati per 20° anniversario

Gara 4, 5° inning - Lonnie Smith scivola contro il catcher Brian Harper che lo elimina

Gara 6, 3° inning - Kirby Puckett effettua la presa spettacolare contro il nuro di plexiglas sulla volata di Ron Gant

Gara 6, 11° inning - Kirby Puckett batte lo walk-off home run che portò le Series a Gara 7

Kirby Puckett (immortalato nella sua statua a destra) mentre percorre il giro delle basi dopo il fuoricampo decisivo in Gara 6

Due foto di Kirby Puckett dopo il fuoricampo in Gara 6

I Twins commemorarono il fuoricampo di Puckett in Gara 6 con l'installazione di una poltroncina color oro con il suo numero di casacca, 34, tra i sedili blu nel punto dove cadde la palla al centro-sinistra del campo

Il pitcher Jack Morris, qui in azione durante le World Series 1991, premiato con il Most Valuable Player Award

Gara 7, 10° inning - Gene Larkin festeggia dopo aver battuto il punto vincente che corona i Twins vincitori delle World Series 1991. A sinistra il coach di prima base Wayne Terwilliger

Gara 7, 10° inning - Dan Gladden esulta correndo a casa per la valida di Larkin che lo porterà a segnare il punto vincente e conquistare le World Series 1991

Gara 7 - La festa dei Twins a casa base per la vittoria delle World Series

L'abbraccio di Kirby Puckett (a sinistra) e Chili Davis ( a destra) dopo la vittoria in Gara 7

Il manager dei Twins, Tom Kelly, alza il trofeo delle World Series 1991

 

Ancora una volta, gli Atlanta Braves vinsero il loro titolo di campioni della National League ed erano ansiosi di fare ammenda della loro devastante sconfitta in Gara 7 con i Minnesota Twins nelle Series precedenti. I Braves avevano vinto la West Division con un record di 98-64, staccando i Cincinnati Reds di otto partite. Atlanta era stata quasi sul punto di uscire dalla postseason, ma sotto di due punti a zero, si riprese il pennant segnando tre punti nel nono inning della settima partita delle Championschip Series contro i Pittsburgh Pirates, per passare alle finali. Dall'altra parte i Toronto Blue Jays furono la prima franchigia canadese di sempre ad apparire in un Fall Classic (dopo aver vinto la East Division con un record di 96-66 e battuto gli Oakland A's nei playoff delle Championschip Series dell'American League) e avevano un beneficio che era stato il "tallone d'Achille" per i Braves nelle Series del '91, uno stadio coperto. Atlanta era rimasta senza vittorie contro i Twins al Metrodome e lo Skydome dei Jays offriva la stessa possibilità del vantaggio del campo di casa. Sabato 17 ottobre al Fulton County Stadium ad Atlanta, Georgia, venne giocata Gara 1 delle World Series davanti a 51763 spettatori. I fans dei Braves avevano molto da preoccuparsi per quanto riguardava entrambi i lanciatori partenti. Tom Glavine nella post-season in carriera era stato tutt'altro che stellare, compresa la concessione di otto punti nel secondo inning di Gara 6 delle NLCS contro Pittsburgh. Entrando in Gara 1, i record in carriera di Glavine nella post-season erano di 1-5, nonostante due partenze, dove aveva lanciato complete game e concesso solo un punto ogni volta. Glavine era 0-2 in quelle partenze. Oltre alle lotte di Glavine nella postseason dei Braves ci si trovava ad affrontare l'asso dei Toronto, Jack Morris, in Gara 1. I Braves avevano molta familiarità con Morris, dopo averlo affrontato per tre volte nelle World Series del 1991. Lanciando per i Minnesota Twins, Morris aveva iniziato tre partite e sconfitto due volte Atlanta. La seconda di queste vittorie fu la settima partita decisiva, quando Morris lanciò dieci inning shutout complete game, il suo modo di guadagnarsi gli onori di MVP delle Series. Tuttavia, la postseason del 1992 di Morris non era andata particolarmente bene. Aveva perso Gara 1 della ALCS contro Oakland, nonostante un complete game, e aveva concesso cinque punti nel terzo inning di Gara 4, ma si era conclusa con una no-decision dopo che Toronto aveva recuperato la vittoria nell'extra inning. Glavine concesse un home run a Joe Carter nel quarto per il primo punto delle Series, mentre Morris chiuse fuori i Braves per cinque innings. Nel sesto, con due corridori e due out, Damon Berryhill colpì un lancio di Morris mandandolo oltre la recinzione a destra per un homer da tre punti. Fu tutto quello di cui ebbe bisogno Atlanta, e i Braves vinsero la partita per 3-1. Glavine andò alla distanza per la vittoria, concedendo solo quattro valide. Morris subì la prima sconfitta in carriera nelle World Series nella sua sesta partenza, con una no-decision. Non sarebbe stata l'ultima. L'home run di Berryhill fu il primo punto che Morris concedeva nelle World Series dal fuoricampo di Terry Pendleton, realizzato nella parte inferiore del terzo inning di Gara 4 della serie 1991. Morris aveva lanciato ancora 3 inning e 1/3 in quel gioco, tutti i dieci in Gara 7, e i primi 5 innings e 2/3 di questa partita per stabilire una striscia nelle World Series di 19 innings senza punti. Gara 2 venne giocata domenica 18 davanti allo stesso numero di tifosi. Prima che il gioco cominciasse, durante l'esecuzione degli inni nazionali degli Stati Uniti e del Canada, l'US Marine Corps Color Guard accidentalmente sventolò la bandiera del Canada a testa in giù. La Marina si scusò per l'errore e chiese di portare la bandiera (correttamente) prima di Gara 3 a Toronto dopo aver insistito che sarebbe stata onorata di farlo ... In aggiunta a quello, il rocker musicista country canadese Tom Cochrane cantò l'inno nazionale canadese in modo errato. Invece di cantare il verso "...from far and wide, O Canada, we stand on guard for thee..." (... da molto lontano, O Canada, stiamo in guardia per te ..."), Cochrane invece cantò un testo che era una versione precedente della canzone: "...O Canada, we stand on guard, we stand on guard for thee..." ("... O Canada, stiamo in guardia, stiamo in guardia per te ... "). Non solo Cochrane sostituì la lirica arcaica, ma non cantò correttamente come la lirica esigeva: "we stand on guard, O Canada, we stand on guard for thee" ("stiamo in guardia, O Canada, stiamo in guardia per te) prima che fosse cambiata. Il match-up di lanciatori vedeva come protagonisti l'ex Mets, David Cone, preso dai Jays in una trade ad agosto, contro John Smoltz dei Braves, con il quale era stato in lotta per il comando degli strikeout della National League al momento dello scambio. Cone aveva realizzato 214 strikeouts quando fu scambiato dai Mets ai Blue Jays per Jeff Kent e Ryan Thompson, e a causa delle regole che coinvolgono i giocatori di baseball che cambiano league il suo totale venne congelato a quel numero, mentre Smoltz continuò a guadagnare strikeouts. Smoltz finì la stagione con 215 strikeouts davanti a Cone, ma Cone guidò le Major League con un totale combinato di 264 strikeouts (23 davanti al suo concorrente più prossimo, Randy Johnson). Una chiamata controversa venne fatta dall'arbitro Mike Reilly nella parte superiore del quarto inning, con Atlanta che conduceva 1-0 dopo che David Justice aveva segnato su un lancio pazzo di Cone. Roberto Alomar era in terza base con John Olerud in battuta. Sul primo lancio, Smoltz lanciò una palla che saltò passando Damon Berryhill. Alomar corse verso il piatto, mentre Berryhill recuperò la palla tirandola al suo pitcher. Smoltz, la palla e Alomar arrivarono al piatto circa allo stesso tempo e Smoltz toccò Alomar. Reilly chiamò out Alomar per terminare l'inning, ma i replay mostrati dalla CBS mettevano in evidenza che la mano di Alomar aveva chiaramente toccato il piatto prima che Smoltz fosse in grado di fare la toccata. Nella parte alta del quinto Pat Borders e Manuel Lee, entrambi raggiunsero la base e Cone si presentò alla battuta, dopo aver già colpito una valida in precedenza nella partita. Cone rispose con la sua seconda valida del gioco (solo la terza valida per un lanciatore nella World Series dal 1979) per portare Borders a punto e ridurre il vantaggio di Atlanta a 2-1. Lee poi segnò su un singolo di Devon White, pareggiando il gioco. I Braves allungarono nella metà inferiore dell'inning quando Deion Sanders fornì la scintilla. Con un out, Sanders mise a segno un valido. Subito dopo rubò la seconda, e sul tiro sbagliato di Borders si alzò e corse in terza. Cone poi diede la base a Terry Pendleton, e David Justice colpì un base-hit per portare Sanders a punto. Il manager dei Blue Jays, Cito Gaston, sostituì Cone con David Wells, che diede il quarto punto a Atlanta, quando la volata di sacrificio del pinch hitter Brian Hunter fece segnare Pendleton. Toronto fece un altro recupero nell'ottavo inning. Alomar raddoppiò a sinistra con uno fuori, seguito dai due singoli back to back di Joe Carter e Dave Winfield, il secondo dei quali mandò a punto Alomar e ridusse lo svantaggio a 4-3. Smoltz venne poi sostituito a favore di Mike Stanton, che mandò al volo Olerud, e quindi fu sostituito da Jeff Reardon che mise strikeout Kelly Gruber per porre fine alla minaccia. I Jays entrarono nel nono inning finale sotto di un punto (sottratto da Reilly) e si rivolsero alla loro panchina, che la squadra aveva soprannominato "The Trenches" (Le trincee erano quei giocatori in panchina raramente utilizzati come Derek Bell, Ed Sprague e Turner Ward. Ma non li chiamavano bench players perché non cavalcavano le panche - loro lavoravano in trincea). Dopo una base su ball a Derek Bell, l'infielder riserva dei Toronto, Ed Sprague, perforò un lancio di Reardon, a quel tempo leader in salvezze di tutti i tempi del baseball, a sinistra per un homer da due punti. Il gioco fu commentato dal leggendario speaker dei Blue Jays Tom "Pops" Cheek, che disse "Watch him hit a homer" (Guardalo colpire un homer) mentre Sprague era alla battuta. Atlanta cercò di recuperare nel nono. Mark Lemke andò al volo, il closer dei Toronto Tom Henke colpì il pinch hitter Lonnie Smith. Ron Gant entrò come pinch runner per lui e dopo che Otis Nixon fu il secondo eliminato al volo, rubò la seconda. Sanders prese la base su ball mettendo il punto vincente in prima e Pendleton, un candidato NL MVP, andò nel box di battuta. Pendleton era leader delle major con una media di .391 con corridori in posizione punto e due fuori. Ma colpì un pop-fly sul terza base dei Jays, Kelly Gruber, per sigillare la vittoria per Toronto. Gruber poi fece arrabbiare i fans dei Braves e i giocatori mimando beffardamente il "Tomahawk Chop", mentre lasciava il campo. Due giorni dopo, martedì 20 ottobre, andò in scena Gara 3 allo SkyDome a Toronto. Prima di questa partita, l'US Marine Corps Color Guard si offrì di issare la bandiera canadese ancora una volta, al fine di fare ammenda per l'incidente della bandiera invertita in Gara 2. Allo stesso modo, la Royal Canadian Mounted Police issò la bandiera degli Stati Uniti. Come Gara 3 si spostò oltre il confine (per il primo Fall Classic canadese) la questione rimaneva ancora sui benefici del ballpark dei Blue Jays. Prima di questa serie, i Blue Jays in precedenza erano andati solo 3-6 nelle postseason nel loro stadio, con due di queste vittorie che erano arrivate dopo la stagione 1992. Nel quarto inning, il primo grande gioco difensivo della serie risultò essere un triplo, una giocata rara nelle World Series che aggiunse un altro po' di storia al Fall Classic. Con Deion Sanders e Terry Pendleton in base e nessuno fuori nella parte alta dell'inning, Devon White prese con un salto spettacolare una palla al volo sulla recinzione battuta da David Justice. Come White effettuò la presa e si schiantò sul muro, Pendleton nella foga superò Sanders che si era attardato per vedere la presa tra la seconda e la terza comportando un out automatico. Sanders rimase incastrato tra la seconda e la terza con Kelly Gruber che aveva ricevuto il relè dal prima base John Olerud e cominciò ad inseguirlo verso la seconda base. Gruber si avventò su Sanders e tuffandosi sembrò che lo avesse toccato sul tallone poco prima che arrivasse in seconda, e i replay televisivi confermarono che lo fece, ma l'arbitro Bob Davidson chiamò Sanders salvo. Nella metà inferiore Joe Carter colpì un fuoricampo contro il partente dei Braves Steve Avery, segnando il primo punto in Canada nella storia delle World Series. I Braves pareggiarono nel sesto quando Sanders strappò un doppio nell'angolo a destra e segnò su un valido di Justice sul lato destro. Poi presero il comando nella parte superiore dell'ottavo. Otis Nixon, leadoff dell'inning, raggiunse la prima su un errore commesso da Gruber sul suo line drive. Nixon poi rubò la seconda e con due out andò in terza. Juan Guzman diede la base intenzionale a Justice per giocarsi Lonnie Smith, che colpì un singolo. Nixon segnò ma chiuse anche l'inning, come Justice fu eliminato su toccata avendo tentato di andare in terza. Nella parte bassa dello stesso inning Gruber si fece perdonare la gaffe difensiva e ruppe una lunga striscia hitless con un fuoricampo. La parte alta del nono inning vide la prima espulsione delle World Series dal 1985. Sid Bream, come leadoff dell'inning, colpì un singolo e poi venne sostituito dal pinch runner Brian Hunter. Con il conteggio di 2-2 su Jeff Blauser, Hunter cercò di rubare la seconda. Blauser effettuò una mezza sventola mentre Pat Borders eliminava Hunter in seconda. Lo shortstop di Toronto, Manuel Lee, balzò in piedi e disse a Borders di fare appello per il check swing all'arbitro di prima base Dan Morrison. Morrison dichiarò che aveva girato, e subito dopo il rilievo Duane Ward mise strikeout Damon Berryhill per terminare l'inning. Il manager dei Braves Bobby Cox prese un caschetto e lo buttò fuori dal dugout per protestare contro la chiamata di strikeout su Blauser e fu immediatamente espulso dall'arbitro capo Joe West. Avery iniziò per i Braves la parte bassa del nono e concesse un singolo a Roberto Alomar. Jimy Williams, che aveva sostituito Cox nelle funzioni di manager, sostituì Avery con Mark Wohlers, che concesse una base intenzionale a Carter dopo che Alomar aveva rubato la seconda. Dave Winfield con un bunt mise i corridori in posizione punto, e Williams mise il rilievo Mike Stanton per lanciare a Olerud. I Blue Jays mandarono l'eroe di Gara 2, Ed Sprague, a battere per Olerud, e gli venne data la base intenzionale per caricare le basi. Ancora una volta, Williams uscì e mise un nuovo lanciatore, questa volta il perdente di Gara 2, Jeff Reardon. Con Candy Maldonado al piatto e un out, Reardon concesse la sua seconda consecutiva game-winning hit quando Maldonado colpì valido al centro. Alomar corse dalla terza e nella sua corsa verso il piatto agitò il braccio scimmiottando il Tomahawk Chop come aveva fatto Gruber con l'ultimo out in Gara 2. Ward prese la sua seconda vittoria consecutiva, mentre ad Avery fu attribuita la sconfitta. Gara 4 venne giocata mercoledì 21 ottobre davanti a oltre 52000 tifosi. Avendo optato per una rotazione di tre uomini per la serie, il vincitore di Gara 1, Tom Glavine, ritornò sul monte per Atlanta. Toronto gli oppose il veterano Jimmy Key come partente, che non aveva iniziato nessuna partita nella postseason e aveva lanciato solo una volta, come rilievo, fino a quel momento. Dopo aver concesso un singolo al leadoff Otis Nixon nel primo inning, e dopo averlo eliminato con un pickoff in prima base, concesse solo tre valide in sette innings. Nel terzo inning, i Blue Jays segnarono il loro primo punto, quando Pat Borders colpì un home run da solista. Si aggiunse un secondo punto in fondo al settimo, che risultò decisivo, quando Kelly Gruber segnò su un singolo di Devon White con due out. I Braves cercarono di reagire nell'ottavo, quando Ron Gant colpì un doppio. Avanzò in terza su un bunt a sorpresa di Brian Hunter e poi segnò su un groundout infield di Mark Lemke, con un out. Key venne sostituito da Duane Ward che entrò per la sua terza apparizione consecutiva. Mise strikeout il primo battitore che affrontò, Otis Nixon, ma il lancio non potè essere controllato da Borders e il rapido Nixon fu in grado di raggiungere la base, con Hunter che avanzò in terza. Nixon allora rubò la seconda per mettere i corridori in posizione punto, ma Jeff Ward indusse Blauser a colpire una rimbalzante su John Olerud per porre fine alla minaccia. Tom Henke si guadagnò la sua seconda salvezza della serie spegnendo i Braves nel nono. Key vinse la sua prima partita di postseason dal 1989, e questa vittoria si è rivelata la sua ultima come partente per i Blue Jays. Glavine aveva lanciato il suo secondo complete game per i Braves nella serie risultando questa volta il perdente. Giù tre giochi ad uno e di fronte all'eliminazione, i Braves tornarono con John Smoltz sul monte per il Gara 5, che stava ancora cercando la sua prima vittoria alle World Series. Jack Morris, che aveva perso Gara 1 della serie, fu il partente per Toronto. Prima della partita Terry Pendleton, che in carriera aveva visto un vantaggio di 3-1 evaporare nelle World Series - essendo stato un membro dei St. Louis Cardinals nel 1985 - ricordò ai suoi compagni di squadra che esisteva ancora la possibilità che avrebbero potuto vincere le Series. Entrando nel gioco, il terzo, quarto e quinto battitore dei Braves non avevano ottenuto una extra base hit in tutta la serie. Le cose cambiarono nel primo inning, con un out e Otis Nixon in terza base, l'hitter # 3 Pendleton colpì un doppio a destra per segnare il primo punto della partita. Nella parte bassa del secondo con due out, Pat Borders mandò a punto John Olerud con un doppio. Il quarto inning vide il battitore # 4 dei Braves battere la sua prima extra base hit della serie, quando David Justice mise a segno un home run per dare la carica a Atlanta. Ma ancora una volta, Borders mise a segno una valida nella parte inferiore dello stesso inning per pareggiare il gioco con un singolo RBI che mandò a punto Olerud. Nel quinto inning, i Braves spalancarono le porte. Con due out, Nixon colpì una valida, rubò la seconda e poi segnò su un singolo di Deion Sanders. Pendleton colpì un ground-rule double, costringendo Sanders a fermarsi in terza base. Morris poi diede la base a Justice per caricare le basi, copiando quello che i Blue Jays avevano fatto nell'ottavo inning di Gara 3. Ma, la mossa fu controproducente come era stata in Gara 3 e in un gioco in cui il battitore # 3 e # 4 avevano finalmente realizzato delle extra basi, il # 5 Lonnie Smith fece la sua parte mettendo la partita al sicuro con un grand slam che lanciava i Braves avanti 7-2. Morris venne sostituito dopo aver concesso il grand slam, e Smith fu l'ultimo battitore che affrontò in una serie di postseason, non avendo lanciato nella postseason del 1993 dopo essersi infortunato durante la stagione e si ritirò dopo la stagione 1994. Smoltz lanciò sei inning per ottenere la sua prima vittoria nelle World Series, e Mike Stanton lanciò i tre inning finali per guadagnare la salvezza. La sfuriata offensiva di Atlanta abbatté le speranze che le World Series si decidessero sul terreno canadese, quello che invece sarebbe accaduto l'anno successivo. Dopo aver vinto due volte e tenendo i Braves a tre punti l'anno prima, in due partenze contro la stessa squadra Morris nel 1992 aveva perso entrambe le partenze e aveva una ERA sopra 8.00. Il grand slam di Smith era il primo nelle World Series da Gara 1 del 1988, quando Jose Canseco ne colpì uno (Fu la prima valida in una partita della squadra vincente da Gara 6 delle World Series del 1987; l'home run di Canseco fu annullato dal famoso fuoricampo di Kirk Gibson che realizzò più avanti nella partita, mentre Kent Hrbek in Gara 6 mise la partita fuori portata). Dopo il giorno di riposo per il trasferimento a Atlanta, sabato 24 ottobre si giocò Gara 6 al Fulton County Stadium davanti a oltre 51000 spettatori. I partenti in questa partita furono Steve Avery per Atlanta e David Cone per Toronto. Poiché Avery era un lanciatore mancino, i Blue Jays misero in prima Joe Carter invece di John Olerud. Dave Winfield fu trasferito all'esterno destro a sostituire Carter, come avevano fatto nelle prime due partite della serie. Ma, dato che Carter aveva giocato a sinistra in questi due giochi, questo lasciava un posto aperto nel lineup di Toronto e il manager Cito Gaston iniziò con Candy Maldonado a sinistra. I Blue Jays iniziarono col piglio giusto quando David Justice commise un errore sul line drive a destra di Carter che portò a punto Devon White, che aveva battuto un singolo. Nel terzo, l'eroe a sorpresa della serie di Atlanta, Deion Sanders, colpì un doppio verso Carter e segnò quando Terry Pendleton colpì un sac fly. Toronto si riportò immediatamente in vantaggio quando Maldonado colpì un fuoricampo solitario nella parte alta del quarto. Roberto Alomar fece una giocata memorabile su una rimbalzante di Jeff Blauser: la palla fu colpita a terra all'estrema destra di Alomar, che si tuffò per prendere la palla e la tirò in prima dopo essersi alzato sulle ginocchia. Il punteggio di 2-1 venne preservato da un solido monte e dalla difesa dei Blue Jays quando Cone, Todd Stottlemyre, David Wells e Duane Ward tennero i Braves ad un punto attraverso otto innings. I Braves furono altrettanto bravi in difesa come pure sul monte, anche se Avery durò solo quattro innings ma Pete Smith, Mike Stanton e Mark Wohlers tennero i Jays sotto controllo e senza punti per i successivi cinque innings. Il punteggio era 2-1 a favore dei Blue Jays per entrare nella parte bassa del nono, con Toronto bisognoso di soli tre outs per diventare la prima squadra non americana a vincere le World Series. Ancora una volta i Blue Jays si rivolsero a Tom Henke, che stava cercando la sua terza salvezza delle World Series e anche per continuare il successo nella postseason del bullpen dei Blue Jays, mentre lui e il resto del corpo dei rilievi non avevano mancato una salvezza o consentito un punto guadagnato in tutta la postseason del 1992. Blauser, leadoff nel nono inning per i Braves, colpì un singolo, e andò in seconda base dopo un bunt di sacrificio di Damon Berryhill. Lonnie Smith, pinch hitter per Mark Lemk,e sotto nel conteggio, 0-2, riuscì a strappare una base su ball a Henke. Il battitore successivo era Francisco Cabrera, che non aveva ancora una at-bat nella serie, ma che aveva realizzato la valida vincente di Gara 7 delle NLCS che aveva mandato i Braves alle World Series. Però, questa volta Cabrera non potè fornire le gesta eroiche quando il suo line a sinistra fu preso da Maldonado che in un primo momento l'aveva giudicata male e dovette saltare all'ultimo secondo per prenderla prima che andasse sopra la sua testa. L'ultima speranza per i Braves era riposta sulla mazza di Otis Nixon quando si presentò al piatto con due out. Henke mise subito due strike, ma sul terzo lancio Nixon colpì un singolo a sinistra. Blauser toccò la terza e si diresse a casa e segnò mentre il tiro di Maldonado si perse dietro casa base. Il punteggio era ormai in parità e Henke vanificò la salvezza, concedendo anche il primo punto guadagnato contro il bullpen di Toronto. Ma, con Smith in terza per il punto vincente, riuscì a ridurre i danni, costringendo Ron Gant a battere al volo sull'esterno centro per terminare l'inning. I Braves mandarono il veterano Charlie Leibrandt, che non aveva lanciato in tutta la serie, per lanciare il decimo ed eliminò i Blue Jays in ordine. I Braves non poterono capitalizzare nella metà inferiore, poichè Henke e il vincitore di Gara 4, Jimmy Key, assieme li fermarono. Si andò così all'undicesimo inning. Leibrandt realizzò il primo out facendo battere un pop fly sulla prima base a Key, ma consentì ai successivi due corridori di raggiungere la base, colpendo White e concedendo un singolo ad Alomar. Jeff Reardon si stava scaldando nel bullpen per i Braves e Tim McCarver della CBS chiese ad alta voce se Bobby Cox sarebbe andato a sostituire Leibrandt con Reardon mentre Joe Carter stava andando sul box. Cox scelse di non mettere il suo closer, che aveva già perso una partita della serie ed era stato responsabile di un'altra sconfitta di Avery, e Leibrandt fece battere al volo Carter per il secondo out. Avendo bisogno di un solo out per dare ai Braves la possibilità di rompere il legame nella parte inferiore dell'undicesimo, il battitore successivo che Leibrandt doveva affrontare era Winfield. A quel punto Winfield non aveva battuto bene, lottando per tutta la serie così come in Gara 6 dove era stato eliminato nei quattro precedenti at-bat. Winfield non aveva inoltre realizzato un ulteriore extra base hit nella postseason, che risaliva alla sua esperienza dopo la stagione precedente con i New York Yankees nel 1981. Dopo aver lavorato sul conto pieno Winfield colpì la palla lungo la linea di sinistra del campo per un doppio, facendo segnare sia White che Alomar, e i Blue Jays riguadagnarono il vantaggio, 4-2 per loro. A 41 anni di età, Dave Winfield era diventato il giocatore più anziano a colpire una extra base hit nelle World Series. Era il secondo anno consecutivo che Leibrandt concedeva i punti determinanti in Gara 6 delle World Series, dopo aver dato il game-winning walk-off home run a Kirby Puckett dei Minnesota nell'undicesimo inning di Gara 6 nel 1991. I Braves iniziarono nella parte bassa dell'undicesima con Blauser che colpì un singolo a sinistra contro Key e, proprio come aveva iniziato nella parte bassa del nono inning contro Henke, poi avanzò in terza dopo che Berryhill raggiunse la prima sull'errore di Alfredo Griffin, normalmente un sicuro shortstop, su una palla a terra che prese un brutto rimbalzo all'ultimo secondo e Blauser fu in grado di avanzare in terza. Con i Braves a corto di giocatori, il lanciatore John Smoltz entrò come pinch runner per Berryhill. Rafael Belliard, che era entrato in partita nel decimo in sostituzione difensiva di Lemke, effettuò un bunt di sacrificio e Smoltz avanzò in seconda per il punto del pareggio. Brian Hunter, pinch hitter per Leibrandt, fece segnare Blauser su un groundout sul lato destro. Ma, anche se Smoltz avanzò in terza, la battuta di Hunter lasciò i Braves nella stessa situazione del nono inning con il punto del pareggio in base. Ancora una volta, il battitore era Nixon. Cito Gaston andò sul monte per parlare con Key e con il bullpen dei Toronto in azione. Sembrava che stesse andando a parlare solo con il suo lanciatore, ma invece scelse di togliere Kay dal gioco. Il destro Mike Timlin entrò in partita per cercare di chiudere il punteggio e guadagnarsi la salvezza. Ciò forzò Nixon, uno switch-hitter, a spostarsi nell'altro box e battere sul lato sinistro del piatto. Era la parte più forte di Nixon, e poiché era incline ad effettuare il bunt da quel lato, sfruttando la sua velocità avendo un'uscita più veloce dal lato sinistro. Dopo aver colpito in foul il primo lancio di Timlin, Nixon effettivamente effettuò un bunt a sorpresa. Timlin, che disse poi di essere stato avvertito da Carter sulla possibilità di bunt, prese la palla in modo pulito e la tirò a Carter per eliminare Nixon e vincere le World Series per i Blue Jays. Carter inizialmente cercò di tenersi la palla, ma alla fine la diede a Timlin che lo aveva invocato dicendogli che era "la [sua] salvezza delle World Series". Carter alla fine avrebbe avuto il possesso della palla vincente delle World Series del 1993: la sua palla dell'home run della fine delle Series. Il manager dei Blue Jays, Cito Gaston, divenne il primo manager afroamericano a vincere una World Series. Il presidente dell'American League, Dr. Bobby Brown, consegnò il trofeo delle World Series al posto del commissioner. Appena un mese prima, Fay Vincent era stato costretto a dimettersi e sostituito da Bud Selig (allora proprietario dei Milwaukee Brewers) in ciò che fu originariamente percepito come un "interim". Il Dr. Brown consegnò ai Blue Jays anche il trofeo nel 1993. Fu anche il primo campionato del mondo per la città di Toronto da quando la quadra dei Toronto Maple Leafs della National Hockey League aveva vinto le finali della Stanley Cup nel 1967.

Il programma delle World Series del 1992

L'ex presidente degli Stati Uniti, Jimmy Carter, lancia la prima palla cerimoniale alle World Series al Fulton County Stadium di Atlanta

Gara 2, la US Marine Corps Color Guard sventola la bandiera canadese al contrario

Gara 2, quarto inning, la controversa chiamata out dell'arbitro capo Mike Reilly sull'arrivo a casa base di Roberto Alomar per toccata di John Smolz

Gara 2, nono inning, Ed Sprague colpisce il fuoricampo che determina la vittoria dei Blue Jays

Gara 2, nono inning, Ed Sprague, a sinistra, festeggia con Derek Bell dopo il fuoricampo che da la vittoria ai Jays

Gara 3, quarto inning, Devon White effettua la spettacolare presa che innesca il triplo gioco difensivo non chiamato

Gara 3, quarto inning, Kelly Gruber mentre insegue Deion Sander e lo tocca sul tallone per il terzo out

Gara 3, quarto inning, Kelly Gruber guarda stupito l'arbitro Bob Davidson che chiama salvo Deion Sanders, annullando di fatto il triplo gioco difensivo

Gara 4, terzo inning, Pat Borders ammira il suo HR contro Tommy Glavine

Gara 6, quarto inning, Roberto Alomar effettua la spettacolare presa alla sua destra sulla battuta di Jeff Blauser

Gara 6, dopo l'ultimo out di Nixon, Joe Carter (a destra) e Pat Borders saltano in aria mentre il lanciatore Mike Timlin (a sinistra) si sta avvicinando per celebrare la vittoria nelle World Series

Gara 6, la panchina dei Blue Jays esulta per la vittoria delle World Series

Roberto Alomar e Pat Borders ammirano l'anello delle World Series del 1992

Cito Gaston il primo manager afroamericano a vincere le World Series

 

Dopo aver scioccato il mondo del baseball sconfiggendo gli Atlanta Braves, perenni campioni della National League, nella serie precedente, i Toronto Blue Jays tornavano a difendere il loro titolo "Canadian Classic" contro i Philadelphia Phillies (che erano finiti ultimi nel '92). I nuovi vincitori della National League avevano lottato tutta la stagione (a causa degli infortuni), ma dopo aver vinto la East Division con un record di 95-65 avevano sconfitto i Braves in sei partite di playoff nelle NL Championship Series staccando il biglietto per giocare al di là del confine. Larry Andersen era l'unico membro rimasto dei Phillies che avevano disputato le World Series del 1983, mentre Darren Daulton chiamato verso la fine stagione dell '83 servì solo come catcher nel bullpen in quelle finali. I Toronto Blue Jays avevano vinto la East Division davanti agli Yankees con un record di 95-67 e nelle AL Championship Series sconfissero gli White Sox, 4 partite a 2. Gara 1 venne giocata sabato 16 ottobre allo SkyDome di Toronto davanti a 52011 tifosi. La gara di apertura vide fronteggiarsi i due assi delle rispettive squadre - Curt Schilling per Philadelphia e Juan Guzman per Toronto. Il risultato ridimensionò il duello tra lanciatori, poiché entrambe le squadre segnarono presto e spesso. Le giocate che decisero l'incontro avvennero negli inning centrali. Con Toronto dietro 4-3 nel quinto inning, Devon White colpì una fuoricampo solitario per pareggiare. L'inning successivo, John Olerud spedì la pallina fuori per mettere Toronto in testa. Toronto aggiunse tre punti di sicurezza nella parte bassa del settimo e vinse 8-5. Al Leiter lanciò 2 innings e 2/3 come rilievo, dopo un irregolare Juan Guzman che aveva concesso quattro basi su ball in soli cinque inning, per la sua prima vittoria delle World Series. John Kruk aveva realizzato tre valide per Philadelphia. Da notare anche che Roberto Alomar aveva effettuato una incredibile presa in tuffo su un looper di Lenny Dykstra dietro la prima nella parte alta del quinto. Domenica 17 ottobre andò in scena la seconda partita della serie, con Dave Stewart sul monte di lancio per Toronto e Terry Mulholland per Philadelphia. I Phillies andarono presto in vantaggio: nel terzo inning, Jim Eisenreich seguì i singoli RBi di John Kruk e Dave Hollins con un profondo home run al centro destra da tre punti. Toronto ridusse lo svantaggio nel quarto inning  grazie al fuoricampo di Joe Carter  da due, ma i Jays non furono in grado di rimontare con una spinta offensiva significativa più avanti nella partita. Philadelphia vinse per 6-4. Terry Mulholland lanciò 5 inning e 2/3 inning, concedendo tre punti guadagnati, per la vittoria. Con una partita a testa le World Series si spostarono a Philadelphia per Gara 3 che venne giocata martedì 18 al Veterans Stadium. Il partente per Toronto fu Pat Hentgen che affrontò il partente dei Phillies Danny Jackson. Hentgen lanciò alla grande sei inning, concedendo solo un singolo, e l’attacco di Toronto si prese cura di tutto il resto. Jackson che nell'ultima post-season contro i Blue Jays, aveva registrato una shutout (nelle American League Championship Series del 1985), non fu altrettanto efficace in questo gioco quando venne colpito con tre punti nel primo inning. Alla fine, prevalse Toronto, 10-3. Il manager dei Toronto Cito Gaston si trovò di fronte ad una decisione inusuale e difficile prima dell’inizio di Gara 3. Come le Series si spostarono sul campo della National League, Gaston fu costretto a tenere in panchina un giocatore del suo normale line-up che batteva come battitore designato (DH) a cui non sarebbe stato permesso di giocare. Il regolare DH era Paul Molitor che era bollente in quel momento nel line-up, e perciò Gaston scelse di tenere in dugout il  prima base John Olerud e di mettere Molitor in prima base. La decisione era potenzialmente controversa poichè Olerud aveva guidato l'American League nella media battuta nel corso della stagione con .363, e inoltre, in difesa Molitor era meno sicuro con il guanto. Molitor, tuttavia, mise a tacere queste preoccupazioni andando 3 su 4, con un home run nel terzo inning e 3 BRI, e giocando in modo adeguato in prima base. In Gara 4, Toronto iniziò con Todd Stottlemyre, mentre Philadelphia oppose Tommy Greene. Come nella giornata precedente lo stadio era gremito da oltre 62000 spettatori. Aveva piovuto a Philadelphia e il manto erboso del  Veterans Stadium era saturo d'acqua, rendendo le condizioni particolarmente scivolose. Questo, e la pioggia che andava e veniva per tutta la partita, contribuirono notevolmente a un gioco fangoso. In una delle giocate più insolite nella storia delle World Series, Stottlemyre cercò di andare dalla prima in terza sul singolo di Roberto Alomar nel secondo inning, effettuando un tuffo maldestro in avanti  in terza base, dove venne eliminato. Nel goffo tuffo Todd rimediò un'abrasione al mento che sembrò infastidirlo nell'inning successivo, durante il quale concesse un fuoricampo da due punti a Lenny Dykstra. Stottlemyre uscì dalla partita dopo il secondo inning, dopo aver già concesso sei punti. Tommy Greene se la cavò un po' meglio, uscendo dopo aver concesso sette punti in tre inning. Philadelphia prese il comandò portandosi sul 12-7 nel quinto inning, grazie a due fuoricampo di Dykstra e di Darren Daulton, e un punto sul doppio di Milt Thompson. Toronto si riprese da un deficit di 14-9 nell'ottavo inning, segnando sei punti sulle valide di Paul Molitor, Tony Fernandez, Rickey Henderson, e Devon White. Duane Ward guadagnò la salvezza, eliminando gli ultimi quattro battitori dei Phillies. Tre nuovi record World Series vennero stabiliti, tra cui la partita più lunga (4,14), il maggior numero di punti in totale segnati in una singola partita (29), e il maggior numero di punti segnati da una squadra perdente (14). Appena fu evidente che Williams sarebbe stato il lanciatore perdente di Gara 4, al Veterans Stadium, arrivarono due telefonate con minaccia di morte per lui. Williams non venne a conoscenza delle minacce di morte fino a dopo Gara 5. Inoltre, Charlie Williams diventò il primo arbitro di casa base afro-americano in una partita delle World Series. Sul tre a uno per Toronto si ritornò in Canada per Gara 5 dopo il classico giorno di trasferimento. L'alto punteggio di Gara 4 era dovuto ad una giornata sfortunata, ma grazie a Curt Schilling (Philadelphia) e a Juan Guzman (Toronto) finalmente ci fu un vero duello sul monte. Schilling spense l'attacco precedentemente inarrestabile di Toronto, limitandolo a sole cinque valide e nessun punto. Era solo la seconda volta in tutta la stagione che Toronto subiva una shutout. Guzman lanciò bene ma fu il pitcher perdente, avendo concesso solo due punti e cinque valide in sette inning di lavoro, punti segnati a causa del gioco frammentario dell'attacco di Philadelphia. Nel primo inning, Lenny Dykstra ricevette la base su ball, rubò la seconda, andò in terza su un tiro sbagliato di Pat Borders, e segnò su un groundout di John Kruk. Nel secondo inning, Darren Daulton aprì con un doppio, andò in terza su un groundout e segnò su un singolo di Kevin Stocker. Come si scoprì poi, fu l'ultima partita di baseball post season al Veterans Stadium. Venne demolito dopo la stagione 2003, e sostituito con il Citizens Bank Park nella stagione successiva. Nonostante la vittoria dei Phillies la bilancia pendeva ancora per Toronto a cui era sufficiente una gara per vincere per la seconda volta consecutiva il Fall Classic. Gara 6 fu un rematch tra i partenti di Gara 2, Terry Mulholland e Dave Stewart, che avrebbero avuto risultati simili. Toronto segnò nella parte bassa del primo con un punto grazie al triplo di Paul Molitor, uno segnato da Joe Carter su volata di sacrificio, e il singolo RBI di Roberto Alomar. Paul Molitor aggiunse un fuoricampo solitario nel quinto inning, mentre i tifosi di Toronto cantavano "MVP" per Paul, portando il punteggio sul 5-1 per Toronto. In ultima analisi, Molitor diventò il primo giocatore nella storia delle World Series ad avere almeno due fuoricampo, due doppi e due tripli. Nel settimo inning, Philadelphia reagì con cinque punti e prese il vantaggio, 6-5. Lenny Dykstra colpì un fuoricampo da tre punti, Dave Hollins realizzò un singolo RBI e Pete Incaviglia colpì una volata di sacrificio. L'inning pose fine alla notte di Stewart, lasciando il gioco con sei innings lanciati e quattro punti guadagnati. Il closer di Philadelphia Mitch Williams entrò a lanciare alla fine del nono con la sua squadra aggrappata ad un vantaggio risicato di 6-5. Dopo aver iniziato l'inning concedendo la base su ball a Rickey Henderson, Williams cercò di contrastare la sua velocità di ladro utilizzando lo stile slide-step per lanciare e non dargli nessun vantaggio per l'eventuale rubata. Prima di gara 6 della World Series del 1993, Williams non aveva mai usato il rilascio slide-step in carriera, e questo può aver ridotto la sua velocità. La base a Henderson fu seguita da un fly out di Devon White e da un singolo di Paul Molitor che fece avanzare Henderson in seconda. Andò a battere Joe Carter, e con il conteggio di 2-2, colpì un fuoricampo da tre per vincere la partita e la corona delle World Series. Poco prima del quinto ed ultimo lancio a Joe Carter, l'annunciatore Tim McCarver della CBS Sports commentò che Carter (relativamente improduttivo nella serie fino a quel momento) sembrava goffo e inquieto al piatto. Lo stesso lancio consentì all'annunciatore radio dei Blue Jays, Tom Cheek, di pronunciare la sua famosa frase "Touch 'em all, Joe", quando Joe Carter conquistò le Series. Carter si unì a Bill Mazeroski come uno dei due unici giocatori a vincere le World Series con un home run nella parte bassa del nono inning della partita decisiva. Carter fu attivamente coinvolto nella partita finale delle World Series per il secondo anno di fila. Nella precedente esperienza, Carter aveva catturato l'out finale come prima base dopo che il lanciatore di rilievo Mike Timlin aveva raccolto il bunt di Otis Nixon. Inoltre, tenendo conto delle ALCS del 1993 (dove aveva effettuato la presa al volo finale in campo esterno), era stato coinvolto nelle partite finali di tre consecutive serie di post-season. Il presidente dell'American League Dr. Bobby Brown consegnò il Trofeo delle World Series al posto del Commissioner del Baseball, e questo evento si era verificato anche l'anno prima. I Blue Jays erano diventati la seconda squadra dell'espansione a vincere due World Series, dopo i New York Mets nel 1986. Con la vittoria della Stanley Cup Finals del 1993, cinque mesi prima, dei Montreal Canadiens questa fu l'unica volta che il Canada celebrava due campionati del mondo nel corso dello stesso anno. I Phillies non arrivarono ad un'altra World Series fino alla loro stagione vincente nel 2008, portando alla città di Philadelphia il primo campionato da quando i 76ers vinsero nel 1983 le finali NBA. Il general manager dei Blue Jays, Pat Gillick, divenne poi GM dei Phillies che vinsero le World Series. I Blue Jays non sono più apparsi nella post-season da questa vittoria. Paul Molitor vinse il Most Valuable Player Award terminando con una media battuta di .500, due doppi, due tripli, due fuoricampo e otto RBI.

   "Ho creduto in buona fede che ce l'avrei fatta, ne avevo il desiderio. Un sacco di persone hanno la possibilità, ma non si sforzano" - Joe Carter

Il programma delle World Series del 1993

Gara 1 - Alomar effettua una presa incredibile in tuffo dietro la prima base sul looper di Lenny Dykstra dei Phillies. Il commentatore televisivo Tim McCarver disse che nessun altro seconda base sarebbe stato in grado di avvicinarsi a quella palla

Gara 1 - Altra acrobazia di Roberto Alomar nel girare un doppio

Gara 3 - Il closer Duane Ward esulta per l'ultimo out che chiude la partita con la vittoria dei Blue Jays per 15 a 14

Gara 4 - Il tuffo in avanti sulla terza base di Todd Stottlemyre che gli procurò un'abrasione al mento

Gara 6 - Paul Molitor colpisce il fuoricampo al quinto inning per portare Toronto sul 5 a 1

Gara 6 - Joe Carter colpisce l'Walk Off Home Run nella parte bassa del nono inning che sancisce la vittoria delle World Series

Gara 6 - Una serie di immagini che ritraggono l'euforia di Joe Carter dopo aver battuto il fuoricampo e la sua corsa attorno alle basi

Gara 6 - I giocatori dei Toronto Blue Jays abbracciano il compagno di squadra Joe Carter dopo il suo fuoricampo

Gara 6 - Joe Carter sollevato dai compagni di squadra dopo aver toccato casa base

Tony Fernandez, a destra, e Roberto Alomar sollevano il trofeo delle World Series per il secondo anno consecutivo

Paul Molitor, a sinistra, Roberto Alomar e Joe Carter abbracciano il trofeo delle World Series

Paul Molitor sorridente con il trofeo di MVP

Due copertine di Sport Illustrated che celebrano la vittoria dei Blue Jays nelle World Series del 1993

Premi sulla radio per ascoltare Tom Cheek che commenta l'Walk Off Home Run di Joe Carter

 

Le 91° World Series del 1994 vennero cancellate il 14 settembre dello stesso anno a causa di uno sciopero in corso da parte della Major League Baseball Players Association, che era iniziato il 12 agosto. Era la seconda volta nella storia della manifestazione (la prima fu nel 1904) che il Fall Classic non venne giocato. Diverse squadre erano pronte a rompere la loro lunga siccità nella stagione 1994, ed erano nelle posizioni leader per andare ai playoff quando il campionato fu interrotto, ma non ne ebbero la possibilità a causa della cancellazione della postseason. La maggior parte di queste squadre continuarono i loro successi ed esplosero dopo le stagioni 1995 o 1996. La più danneggiata delle franchigie furono i Montreal Expos, che avevano il miglior record nel 1994, e il colpo accusato fu tale che giocò, a detta di molti esperti, un ruolo chiave nella scomparsa del baseball a Montreal nel 2004 quando gli Expos si spostarono a Washington DC.

La stagione dei Montreal Expos del 1994

I Montreal Expos, con 74-40, avevano il miglior record nel baseball a fine stagione. Gli Expos erano pronti a entrare nella postseason per la seconda volta nei loro 26 anni di storia. Guidati dalle giovani stelle come Pedro Martínez, Moisés Alou, Cliff Floyd, Mike Lansing e Jeff Fassero, Montreal fu leader della National League Eastern Division. Segnarono 585 punti (5.13 a partita) e ne concessero 454 (3.98 a partita) in 114 partite fino a quel fatidico venerdì 12 agosto. Il titolo sarebbe stato il primo nella loro storia, e le terze World Series consecutive (e terze in totale) per una squadra canadese dopo i Toronto Blue Jays, nel 1992 e nel 1993. Una World Series tutta canadese con gli Expos e i Blue Jays sarebbe stata molto improbabile, con i campioni in carica dei Blue Jays che erano crollati al terzo posto con un record di 55-60 nel momento della cancellazione della stagione, 16 partite dietro gli Yankees. Alcuni, come l'allora proprietario di maggioranza degli Expos, Claude Brochu, nel suo libro My Turn at Bat, accusò lo sciopero per la scomparsa definitiva e il trasferimento dei Montreal Expos. Molte pubblicazioni sportive hanno ipotizzato che Montreal avrebbe vinto la serie se fosse stata giocata. La squadra fu costretta a scambiare molti dei suoi giocatori per far fronte alla perdita di entrate in seguito allo sciopero, e mai più raggiunse lo stesso livello di successo che ebbe nel 1994. Quella stagione era l'occasione per Felipe Alou di allenare finalmente una squadra nelle World Series. Gli Expos realizzarono una media di 72 vittorie nelle successive sei stagioni (le loro migliori stagioni dopo il 1994 furono nel 1996 con 88 vittorie e nel 2002 con 83) e Alou venne licenziato nel 2001. Dopo la stagione 2004, la squadra si spostò a Washington DC diventando gli Washington Nationals.

Lo striscione all'Olympic Stadium di Montreal per ricordare la squadra del 1994

New York Yankees

I New York Yankees, con 70-43, avevano realizzato il miglior record nell'American League e il capitano della squadra, Don Mattingly, avrebbe fatto il suo debutto per la prima volta nella postseason in 13 anni di carriera. Gli Yankees non andavano alla postseason dal 1981, e non avevano vinto una World Series dal 1978, la più lunga siccità dal 1920. Nel reagire alla cancellazione della stagione per lo sciopero, le prime parole di molte persone degli Yankees, tra cui il proprietario George Steinbrenner, il general manager Gene Michael, e il manager Buck Showalter, tutti indistintamente dissero che erano addolorati per Mattingly, perchè meritava una postseason. Mattingly era leader dei giocatori in attività per le partite giocate e gli at-bat senza aver giocato mai nella postseason. Lo sciopero del 1994 contribuì al ritiro di Mattingly e Showalter venne licenziato. Mattingly soffrì di vari infortuni e la sua carriera si concluse dopo la stagione 1995. Gli Yankees giocarono i playoff e persero con i Seattle Mariners nei playoff del 1995, e Showalter fu defenestrato. Gli Yankees avrebbero continuato vincendo le World Series nel 1996, 1998, 1999 e 2000.

Texas Rangers e Cleveland Indians

Con un leggero vantaggio nell'AL West dopo l'ultima partita della stagione, i Texas Rangers erano pronti a fare il salto nella postseason per la prima volta della franchigia in 34 anni di storia (23 dei quali in Texas). Due anni più tardi, i Rangers fecero finalmente la loro prima esperienza in postseason.

In qualità di leader per la posizione di wild card dopo ultima partita della stagione, i Cleveland Indians erano pronti a rompere una siccità nella postseason, per la prima volta dopo le World Series del 1954. Come accadde, gli Indians ruppero la siccità l'anno seguente, arrivando alle World Series del 1995.

Squadre agli ipotetici playoff

Questo era il primo anno di un nuovo sistema a tre livelli di playoff, con la NL e l'AL divise in tre division (East, Central e West) all'inizio della stagione 1994 (Un sistema a tre livelli venne utilizzato nel 1981 a causa della stagione abbreviata per lo sciopero). Il sistema nuovo di playoff (che coinvolgeva un team che si aggiudicava la wild card in ogni League) non andò in vigore fino a dopo la stagione 1995. Se la postseason avesse avuto luogo in coincidenza con i record delle squadra l'11 agosto, le division series sarebbero state suddivise come segue:

Division Series

League Championship Series

World Series

East
 New York Yankees
0
WC
Cleveland Indians
0
East/WC
 NYY/CLE
0
American League
AL
 AL Champion
0
Central
Chicago White Sox
0
Central/ West
CHW/TEX
0
West
Texas Rangers
0
East
Montreal Expos
0
West
 Los Angeles Dodgers
0
East/West
MON/LAD
0
National League
NL
NL Champion
0
Central
Cincinnati Reds
0
Central/WC
CIN/ATL
0
WC
Atlanta Braves
0

La corsa dei Braves al titolo della division

Dato che i vincitori delle division del 1994 non sono ufficiali, gli Atlanta Braves sono ufficialmente accreditati della vittoria di 14 titoli consecutivi di division dal 1991 al 2005, vincendo la NL West negli ultimi tre anni del sistema con due division e poi vincendo ben 11 titoli consecutivi della NL East dal 1995 al 2005. Tuttavia, al momento della cancellazione della stagione, i Braves erano al secondo posto nella NL East con un record di 68-46, sei partite dietro i Montreal Expos. Gli 11 titoli 1995-2005 sarebbero in ogni caso un record della MLB, dato che i Braves avevano un vantaggio di 2 partite e ½ sugli Houston Astros per la wild card della NL al momento della cancellazione della stagione. Ma, se si fosse giocato il resto della stagione 1994 e i Braves avessero perso la corsa ai playoff, il record della Major League per apparizioni consecutive ai playoff apparterrebbe ora ai New York Yankees, con 13 apparizioni nella postseason (1995-2007) - e se il 1994 fosse stato giocato ne avrebbero 14, avendo iniziato la striscia un anno prima.

Campioni "non ufficiali"

I giornalisti della Associated Press, alla fine della stagione interrotta, scelsero di assegnare un nome "non ufficiale" ai campioni quando votarono come Managers of the Year, Felipe Alou (Expos) e Buck Showalter (Yankees), che erano in testa quando la stagione venne bruscamente interrotta. Tradizionalmente, i manager dell'All-Star game della stagione successiva sono i campioni delle League. A causa dello sciopero, le League scelsero di chiamare i loro manager vincitori non ufficiali per onorare la tradizione.

La copertura televisiva

Se le World Series del 1994 fossero state giocate, sarebbero andate in onda sul canale ABC. Al Michaels, Jim Palmer, Tim McCarver e Lesley Visser sarebbero stati, con ogni probabilità, i commentatori. La stagione 1994 segnò il primo anno di quello che sarebbe stato un periodo di sei anni di joint venture con la Major League Baseball, ABC, NBC chiamato "The Baseball Network". Negli anni pari, alla ABC andavano le Division Series e le World Series, mentre la NBC copriva l'All-Star Game e le League Championship Series. Allo stesso modo, negli anni dispari, la NBC avrebbe coperto le Division Series e le World Series, mentre ABC avrebbe trasmesso l'All-Star Game e le League Championship Series.

Vantaggio del campo di casa

Dalle World Series del 1994 i campioni dell'AL avrebbero aperto le serie in casa per il secondo anno di fila, perché i playoff erano stati ampliati, con la nuova squadra vincitrice della wild card. Fino al 1994, i campioni della NL avevano aperto le World Series in casa negli anni pari, con i campioni dell'AL negli anni dispari, ma questo poi fu invertito a partire dal 1995 a causa della mancate World Series del 1994. Dal 1995 al 2002, i campioni della NL avevano il vantaggio del campo negli anni dispari, e l'AL negli anni pari. A partire dal 2003, la League che vince l'All-Star Game ha la propria squadra vincitrice che comincia la serie in casa.

Il Commissioner Bud Selig annuncia la cancellazione della stagione 1994 per lo sciopero dei giocatori

Una serie di foto dei fans che protestano contro lo sciopero che andrà a cancellare parte della stagione e la postseason del 1994

L'emblematica copertina del Time del 22 agosto del 1994 per lo sciopero della MLB

 

Dopo aver perso le World Series con i Minnesota Twins nel 1991, i Toronto Blue Jays nel 1992 ed essere stati sconfitti dai Philadelphia Phillies nelle National League Championship nel '93, gli Atlanta Braves ritornavano al Fall Classic dopo la pausa forzata dell'anno precedente a causa della successiva cancellazione delle Series da parte dei proprietari delle squadre. La nuova dinastia del baseball poteva vantare un forte farm system che aveva prodotto giocatori come Andruw Jones - che aveva battuto .277 con 25 fuoricampo, 100 RBI e 56 basi rubate con Macon nella classe-A (South Atlantic) - in aggiunta al loro attuale e decisamente potente lineup con Javier Lopez, Ryan Klesko e Chipper Jones. Il più grande vantaggio di Atlanta però era la presenza di Greg Maddux, Tom Glavine (16-7, 3.08 ERA), John Smoltz e Steve Avery sul monte di lancio, che furono una delle migliori rotation nella storia del gioco. I Braves dopo aver superato qualche difficoltà, vinsero la loro division con 21 partite di vantaggio sui Mets, al secondo posto, e un record di 90-54. Nei playoff, che per la prima volta introducevano un nuovo round di playoff, i Braves travolsero i Colorado Rockies, al loro terzo anno, e poi spazzarono i Cincinnati Reds nelle NLCS (rovinando una World Series tra due squadre dell'Ohio; in particolare, prima della loro comparsa alle World Series del 1948, gli Indians avevano rovinato una World Series tra le due squadre di Boston battendo i Red Sox in una sola partita di playoff). La squadra fece affidamento sui battitori e la potente pitching rotation. A fronteggiare i Braves c'erano i vincitori del pennant dell'American League, i Cleveland Indians alle loro prime Series dopo 41 anni. Dopo decenni di digiuno, la città di Cleveland finalmente poteva festeggiare un vincitore in città. Gli Indians dominarono l'American League nel 1995, vincendo 100 delle loro 144 partite (il loro record 100-44 generò la straordinaria percentuale di vittorie di .694 che era, al momento, la più alta percentuale nella regular season della Major League Baseball dal 1954. Al 2012, risulta essere la 12a più alta percentuale di vittorie nella regular season nella storia della Major League Baseball dal 1900). Inoltre, in sole 144 partite,vinsero l'Al Central con un vantaggio di 30 partite, e registrarono l'impresa di condurre la loro League sia nella media battuta di (.291) che nella ERA (3.81). Grazie al loro attacco e al bullpen, gli Indians divennero famosi in tutta la league per la loro capacità di recuperare molti deficit, spesso in modo drammatico; delle loro 100 vittorie di regular season, 48 furono in recupero, 27 avvennero nel loro ultimo at-bat, 8 arrivarono come "walk off" home runs, e 13 furono vinte agli extra-inning (13-0 nelle partite agli extra-inning). Dopo questo predominio nell'AL nella regular season, gli Indians spazzarono i Boston Red Sox nelle Division Series dell'AL, e poi eliminarono Ken Griffey Jr. e i suoi bollenti Seattle Mariners nelle ALCS, prima di andare alle Series contro i Braves. Gli Indians nel 1995, furono anche leader dell'AL in punti segnati (840, 5.83 punti a partita), fuoricampo (207) e basi rubate (132). Il loro lineup vedeva nella parte alta i velocisti Kenny Lofton e Omar Vizquel, insieme con Carlos Baerga, nella parte centrale i fortissimi battitori Albert Belle, Eddie Murray, Manny Ramírez e Jim Thome, e nella parte bassa c'erano Paul Sorrento (o Herbert Perry) e Tony Peña (o Sandy Alomar Jr.). Così, questo lineup di tutti i giorni degli Indians aveva sei giocatori che terminarono la stagione con una media battuta di almeno .300. Se si pensa che Herbert Perry e Sandy Alomar Jr., spesso sostituivano rispettivamente Paul Sorrento e Tony Peña, non era raro per i Tribe di mettere in campo un lineup con otto giocatori che terminarono la stagione con una media battuta di almeno .300. In termini di potenza, anche se la stagione '95 fu abbreviata, il lineup disponeva di due giocatori con almeno 30 HR, cinque giocatori con almeno 20 HR, e sette con almeno 10 HR. Mentre questo lineup era pieno di fuoriclasse (quattro furono i giocatori chiamati all'All-Star Game del 1995: Lofton, Baerga, Belle e Ramirez), Albert Belle spiccò tra tutti loro nel 1995. Bell, aiutato da una seconda parte della stagione molto potente, come clean-up degli Indians terminò la regular season con una media battuta di .317, 126 RBI e 50 HR. Da notare che battendo 50 HR e 52 doppi nel 1995, Belle diventò il primo giocatore della Major League a colpire 50 home run e 50 doppi nella stessa stagione (un risultato che, ancora una volta, è ancora più rilevante se si considera che fece questo in una corta stagione di 144 partite). Come detto in precedenza, gli Indians del 1995 furono anche leader dell'AL nella ERA (3.81). Mentre il loro staff di lanciatori partenti, guidato dai veterani come Dennis Martínez e Orel Hershiser fu rispettabile, la grande forza arrivò dal loro bullpen. I membri chiave del loro bullpen staff includeva i veterani come il destro Eric Plunk (6-2, 2.67 ERA), il mancino Paul Assenmacher (6-2, 2.82), il giovane destro set-up men, Julián Tavarez (10 -1, 2.44 ERA), e il destro closer, José Mesa (3-0, 1.12 ERA, 46 SV). Mesa, nel suo primo anno come closer, fu leader della league con 46 salvezze nel 1995, e poi realizzò un record della Major League con 38 salvezze consecutive senza salvezze sprecate. Due dei membri del pitching staff degli Indians del 1995, Dennis Martínez (ace della squadra) e José Mesa vennero chiamati nel team dell'All-Star Game del 1995. Questa era la prima volta che una squadra di Cleveland e una di Atlanta si affrontavano nelle World Series. Ma anni prima di essere i Braves di Atlanta, nel 1948, i Boston Braves affrontarono i Cleveland Indians (con gli Indians che vinsero quelle Series in 6 partite). Anche prima nel 1892, i Boston Beaneaters, un precursore dei Braves, campioni della National League di quell'anno, si trovarono di fronte i Cleveland Spiders per le World's Championship Series. I Beaneaters sconfissero gli Spiders (5-0-1) e vinsero il titolo. Le World Series, pur essendo in un anno dispari, iniziarono in casa della NL a causa della cancellazione del Fall Classic del 1994. Fino al 2003, le World Series sarebbero iniziate in casa dell'AL negli anni pari. Gara 1 venne giocata il 21 ottobre al Fulton County Stadium di Atlanta davanti a 51876 tifosi. L'ace di Atlanta, Greg Maddux, lanciò un two-hit complete game nella sua prima apparizione alle World Series (la quindicesima two-hitter nella storia della Series). Gli Indians segnarono nel primo inning, quando Kenny Lofton raggiunse la prima su errore, rubò la seconda e la terza, e segnò su un groundout RBI di Carlos Baerga. Nella parte bassa del secondo inning, Fred McGriff colpì un lunghissimo fuoricampo sul primo lancio del partente di Cleveland, Orel Hershiser, per pareggiare 1-1. Entrambi i partenti tennero a bada gli opposti lineup fino al settimo, quando Hershiser e il bullpen di Cleveland diedero la base su ball ai primi tre Braves all'inizio dell'inning. I Braves andarono sul 3-1 dopo che Luis Polonia colpì in gioco forzato e Rafael Belliard effettuò uno squeeze perfetto. Gli Indians segnarono un punto nel nono per accorciare lo svantaggio, ma Baerga colpì un pop fly sul terza base Chipper Jones che la prese vicino al dugout degli ospiti per terminare il gioco. Domenica 22 si giocò Gara 2 e il partente n. 2 dei Braves, Tom Glavine, ottenne la vittoria aiutato da un grande home run nel sesto inning del catcher Javy López, che aveva anche preso fuori dalla prima base Manny Ramirez in un momento cruciale nell'ottavo inning per cancellare una potenziale giocata che avrebbe potuto pareggiare la partita. Gli Indians avevano preso subito il vantaggio 2-0 su un fuoricampo di Eddie Murray al secondo inning, ma i Braves pareggiarono nel terzo con una volata di sacrificio di Chipper e un singolo RBI di David Justice. Lopez colpì il suo primo home run nel sesto inning contro il partente dei Cleveland, Dennis Martinez. Il bullpen di Atlanta chiuse fuori gli Indians negli inning successivi, con Mark Wohlers che si guadagnò la salvezza. I Braves così presero un vantaggio di 2-0, il loro più incoraggiante inizio delle World Series del decennio. Martedì 24 ottobre le Series ripresero con Gara 3 al rumoroso Jacobs Field di Cleveland e gli Indians ottennero la loro prima vittoria. L'attacco degli Indians tornò in pista contro il partente di Atlanta, John Smoltz. Con i Tribe avanti 1-0 nella parte alta del primo inning, Lofton colpì un singolo al centro e segnò sul triplo a destra di Omar Vizquel. Omar poi segnò sul groundout di Baerga. Nel terzo, i Tribe allungarono di nuovo quando Lofton aprì l'inning con un doppio sul buco tra gli esterni centro e destro. Omar lo seguì con un bunt a sorpresa e Baerga mise un singolo a sinistra per mandare a punto Lofton. Albert Belle poi colpì una rimbalzante valida nel mezzò che fece segnare Vizquel e andare sul 4-1. I Braves ripresero a respirare quando il rilievo Brad Clontz costrinse Manny Ramírez a battere in doppio gioco e sfuggire così ad ulteriori danni. I singoli fuoricampo a testa di Fred McGriff e Ryan Klesko riavvicinarono i Braves sul 4-3. Cleveland aggiunse un punto nel settimo su un'altra valida RBI di Baerga che mandò a punto Lofton (arrivò in base in tutti i suoi sei at-bat). Con un vantaggio di 5-3 si entrò nell'ottavo e iniziarono i guai per Cleveland quando Nagy e il bullpen vennero messi sotto pressione. Marquis Grissom colpì un doppio sul muro. Polonia con un singolo sul lato destro mandò Grissom a punto e Nagy sotto le docce. Chipper Jones ricevette la base su ball e McGriff, colpendo una volata profonda, spostò i corridori di una base. David Justice arrivò salvo in prima sull'errore di Baerga permettendo a Polonia di segnare il punto del pareggio. I Braves completarono l'inning con il singolo RBI di Mike Devereaux che li portò in vantaggio 6-5. I Braves non riuscirono a mantenere il loro leggero vantaggio per molto perchè nella parte bassa dello stesso inning Sandy Alomar Jr. colpì un doppio all'interno della linea di foul di prima mandando a punto Ramirez. I due closer, Mark Wohlers e Jose Mesa poi tennero a zero gli attacchi per i successivi due inning. Nell'undicesimo, i Braves misero sul monte Alejandro Pena. Baerga immediatamente colpì un doppio e dopo la base intenzionale a Belle, il veterano Eddie Murray battè un singolo al centro, facendo segnare il pinch-runner Alvaro Espinoza, riducendo lo svantaggio nelle Series. Un record di diciotto lanciatori vennero utilizzati tra i due contendenti in Gara 2 e 3. Il manager dei Braves, Bobby Cox, polemicamente decise di iniziare con il tormentato mancino Steve Avery nella critica Gara 4 invece di tornare con Greg Maddux. Il giovane outfielder dei Braves, Ryan Klesko, colpì nel sesto inning un home run per dare il vantaggio ad Atlanta. Avery fu in grado di fornire sei inning efficaci, concedendo solo un fuoricampo solitario allo slugger di Clevelan, Albert Belle. Ci fu una giocata controversa quando Eddie Murray battè un lancio sopra la terza base e l'arbitro del foul di sinitra, Jim McKean, chiamò la palla foul mentre l'arbitro di terza base Harry Wendelstedt guardava Jim McKean perchè effettuasse la chiamata. Murray fortunatamente prese la base su ball e raggiunse la seconda sul balk di Avery, ma Hurbert andò strikeout per terminare l'inning. I Braves prontamente ruppero il pareggio con tre punti nel settimo, di cui due segnati sul singolo di David Justice. Il doppio RBI di Javy López diede ai Braves un ulteriore punto di sicurezza per portarli sul 5-1. Il rilievo Pedro Borbón Jr. salvò la vittoria per 5-2 dopo che Wohlers si trovò in difficoltà nella parte bassa del nono avendo concesso un fuoricampo solitario a Ramirez e un doppio a Sorrento. I Braves adesso si trovavano ad una vittoria dal titolo. Gara 5, l'ultima a Cleveland e l'ultima per gli Indians per poter continuare a sperare, andò in scena giovedì 26 ottobre. Sembrava la situazione ideale per Atlanta con Greg Maddux sul monte e la possibilità di aggiudicarsi il titolo, ma Albert Belle colpì un fuoricampo da due punti nel primo inning, e il lineup dei Braves venne tenuto sotto controllo dal veterano dei Cleveland, Orel Hershiser, che lanciò otto inning concedendo solo due punti. Atlanta pareggiò, 2-2, con un singolo RBI di Marquis Grissom nel quinto, ma nel sesto inning Cleveland allungò con due punti contro Maddux e si portò sul 4-2. Jim Thome colpì un fuoricampo da un punto nell'ottavo che si rivelò necessario in quanto Ryan Klesko, a sua volta, battè il terzo home run nella terza partita consecutiva, riducendo il divario a 5-4. Klesko diventò il primo giocatore a colpire fuoricampo in tre partite consecutive in trasferta nelle World Series, in Gara 3, 4 e 5. La vittoria diede la speranza a Cleveland che potesse accadere un altro crollo dei Braves nelle World Series mentre si ritornava ad Atlanta. La polemica colpì la mattina di Gara 6 quando i giornali di Atlanta riportarono che l'esterno David Justice aveva criticato i fans della città non riconoscendo le loro critiche. Justice, che aveva lottato nella postseason, venne contestato prima della partita, ma quando il suo fuoricampo nel sesto inning ruppe il pareggio, 0-0, diventò un eroe. Tom Glavine lanciò otto inning concedendo una sola valida (la quinta one-hitter nella storia delle Series) per aiutare a guadagnarsi l'MVP delle Series. La valida fu un bloop-single del catcher Tony Peña nel sesto. Il closer Mark Wohlers lanciò il nono inning, preservando la shutout 1-0 e l'ambito titolo di Atlanta quando la volata di Carlos Baerga atterrò nel guanto dell'esterno centro Marquis Grissom. Carlos Baerga fu responsabile di essere l'ultimo out in tre delle quattro sconfitte di Cleveland, Gare 1, 2 e 6. Nel 1995, i Cleveland Indians avevano battuto .291 come squadra, furono leader della League nei punti segnati, valide e basi rubate, e avevano otto battitori con .300 nel loro lineup. Però, i Braves erano riusciti a contenerli e alla fine la loro media battuta nelle World Series fu di solo .179. Dopo Gara 6, l'allora Presidente del Comitato Esecutivo Bud Selig presiedette la presentazione del Commissioner's Trophy per la prima volta. Nelle due precedenti World Series (1992 e 1993), il presidente dell'American League, Dr. Bobby Brown, aveva presieduto la consegna del trofeo. Selig sarebbe diventato Baseball Commissioner nel 1998. Il titolo delle World Series dei Braves fu la sola che la città di Atlanta può vantare nei quattro principali sport professionistici. Gli Atlanta Falcons della NFL ci andarono vicino, ma persero con i Denver Broncos nel XXXIII Super Bowl durante la stagione 1998.

Il programma delle World Series del 1995

Greg Maddux mentre elimina in prima base Murray in Gara 1

I Braves al termine della vittoria in Gara 1

Due foto che ritraggono la corsa di David Justice dopo il fuoricampo al sesto inning di Gara 6

Chipper Jones (a sinistra) abbraccia Javy Lopez e il closer Mark Wohlers dopo l'ultimo out di Gara 6

La gioia dei giocatori dei Braves dopo l'ultimo out di Gara 6

Cox (a destra) abbraccia il bullpen coach, Ned Yost, dopo la vittoria per 1-0 dei Braves in Gara 6. La vittoria delle World Series del 1995 fu una delle sue cinque partite più memorabili nel corso della sua carriera

Chipper Jones intervistato subito dopo la vittoria di Gara 6 e delle World Series

Il presidente dei Braves Stan Kasten, il general manager John Schuerholz, il proprietario Ted Turner e il manager Bobby Cox sollevano il trofeo delle World Series

Il proprietario dei Braves Ted Turner alza il Commissioner's Trophy

Il proprietario dei Braves Ted Turner con Tom Glavine premiato come MVP delle World Series

Cox e sua moglie Pamela su un camion dei pompieri, durante la parata ad Atlanta, lungo Peachtree Street

Tom Glavine durante la parata ad Atlanta

La copertina di Sport Illustrated del 6 novembre 1995

La copertina di The Sporting News del 6 novembre 1995

 

La stagione del 1996 rappresentò quello che sarebbe poi diventato il quarto capitolo della dinastia dei New York Yankees. Ad oggi, i Bronx Bombers avevano già dominato tre decenni separati, in rotta verso il 33° Fall Classic e con 22 titoli delle World Series. Gli Yankees del '96 dominarono l'American League durante tutta la stagione regolare tra le braccia di uno dei migliori pitching staff del baseball rappresentato da Andy Pettitte, David Cone e dal best dei closer John Wetteland. Il nuovo skipper dei New York, Joe Torre, era assurto a una specie di eroe per aver riportato la franchigia al Fall Classic dopo essere succeduto a Buck Showalter, che aveva più volte mancato l'obiettivo. Un vero e proprio "eroe locale", Torre era cresciuto nella sezione Flatbush di Brooklyn e si era fatto conoscere come catcher All-Star e interno sia con i St. Louis Cardinals che con gli Atlanta Braves. La sua esperienza e il suo comportamento fecero di lui un manager naturale, dirigendo con buoni risultati i Mets, Braves e Cardinals. Dopo essere stato licenziato tre volte, il proprietario degli Yankees George Steinbrenner gli offrì il lavoro nonostante la risposta critica dai suoi colleghi. L'audace decisione si sarebbe rivelata come una delle migliori di Steinbrenner e Torre avrebbe poi continuato a diventare uno dei manager di maggior successo nella storia del baseball. Gli Yankees avevano vinto La East Division con un record di 92-70, battuto i Texas Rangers nelle Division Series (3-1) e i Baltimore Orioles nelle Championship Series dell'AL (4-1). Il pennant delle NL era stato vinto dagli Atlanta Braves, alla loro quarta apparizione nel Fall Classic dal 1991 ed erano i detentori del titolo delle World Series del 1995. I Braves avevano utilizzato il pitching dominante di Greg Maddux e Tom Glavine, così come la potenza in battuta, per sconfiggere gli Indians l'anno prima, e sembravano pronti a riutilizzare la ricetta contro i nuovi Yankees. Nel 1996, John Smoltz ritornò in forma, vincendo 24 partite e un Cy Young Award, e fornendo un'altra potenziale minaccia nel pitching staff di Atlanta. Atlanta aveva vinto la East Division con un record di 96-66 e aveva superato con una sweep i Los Angeles Dodgers nelle Divion Series (3-0). Nelle Championship Series avevano faticato recuperando un deficit di 3-1 per sconfiggere i St. Louis Cardinals alla settima partita. New York aveva una formazione mista con veterani, come Paul O'Neill, e giovani stelle, come il rookie Derek Jeter. Il bullpen degli Yankees era anche di gran lunga superiore al bullpen di Atlanta, e si sarebbe rivelato il fattore decisivo delle Series. Nonostante la ricca storia di playoff degli Yankees, i campioni in carica degli Atlanta Braves entrarono nella Series pesantemente favoriti. Questa fu la prima World Series in cui il logo delle Series fu applicato sul lato dei cappellini di ogni squadra. Fu anche l'ultima di quattro World Series consecutive (1992-1996) presieduta congiuntamente dai presidenti delle due League in sostituzione del Commissioner of Baseball, quando Paul Beeston fu nominato CEO della Major League Baseball per la stagione del 1997. L'allora presidente dell'American League, Gene Budig, presiedette la presentazione del Commissioner's Trophy al vincitore delle World Series del 1996. L'allora Presidente del Comitato Esecutivo, Bud Selig, che aveva presieduto le presentazioni del trofeo nel 1995 e lo avrebbe fatto di nuovo nel 1997, diventò ufficialmente il Commissioner nel 1998. Gara 1 e Gara 2 erano state originariamente previste per Sabato 19 ottobre e Domenica 20 ottobre. La pioggia che cadde il 19 ottobre, tuttavia, impedì lo svolgimento di Gara 1. Il calendario venne spostato di un giorno, con Gara 1 e Gara 2 riprogrammate per il 20 e il 21 ottobre, con l'eliminazione del giorno di viaggio del lunedì. Questa fu l'ultima partita rimandata per pioggia delle World Series fino a Gara 4 delle World Series del 2006. Questa era anche la prima ad essere rimandata da Gara 7 delle World Series del 1986, giocata dall'altra parte della città allo Shea Stadium, tra i Mets e i Boston Red Sox, con Wade Boggs con la casacca dei Sox. I Braves, che avevano vinto le ultime tre partite delle NLCS con un punteggio combinato di 32-1, continuarono il loro lavoro nella partita d'apertura del Fall Classic. Nel secondo inning di Gara 1, l'esterno centro rookie Andruw Jones diventò il giocatore più giovane, 19 anni, nella storia delle World Series a colpire un fuoricampo. Battè di nuovo un fuoricampo da tre contro Brian Boehringer nel terzo inning quando i Braves chiusero la ripresa con un bottino di sei punti. Jones superò il grande Yankee Mickey Mantle in quello che sarebbe stato il suo 65° compleanno (Mantle morì nel 1995). Anche durante Gara 1, Andruw Jones diventò il secondo giocatore nella storia delle World Series (dopo Gene Tenace nel 1972), e il più giovane, a colpire un fuoricampo nelle sue prime due at-bat in una Series. Il fuoricampo di Fred McGriff contro il palo del foul di destra portò avanti Atlanta 9-0. Jones realizzò la sua terza valida nel sesto e Atlanta alla fine della ripresa conduceva 12 a 1. Il partente dei Braves, John Smoltz, lanciò sei facili inning, prima di venir sostituito sul punteggio di 12-1, mentre lo starter degli Yankees, Andy Pettitte, non durò tre inning. Dopo aver mostrato le loro grandi mazze in Gara 1, i Braves utilizzarono il dominante pitcher Greg Maddux per vincere Gara 2. Fred McGriff, che andò due su tre con una volata di sacrificio, realizzò singoli RBI nel primo, terzo e quinto inning, mentre Marquis Grissom aggiunse un punto con il suo singolo nel sesto. Questo fu più che sufficiente per Maddux, che lanciò una partita gioiello, spargendo sei valide in otto inning. Mark Wohlers lanciò il nono per combinare con Maddux la shutout 4-0. I Braves in possesso di un 2-0 nelle Series mentre si dirigevano ad Atlanta, sembravano sul punto di ripetere l'exploit dell'anno precedente. I Braves sconfissero gli Yankees nelle prime due partite con un punteggio combinato di 16-1 che era il differenziale di punteggio più grande nella storia delle World Series. Il partente di New York, Jimmy Key, perse la sua prima decision nelle World Series in tre apparizioni, le sue prime due furono nelle World Series del 1992 con i Blue Jays. Dopo Gara 2, Joe Torre e il suo coach di prima José Cardenal si incontrarono con il proprietario degli Yankees, George Steinbrenner, furioso per la prestazione della squadra fino a quel momento. In quella riunione post partita , Torre garantì tre vittorie ad Atlanta per poi tornare di nuovo allo Yankee Stadium e concludere in casa. Steinbrenner dubitò di Torre, dicendo: "Se voi non battete i Braves in casa, sicuramente non potrete batterli giù ad Atlanta". Gli Yankees avevano bisogno di una solida performance di David Cone, (che rischiò di perdere l'intero anno dopo aver subito a metà stagione un intervento chirurgico per un aneurisma alla spalla di lancio) e la ottennero, con lui che lanciò sei inning e concesse solo un punto. Anche Tom Glavine giocò una buona partita per i Braves, lanciando sette inning e due punti, solo uno guadagnato. Con New York aggrappata ad un vantaggio flebile di 2-1 nell'ottavo, Bernie Williams, che aveva realizzato due RBI, colpì un fuoricampo da due contro il rilievo Greg McMichael, che di fatto chiuse le velleità di rimonta ai padroni di casa. I Braves furono in grado di realizzare un punto contro il rookie degli Yankees, Mariano Rivera, ma il closer John Wetteland lanciò un perfetto nono inning per chiudere Atlanta. Con Gara 1 rainout, sia i Braves che gli Yankees furono costretti a modificare la loro pitching rotation. Atlanta iniziò con l'acquisto di mezza stagione, Denny Neagle, mentre New York rispose con Kenny Rogers, l'unico altro partente che gli Yankees avevano nel proprio elenco della post-season e che era stato in gran parte inefficace durante la regular season. Rogers venne colpito presto e spesso, e non riuscì a finire il terzo inning. Nella parte inferiore del secondo, Fred McGriff colpì un fuoricampo solitario per aprire le marcature. Dopo Javy Lopez e Andruw Jones ottennero la base su ball, e Jermaine Dye con un sacrifico portò Lopez in terza. Jeff Blauser seguì con un bunt valido e Lopez segnò. Neagle con un bunt di sacrificio portò Jones e Blauser avanti mentre Marquis Grissom colpì un doppio per dare un vantaggio iniziale di 4-0 a Atlanta. Rogers venne tolto dopo aver concesso un singolo a Chipper Jones e a McGriff all'inizio del terzo, e gli venne caricato il quinto punto quando Brian Boehringer concesse una volata di sacrificio a Lopez che fece segnare Jones. I Braves allargarono il loro vantaggio, 6-0, quando Andruw Jones colpì un doppio contro David Weathers e Chipper Jones segnò nel quinto inning. Nel frattempo, Neagle aveva lanciato una shutout e gli Yankees avevano colpito solo due valide in cinque inning. Il sesto inning, tuttavia, si rivelò particolarmente fastidioso. Derek Jeter colpì un pop valido dietro la prima base. Quando McGriff e Mark Lemke corsero per prendere la palla, l'esterno destro Jermaine Dye corse in avanti e rispetto ai suoi due compagni era nelle migliori condizioni per prendere la palla al volo. Tuttavia, l'arbitro Tim Welke che dava le spalle a Dye inavvertitamente gli impedì di prender la palla, facendola cadere semplicemente in foul. Jeter andò in seconda grazie alla base su ball concessa a Bernie Williams. Il singolo di Cecil Fielder a destra più l'errore di Dye permisero di segnare due run. Dopo che Charlie Hayes con un valido portò a casa Fielder, Neagle fu sostituito dal rilievo Terrell Wade, che concesse la base a Darryl Strawberry e subito sostituito a favore di Mike Bielecki, che mise strikeout i successivi tre battitori. Bielecki lanciò anche il settimo inning eliminando sei dei sette battitori che affrontò, mettendone strikeout quattro in totale. Anche se i Braves erano ancora in testa, il vantaggio era stato ridotto a metà e la decisione del manager dei Braves, Bobby Cox, si rivelò un errore critico. Cox scelse di mettere il closer Mark Wohlers nell'ottavo inning per una potenziale salvezza di due inning contro il terzo inferiore del lineup degli Yankee. Charlie Hayes, leadoff dell'inning, mise in campo un singolo sulla linea della terza base e Darryl Strawberry lo seguì con un line a sinistra. Dopo che Mariano Duncan colpì una rimbalzante sull'interbase ed eliminare Strawberry su gioco forzato, il ricevitore di riserva Jim Leyritz andò nel box per il suo primo at-bat. Con il conteggio 2-2, Leyritz colpì uno slider di Wohlers che finì sopra il muro di sinistra del campo per pareggiare la partita. Entrambe le squadre ebbero difficoltà nel nono inning. Dopo aver registrato i primi due out, Wohlers concesse back to back due singoli a Fielder e Hayes nella metà superiore e poi una valida interna a Strawberry, che riempì le basi. Ma, si salvò quando Duncan colpì una volata corta su Dye. Mariano Rivera, lanciò il suo secondo inning, in affanno dopo aver concesso un singolo a Lemke e una base su ball a Chipper Jones, con un out. Nel momento che arrivò a battere il mancino McGriff, Joe Torre come aveva fatto la sera precedente, sostituì Rivera con Graeme Lloyd per eliminare McGriff. Lloyd fece proprio questo, costringendolo a terra in un doppio gioco per chiudere l' interminabile inning. I Braves misero sul monte per la parte superiore del decimo Steve Avery, che era stato in gran parte inefficace come partente nel corso delle stagioni precedenti. Dopo aver ottenuto le prime due eliminazioni dell'inning, Avery concesse la base a Tim Raines e un singolo a Jeter. Bernie Williams ottenne una base intenzionale per caricare le basi in modo che Avery potesse lanciare a Andy Fox. Gli Yankees contrapposero il pinch-hitter Wade Boggs, a cui Avery diede la base su ball. Ora il punteggio era 7-6 per gli Yankees, e Cox sostituì Avery a favore di Brad Clontz e mise Ryan Klesko in prima al posto di McGriff. Questo portò l'ottavo e ultimo punto per gli Yankees, quando Clontz fece battere a Hayes un pop-up, ma Klesko perse di vista la palla che cadde e Jeter segnò. Dopo che Lloyd mise strikeout Klesko nella parte bassa del decimo, John Wetteland entrò e registrò le ultime due eliminazioni, l'ultima delle quali fu una palla al volo di Terry Pendleton. La vittoria per 8-6 degli Yankees livellò le Series di due vittorie a testa. "Era la nostra partita da vincere e abbiamo avuto le nostre occasioni", disse Avery, "Ho finito per perdere la partita". Questa fu la seconda più grande rimonta nella storia delle World Series dagli Athletics Philadelphia che segnarono dieci punti nel settimo inning per sconfiggere i Chicago Cubs 10-8 in Gara 4 delle World Series del 1929. Con le Series in parità, John Smoltz e Andy Pettitte si scontrarono in un duello di lanciatori nella partita finale all'Atlanta-Fulton County Stadium con un totale di zero punti guadagnati nella combinata di 16 inning e 1/3 lanciati. Il solitario punto della partita fu segnato nella metà superiore del quarto inning. Charlie Hayes colpì una volata in profondità al centro che Marquis Grissom sembrava potesse prendere, ma all'ultimo momento Jermaine Dye gli passò davanti e Grissom lasciò cadere la palla. Hayes avanzò in seconda sull'errore, andò in terza su un groundout di Bernie Williams, e poi segnò su un doppio di Cecil Fielder. Entrando nel sesto inning Pettitte aveva concesso solo una valida, ma Atlanta si rese pericolosa. Smoltz, leadoff dell'inning, iniziò con un singolo seguito subito da un singolo di Grissom. Con Mark Lemke in battuta i Braves chiesero un bunt di sacrificio, ma Pettitte raccolse la palla e la tirò in terza per eliminare Smoltz. Il battitore successivo, Chipper Jones, colpì un groundout, dritto verso Pettitte, che diede vita al doppio gioco che chiuse l'inning. Nella parte alta del nono inning e con due out, Mark Wohlers concesse una base su ball a Paul O'Neill e diede la base intenzionale a Jim Leyritz per giocarsi il lanciatore. Pettitte si diresse verso il piatto, mettendo in chiaro che stava per lanciare il nono inning. Wohlers eliminò Pettitte con una volata alla sinistra del campo. I Braves fecero un ultimo tentativo di pareggiare nella parte bassa del nono. Chipper Jones, leadoff, colpì una valida e fu in grado di allungare in un doppio. Il manager Joe Torre sostituì Pettitte a favore del closer John Wetteland dopo che Fred McGriff era stato eliminato in prima. Con il punto del pareggio in terza, Wetteland registrò il secondo out quando Javy Lopez fu eliminato per la via 5-3, e poi diede al pinch-hitter Ryan Klesko la base intenzionale. Il manager Bobby Cox contrappose il pinch-hitter Luis Polonia, che colpì la palla per sette volte in foul prima di alzare una palla profonda al volo sull'esterno destro. O'Neill, allenato dal coach di prima base Jose Cardenal, si era mosso alcuni passi verso il centro del campo e nonostante stesse giocando con i piedi infortunati per la maggior parte della post-season, corse verso la palla e la prese per terminare la partita e dare a New York il vantaggio nelle Series. La sconfitta subita da Smoltz era la sua prima in carriera da partente in sette World Series (il record di Smoltz era 2-0 prima di questa Gara 5 con quattro no-decision). Gli Yankees diventarono la prima squadra a realizzare una sweep nelle tre partite di mezzo delle World Series dopo i Braves che lo fecero nel 1991 (anche se i Braves vinsero tutti e tre i giochi al Fulton County Stadium nelle World Series del 1991; le squadre di casa vinsero tutte e sette le partite di quella serie). I Braves entrarono a far parte della stretta cerchia composta dai Philadelphia Athletics del 1905, i New York Yankees del 1921 e i New York Mets vincitori delle World Series del 1986, uniche squadre a perdere una partita per 1-0 nelle World Series, con il punto non guadagnato. Prima di Gara 6, il fratello del manager degli Yankees Joe Torre, Frank, subì un intervento chirurgico di trapianto al cuore. Gli Yankees, cercarono di conquistare il loro primo campionato del mondo dal 1978 e il primo per una squadra di baseball di New York City dai Mets che lo avevano vinto nel 1986. Jimmy Key affrontava Greg Maddux nel rematch di Gara 2. I Braves, per la terza volta nella loro quattro World Series degli anni '90, si trovarono di fronte ad un partita dall'eliminazione. Gli Yankees colpirono Maddux nella parte bassa del terzo inning. Il leadoff Paul O'Neill mise a segno un doppio e andò in terza su un groundout di Mariano Duncan. Joe Girardi poi colpì un flyball al centro che Marquis Grissom giudicò male, facendo segnare O'Neill e concedendo un triplo a Girardi. Su un singolo di Derek Jeter, Girardi segnò il secondo punto, e dopo aver rubato la seconda Jeter segnò su un singolo di Bernie Williams. Questi furono gli unici tre punti presi da Maddux nella serie, ma furono costosi. Maddux lanciò i successivi 4 inning e 2/3 senza concedere un altro punto. I Braves segnarono un punto nella parte alta del quarto inning quando Fred McGriff prese la base su ball. Javy Lopez e Andruw Jones lo seguirono con un singolo back to back per caricare le basi, e Jermaine Dye strappò la base su ball per forzare il punto. Key con le basi cariche uscì dalla marmellata facendo battere in doppio gioco Terry Pendleton terminando l'inning. Nella parte superiore del quinto inning ci fu un'altra polemica chiamata degli umpire. Con Mark Lemke al piatto e un out, Girardi fermò con il corpo una breaking di Key. Grissom cercò di avanzare ma il tiro di Girardi era in ritardo, e l'arbitro Terry Tata chiamò Grissom out. Il manager di Atlanta Bobby Cox corse fuori dal dugout e cominciò a discutere la chiamata senza alcun risultato. Sulla via del ritorno in panchina, Cox iniziò a litigare con l'arbitro di terza base Tim Welke, che aveva causato la prima chiamata controversa della serie con la sua ostruzione a Dye in Gara 4 che diede inizio al recupero degli Yankees che alla fine vinsero la partita. Welke espulse Cox, ed era la prima volta dal 1992 che un manager non veniva espulso dalle World Series. Per inciso, era sempre Cox che fu espulso a causa di una chiamata di strikeout per check swing (La Fox e il video delle Series erroneamente riportavano che l'espulsione di Whitey Herzog nelle World Series del 1985 era stata l'ultima volta). Il manager Joe Torre sostituì Key nella parte alta del sesto con un out e Chipper Jones in terza. David Weathers entrò per lanciare a Lopez e lo mise strikeout. Poi, dopo una base su ball a Andruw Jones, Cox mandò a battere Ryan Klesko per Dye. Gli Yankees sostituirono David Weathers con Graeme Lloyd per affrontare Klesko, che non aveva battuto valido contro Lloyd nella serie. Lloyd fece battere al volo Klesko per terminare l'inning e Mariano Rivera realizzò i successivi sei out. Maddux uscì dalla partita con due out nell'ottavo, e lo sostituì Mark Wohlers che fece eliminare Cecil Fielder per la via 6-3. John Wetteland fu chiamato di nuovo per la sua quarta salvezza della serie, ma i Braves cercarono di recuperare. Dopo aver messo strikeout il leadoff dell'inning, Andruw Jones, Klesko e Pendleton realizzarono due singoli back to back. Con un out e corridori agli angoli, Luis Polonia entrò come pinch-hitter al posto di Jeff Blauser, ma la sostituzione non sortì nessun effetto perchè andò strikeout. Grissom poi colpì un singolo facendo segnare Klesko e i Braves avevano ancora una possibilità per pareggiare con Lemke al piatto. Purtroppo, Lemke colpì un pop che il terza base Charlie Hayes raccolse in territorio foul e così finì la partita e il regno di Atlanta come campioni del mondo. Wetteland diventò il secondo lanciatore a registrare quattro salvezze in una singola post-season series, dopo l'impresa di Dennis Eckersley nelle ALCS del 1988. I Braves sarebbero tornati alle World Series nel 1999, dopo il trasferimento al Turner Field, quando ancora una volta incontrarono gli Yankees e persero. Per gli Yankees, c'erano volute 4272 partite perchè il loro manager Joe Torre arrivasse alle World Series come giocatore o manager, la più grande siccità per qualsiasi giocatore o manager nella storia della Major League Baseball. Inoltre, anche se la vittoria delle World Series aveva concluso la lunga siccità nella storia della squadra, lo sciopero di due anni prima aveva avuto come conseguenza le molte occasioni perdute dai giocatori del 1994 che non c'erano più nel 1996. Buck Showalter, che era il manager degli Yankees nel 1994, non guardò le World Series a causa di come si sentiva nel '94, quando lo sciopero spense le speranze di vittoria degli Yankees. Di quell'anno aveva detto: "Ciò che è successo mi resta un po' nel gozzo. Non si può tornare indietro e correggere. Mi sento male per i tifosi". Dopo la vittoria nel 1996, New York, avrebbe continuato a vincere le Series per tre volte nei futuri quattro anni, due delle quali arriveranno contro i rivali cittadini, i New York Mets, o i Braves, rendendo la loro dinastia degli anni '90 parte della rivalità tra le due squadre della National League East. I Braves, avrebbero vinto la loro division ogni stagione dal 1991 al 2005, ma non avrebbero più vinto una partita delle World Series da Gara 2 di queste. Nel corso delle World Series del 1996, i Braves avevano battuto .315 durante i primi sei inning e .176 dopo. Atlanta aveva più valide, punti, homers e una ERA squadra più bassa durante il corso delle Series, ma ciò nonostante persero, assomigliando agli Yankees del 1960 contro i Pittsburgh Pirates.

Il programma delle World Series del 1996

I New York Yankees vincitori delle World Series del 1996

Joe Torre, mentre consegna la pallina a John Wetteland per chiudere Gara 3 delle World Series del 1996

Jim Leyritz subito dopo aver battuto il fuoricampo da tre punti all'8° inning di Gara 4 delle World Series del 1996, In alto nel riquadro a destra, la sua corsa a casa

Il partente dei New York Yankees, Andy Pettitte, viene festeggiato dalla panchina dopo la chiusura del 6° inning con un doppio gioco, con due corridori in base, in Gara 5 delle World Series del 1996

L'abbraccio di Andy Pettitte, a sinistra, con un coach dopo la vittoria per 1-0 degli Yankees in Gara 5 delle World Series del 1996

Due foto di Paul O'Neill nell'atto di prendere al volo la volata di Luis Polonis per l'out finale in Gara 5 delle World Series del 1996

Due foto della storica presa in foul del terza base degli Yankees, Charlie Hayes, per il terzo out nel 9° inning di Gara 6 delle World Series del 1996

Di schiena Derek Jeter (# 2) esulta per la presa di Charlie Hayes

John Wetteland abbracciato dai compagni dopo la vittoria in Gara 6 delle World Series del 1996. A sinistra si riconosce Wade Boggs e Tino Martinez (# 24)

La festa degli Ynakees dopo l'ultimo out in Gara 6 e la vittoria delle World Series del 1996

John Wetteland (a destra) abbraccia il compagno di squadra Cecil Fielder dopo la vittoria in Gara 6 delle World Series del 1996

Joe Torre commosso saluta i fans dopo la vittoria delle World Series del 1996 allo Yankee Stadium

Boggs, superò la sua paura dei cavalli per un memorabile giro attorno allo Yankee Stadium dopo la vittoria delle World Series del 1996

Da sinistra a destra: Il sindaco di New York Rudy Guilliani, George Steinbrenner, e il manager Joe Torre festeggiano dopo Gara 6 la vittoria delle World Series allo Yankee Stadium di New York City

Il manager Joe Torre, a destra, e il proprietario del team George Steinbrenner commossi sollevano il trofeo delle World Series del 1996

La prima pagina del Daily News del 26 Ottobre 1996 dove Torre promette di vincere il titolo per il fratello malato. A destra la prima pagina del Daily News del 27 Ottobre 1996 (prima pagina) per la vittoria Yankees delle World Series del 1996

La copertina di Sport Illustrated del 4 novembre del 1996 per la vittoria degli Yankees nelle World Series del 1996

Il cachet commemorativo in onore del rilievo John Wetteland, MVP delle World Series del 1996. Il cachet, annullato allo Yankee Stadium il 26 ottobre 1996 subito dopo la conclusione di Gara 6, contiene una foto a colori di Wetteland sul lato sinistro, e il racconto dei suoi successi nelle World Series del 1996 sul lato destro

 

Le World Series del 1997 videro fronteggiarsi i Cleveland Indians e i Florida Marlins. Gli Indians si apprestavano a giocare le loro seconde World Series in tre anni. Avevano vinto la Central Division con un record di 86-75 davanti agli White Sox di sei partite. Si erano poi imposti sui New York Yankees nelle Division Series per 3-2 e sui Baltimore Orioles per 4-2 nelle Championship Series. I Florida Marlins, avevano stabilito un record raggiungendo incredibilmente le Series alla loro quinta stagione dalla nascita della franchigia. Staccarono il biglietto per le Division Series dopo aver vinto la Wild Card con un record di 82-70 e sconfissero i più titolati San Francisco Giants in tre gare. Nelle Championship Series si imposero sui vincitori della loro Division, gli Atlanta Braves, per 4-2. I Marlins coronarono una splendida stagione battendo gli Indians in sette partite, diventando la prima squadra di wild card a vincere le Series. Il 18 ottobre venne giocata la gara d'apertura ed era la prima partita delle World Series nello stato della Florida. Gara 1 fu caratterizzata dalla battaglia sul monte tra un giovane e un veterano. Fresco del suo titolo di MVP delle NLCS, Livan Hernandez fu il partente dei Marlins e rapidamente concesse un doppio al leadoff Bip Roberts e un singolo RBI a David Justice. Il partente degli Indians, Orel Hershiser, passò i primi due inning indenne. I Marlins pareggiarono nel terzo e segnarono quattro punti nel quarto. L'inning culminò quando Moises Alou e Charles Johnson colpirono back-to-back un fuoricampo (quello di Alou fu un fuoricampo da tre che uscì radente al palo di foul di sinistra). I padroni di casa ne aggiunsero altri due nel quinto mandando sotto la doccia Orel. Gli Indians recuperarono lentamente grazie ai fuoricampo solitari di Manny Ramírez e Jim Thome ed entrarono nel nono inning sotto 7-4. Il closer dei Florida, Robb Nen, però fu in grado di uscire da una situazione critica mettendo strikeout Sandy Alomar Jr. e Thome con due corridori in base. Gara 2 vide fronteggiarsi l'ace dei Florida, Kevin Brown, contro il poco conosciuto Chad Ogea, che aveva perso due partite nelle ALCS. Entrambe le squadre segnarono nel primo inning, grazie ai singoli RBI di Justice per gli Indians e Jeff Conine per i Marlins. Ogea sfuggì ulteriori danni quando Alou colpì una palla curva, che venne presa al volo da Justice sul warning track, mancando il suo secondo homer da tre punti per pochi centimetri. Dopo di che, Ogea si riprese e non concesse più punti. Brown lanciò bene fino al quinto quando gli Indians inanellarono tre singoli consecutivi di Matt Williams, Sandy Alomar Jr. e Marquis Grissom. Più tardi, nell'inning, con corridori in seconda e terza, Bip Roberts colpì un singolo al centro portando a casa due punti e dare ai Tribe il vantaggio di 4-1. Il punteggio per gli Indians lievitò di altri due punti nel sesto quando Alomar colpì un fuoricampo da due a sinistra nel sesto e con questo risultato si chiuse Gara 2 a favore degli ospiti. Le Series si trasferirono a Cleveland per Gara 3 e fu un duello selvaggio che si concluse con i Marlins in vantaggio per 2-1 nelle Series. Nella parte alta del primo, Gary Sheffield iniziò le marcature con un fuoricampo solista a sinistra. Nella metà inferiore, gli Indians reagirono con due punti grazie a due singoli RBI di Matt Williams e Sandy Alomar. Florida prese il vantaggio, 3-2, su un fuoricampo di Darren Daulton nel terzo dopo aver pareggiato nel secondo con la base su ball concessa da Charles Nagy a Sheffield e le basi piene. Tuttavia, gli Indians pareggiarono nella parte bassa del quarto, grazie a quattro basi su ball consecutive del partente dei Marlins Al Leiter, e poi un errore di tiro del terza base Bobby Bonilla concesse altri due punti. I Tribe andarono 7-3 grazie al fuoricampo a destra da due di Jim Thome nel quinto inning. Il suo home run fu annullato nel sesto dal fuoricampo da due di Jim Eisenreich che ridusse lo svantaggio a 7-5. Nel settimo, i Marlins finirono il loro recupero con gli RBI di Edgar Renteria e Sheffield, portando il punteggio sul 7-7. Nel nono, tutto crollò per Cleveland grazie a tre errori e ovviamente a una valida dietro l'altra dei Marlins, con Bonilla e Sheffield che portarono a casa un paio di punti ciascuno. Quando la carneficina terminò i Marlins conducevano 14-7. Anche se gli Indians segnarono quattro punti nella parte bassa del nono, non fu sufficiente per ribaltare la sconfitta. Queste World Series avanti e indietro continuarono in questo modo anche in Gara 4. Entrambe le squadre effettuarono il batting practice sotto la neve e la temperature era sotto lo zero. La temperatura media ufficiale di 38 °F (3,3 °C) rimane fino al 2011 la temperatura più bassa registrata nella storia delle World Series, e mentre la partita proseguiva a causa del vento gelido la temperatura scese a 15 °F (-9,5 °C). Entrambe le squadre misero sul monte due esordienti quella notte; Jaret Wright per gli Indians e Tony Saunders per i Marlins. Gli Indians si precipitarono fuori dalla porta con tre punti nel primo inning, culminati dal fuoricampo da due in campo opposto di Manny Ramírez e dal doppio di Sandy Alomar. Cleveland segnò altri tre punti nel terzo inning, grazie agli RBI di Justice, Alomar e Tony Fernandez. Matt Williams si rivelò essere l'eroe dell'attacco raggiungendo la base sei volte, incluso un fuoricampo da due nell'ottavo inning per fissare il punteggio a 10-3. Gara 5 fu il rematch di Gara 1 con i lanciatori partenti Livan Hernandez e Orel Hershiser. I Marlins conducevano 2-1 al terzo inning ma il ricevitore degli Indians, Sandy Alomar, ribaltò il parziale con un imponente fuoricampo da tre punti. Rimasero 4-2 fino al sesto, quando Moisés Alou colpì il suo secondo fuoricampo da tre contro Hershiser e il suo terzo nelle Series. Livan lanciò terribilmente bene negli inning centrali, non concedendo alcun punto fino al nono. Florida raccolse altri due punti per quello che sembrava, al momento una distanza di sicurezza per chiudere l'incontro portando il proprio vantaggio sull'8-4 (Alou ne segnò uno e ne battè a casa l'altro). Tuttavia, il nono inning fu angoscante con Livan e Robb Nen che faticarono a tenere l'attacco avversario. Omar Vizquel colpì un singolo, poi Justice lo seguì con una valida al centro per l'8 a 6. Jim Thome centrò un doppio alla sinistra-centro per mandare Justice a segnare il settimo punto. Con Thome in seconda, Alomar entrò nel box, ed era il battitore più pericoloso degli Indians che potesse affrontare Robb Nen avendo egli già battuto venti RBI durante i playoff e quattro nella partita. Sandy colpì una palla alta a destra che venne presa al volo da Gary Sheffield, chiudendo Gara 5 e consegnando ai Fish il vantaggio nelle Series per 3-2. In fans in Gara 6 furono 67498, il più alto numero in una singola partita nelle World Series da Gara 5 del Fall Classic del 1959, quando 92706 persone riempirono il campo di football del Los Angeles Memorial Coliseum. Le Series ritornavano al clima più caldo di Miami. Si affrontarono ancora Kevin Brown e Chad Ogea e il pitcher dei Marlins inspiegabilmente lottò mentre Ogea esplose in tutti i sensi. Chad portò a casa i primi due punti con un singolo a basi cariche nel secondo inning, e Manny Ramírez colpì due volate di sacrificio nel quarto e nel sesto. Con i Tribe che conducevano 4-1 nel sesto, Ogea corse dei seri guai. I Marlins misero corridori in seconda e terza con due fuori quando il rilievo Mike Jackson sostituì Ogea. Charles Johnson dei Marlins colpì un rasoterra tagliente che si dirigeva verso la sinistra del campo. Il guanto d'oro e interbase degli Indians Omar Vizquel si tuffò sulla palla, la afferrò, scattò in piedi ed effettuò un tiro perfetto in prima base qualche centimetro prima che Johnson arrivasse. La giocata cancellò la minaccia e frenò lo spirito dei Marlins. Nel nono, il closer José Mesa chiuse ogni speranza dei padroni di casa, pareggiando le Series, 3-3. Per Gara 7, il manager degli Indians Mike Hargrove (che guarda caso festeggiava il suo compleanno quel giorno) scelse come partente il giovane Jaret Wright, lo starter di Gara 4, con un breve riposo al posto del partente di Gara 3 Charles Nagy. I Marlins lo contrastarono con il loro partente di Gara 3 Al Leiter, che aveva concesso sette punti (tre guadagnati) nel suo precedente start, ma venne salvato quando i Marlins recuperarono vincendo 14-11. I Marlins colpirono un doppio nel secondo inning con Edgar Renteria. Questa fu l'unica valida che Wright concesse attraverso sei inning, e gli Indians lo aiutarono portandosi in vantaggio 2-0 nel terzo. Con due out e Jim Thome e Marquis Grissom in scoring position, Tony Fernandez colpì un singolo al centro portando entrambi i corridori a segnare. Bobby Bonilla, leadoff dei Marlins nel settimo, colpì il primo lancio di Wright oltre la recinzione a destra-centro del campo per accorciare lo svantaggio a 2-1. Dopo aver messo strikeout Charles Johnson e concessa la base a Craig Counsell, Wright fu rimosso a favore di Paul Assenmacher per lanciare a Cliff Floyd. Il manager dei Marlins, Jim Leyland, scelse di sostituirlo con Kurt Abbott dopo il cambiamento del lanciatore ma Assenmacher lo eliminò su un flyball, e poi White Devon andò strikeout sventolando per terminare l'inning. Nella parte alta del nono inning, Cleveland fu nuovamente minacciosa. Dopo che Antonio Alfonseca diede la base su ball al leadoff Matt Williams e Sandy Alomar Jr. raggiunse salvo la prima sulla scelta difesa per eliminare Williams, Felix Heredia salì sul monte e concesse un singolo a Thome che fece avanzare Alomar in terza. Altra sostituzione sul monte con il closer Robb Nen, e Grissom colpì la palla a terra sull'interbase che assistette a casa per eliminare Alomar. Brian Giles venne eliminato su una volata a sinistra e così terminò l'inning. Gli Indians misero il closer José Mesa sul monte per cercare di vincere le Series nella parte bassa dell'inning. Il leadoff Moisés Alou colpì un singolo, e dopo Bonilla andò strikeout mentre Johnson con la sua valida spinse Alou in terza. Counsell poi seguì con una palla al volo profonda a destra. Manny Ramirez prese la palla sul warning track e Alou fu in grado di segnare dalla terza per pareggiare la partita. Anche se Mesa eliminò Jim Eisenreich per mandare la gara agli extra inning e tenne i Marlins senza un punto nel decimo, la sua salvezza persa avrebbe aperto delle critiche negli anni a venire. Dopo che Jay Powell eliminò tre battitori dei Cleveland, nella parte alta dell'undicesimo, Nagy salì sul monte per affrontare Florida nella parte bassa. Il leadoff Bonilla colpì un singolo. Per poco Gregg Zaun non causò un doppio gioco nel suo tentativo di bunt direttamente sul guanto di Nagy (Bonilla fu in grado di tornare), e Counsell lo seguì con una palla a terra verso la seconda che avrebbe prodotto un doppio gioco e la chiusura dell'inning. Al contrario, la palla fu sbagliata da Fernandez, e Bonilla avanzò in terza sull'errore. Dopo che Nagy caricò le basi con una base intenzionale a Eisenreich, fece battere a terra White e la scelta difesa fu di eliminare Bonilla a casa portando gli out a due. Il battitore successivo Edgar Renteria colpì una rimbalzante nel mezzo che sfiorò il guanto di Nagy, e fece segnare un esuberante Counsell, che saltò sul piatto di casa con i pugni in aria per festeggiare la vittoria nelle Series. Dopo Gara 7, la consegna del trofeo, che di solito si svolgeva nello spogliatoio della squadra vincente, ebbe luogo sul campo davanti alla folla di 67204 tifosi. Venne consegnato dall'allora Presidente del Comitato Esecutivo Bud Selig, che per primo fece gli onori di casa nel 1995 e che sarebbe diventato ufficialmente il Commissioner of Baseball nel 1998. Questa è ora la procedura standard quando i campioni sono la squadra di casa (con la sola eccezione del 1999 quando i New York Yankees scelsero di celebrare nel loro spogliatoio). Livan Hernandez venne eletto Most Valuable Player delle World Series del 1997. Chad Ogea diventò il primo lanciatore da Mickey Lolich nel 1968 a realizzare almeno due valide e due RBI in una World Series. Il 31 ottobre del 1997, la maggior parte dei giocatori favoriti dai fans dei Marlins del 1997 furono scambiati, tra cui Moisés Alou, che venne ceduto agli Houston Astros, e Al Leiter ai New York Mets, in una "Fire Sale" (svendita) così infame che il termine è diventato sinonimo nel mondo di baseball. Il MVP pitcher Livan Hernandez, però, rimase con la squadra per altri due anni. I Marlins realizzarono un record di 54-108 nel 1998, la peggiore performance di sempre di una squadra campione del mondo in difesa delle Series. Jim Leyland, rispondendo alle voci che si sarebbe ritirato se i Marlins avessero vinto le World Series, disse durante la celebrazione alla NBC: "Mia moglie non mi piace più di tanto. Non posso andare in pensione". Ma lasciò sulla scia delle loro pietose prestazioni nel 1998. Allenò i Colorado Rockies nel 1999, poi lavorò come scout per molti anni prima di andare ai Detroit Tigers come manager nel 2006 e portarli alle World Series e perdere in cinque partite. Il proprietario dei Marlins H. Wayne Huizenga, che aveva schivato le domande sulla vendita della squadra durante la festa sul campo, in ultima analisi, vendette il team a John W. Henry dopo la stagione 1998. Henry a sua volta lo vendette al precedente proprietario dei Montreal Expos Jeffrey Loria nel 2001 come parte di un accordo per l'acquisto dei Boston Red Sox. Loria sarebbe tornato con la squadra ad una vittoria nelle World Series nel 2003. Quella stagione iniziò con un solo giocatore del roster delle World Series del 1997: il lanciatore Rick Helling. Helling venne scambiato a metà stagione con i Texas Rangers. Tuttavia, il team negoziò con i Baltimore Orioles Jeff Conine che sarebbe stato l'unico Marlins del 1997 a partecipare alla vittoria delle World Series del 2003. Gli Indians non fecero più ritorno alle World Series dal 1997. La stagione in cui più si avvicinarono fu nel 2007, quando persero con i Red Sox nelle ALCS, in sette partite. Il fallimento di José Mesa nella salvezza di Gara 7 scatenò un'accesa ostilità con il compagno di squadra Omar Vizquel. Nell'autobiografia di Vizquel, il veterano interbase etichettò Mesa come "choker" (strangolatore). I due uomini finirono la loro amicizia in quella data. Mesa poi promise che "... lo colpirò ogni volta che mi fronteggerà", e dichiarò anche che lo voleva uccidere. Anche se Mesa non colpì in realtà Vizquel ogni volta che in seguito lo affrontò, lo centrò almeno due volte. Poco dopo che Gara 7 terminò, iniziarono a diffondersi delle voci su Internet che nel film del 1989 (quattro anni prima che i Florida Marlins facessero il loro debutto) Back to the Future Part II (Ritorno al futuro parte II) avevano previsto con precisione la loro vittoria nelle World Series del 1997. In realtà, il film diceva che nel 2015 un team di Miami, con un alligatore come mascotte, avrebbe perso con i Chicago Cubs.

Il programma delle World Series del 1997

I Florida Marlins vincitori delle World Series del 1997

La stretta di mano tra i due manager, Mike Hargrove (di spalle) e Jim Leyland, prima di Gara 1 delle World Series del 1997

Il batting practice dei Florida Marlins sotto il nevischio prima dell'inizio di Gara 4 delle World Series del 1997

I tifosi dei Cleveland Indians allo stadio Jacobs Field sfidano la rigida serata per assistere a Gara 4 delle World Series del 1997

Omar Vizquel si protegge dal freddo durante il riscaldamento prima di Gara 4 delle World Series del 1997

L'arbitro di seconda base Ken Kaiser indossa una maschera da sci per proteggersi dal freddo verso la fine di Gara 4 delle World Series del 1997 al Cleveland Jacobs Field

Il momento topico dell'11° inning di Gara 7 delle World Series del 1997, quando Craig Counsell colpì il grounder che il seconda base Tony Fernandez sbagliò, in parte coperto dalla corsa di Bonilla in seconda. Anche se Bonilla venne eliminato a casa base due battitori più tardi, l'uomo successivo, Edgar Renteria, mise a segno la valida vincente che permise a Counsell di segnare il punto del 3 a 2

Graig Counsell corre a casa base per segnare il punto della vittoria battuto da Edgar Renteria nella parte bassa dell'11° inning di Gara 7 delle World Series del 1997, mentre i compagni di squadra escono dal dugout per festeggiarlo

Graig Counsell salta sul piatto e segna il 3 a 2 finale di Gara 7 delle World Series del 1997. Riconoscibili, al centro il ricevitore di riserva dei Marlins Gregg Zaun (# 9), a destra il ricevitore degli Indians Sandy Alomar e a sinistra l'arbitro di casa base Ed Montague

Edgar Renteria corre verso la prima alzando le mani per la gioia dopo aver battuto la valida vincente che spinge Graig Counsell (a destra che corre verso casa base) a segnare il punto della vittoria in Gara 7 delle World Series del 1997

I giocatori dei Marlins saltano addosso a Edgar Renteria (coperto dai compagni) per festeggiare la vittoria delle World Series del 1997

Il manager Jim Leyland abbracciato e sollevato da Bobby Bonilla subito dopo la vittoria delle World Series del 1997

Il manager Jim Leyland con la bandiera dei Marlins corre lungo il perimetro dello stadio a festeggiare con i fans la vittoria delle World Series del 1997

Il proprietario dei Marlins, H. Wayne Huizenga, sorride mostrando la prima pagina dell'edizione straordinaria del Sun-Sentinel per la vittoria delle World Series del 1997 subito dopo Gara 7

I giocatori dei Florida Marlins alzano il trofeo delle World Series 1997

Livan Hernandez alza il trofeo di MVP delle World Series del 1997

Gary Sheffield abbraccia Darren Daulton (di spalle) nella clubhouse dei Marlins durante i festeggiamenti per la vittoria delle World Series del 16997

Il manager Jim Leyland in auto durante la tradizionale parata per le strade di Miami festeggiato dai numerosi fans

 

Nel 1998, i perenni campioni dei New York Yankees stabilirono un nuovo standard per l'eccellenza nel baseball giocando meglio della squadra del 1927, considerata dai grandi analisti come il più grande team di sempre nella storia. Con un line-up all-star conosciuto come "Murderer's Row", i New York del 1927 superarono i loro avversari di quasi 400 punti e ottennero una media battuta squadra di .307. Babe Ruth, forse il più grande in assoluto, stabilì il record originale di 60 homeruns in una singola stagione che fu più di quello che le altre squadre dell'America League avevano realizzato. The Sultan of Swat ebbe anche un sacco di aiuto dai suoi compagni sluggers in pinstrips. Gli esterni, Earle Combs al centro e Bob Meusel a sinistra, colpirono rispettivamente .356 e .337. Lou Gehrig ebbe la sua prima grande stagione, battendo .373 con 47 home run e fu leader della League con 175 RBI. Tony Lazzeri, al suo secondo anno, conquistò il terzo posto nel circuito con diciotto fuoricampo. Il pitching staff vantava quattro lanciatori che avevano vinto diciotto o più partite, guidati da Waite Hoyt con un record di 22-7. Herb Pennock e Wilcy Moore realizzarono diciannove vittorie a testa mentre Urban Shocker ne aggiunse diciotto. Questo letale trio complementò l'attacco, dominando la League con le tre migliori ERA. Moore, che lanciò soprattutto come rilievo, fu leader con una media di 2.28. Con un record di 110-44, i Bronx Bombers scapparono con il pennant dell'American League, vincendo con un incredibile distacco di diciannove partite. Se il '27 era stato considerato il migliore, il 1998 fu certamente il più grande. Il team del manager Joe Torre aveva finito la stagione con 114 vittorie (il numero massimo per una squadra dopo la regular season, in 123 anni delle Major League). Il loro line-up includeva nomi come Derek Jeter, Tino Martinez, Paul O'Neill, Bernie Williams e Scott Brosius. Nell'anno del "pinstriped homer", otto Yankees colpirono quindici o più fuoricampo e dieci giocatori ne colpirono almeno dieci per un incredibile totale di 207. La nuova rotation di New York fu altrettanto letale, caratterizzata da David Cone, Orlando Hernandez, Ramiro Mendoza, Andy Pettitte, Mike Stanton, David Wells e il top dei closer Mariano Rivera. Nelle AL Division Series si sbarazzarono dei Texas Rangers con tre partite e nelle Championship Series superarono i Cleveland Indians in sei partite. I loro avversari, i San Diego Padres, avevano avuto certamente il loro bel da fare anche se non scardinarono alcun record, di sicuro avevano la loro parte di All-Stars della National League tra cui Andy Ashby, Kevin Brown, Trevor Hoffman, Greg Vaughn e il favorito del fans Tony Gwynn. Dopo aver terminato 98-64, i Padres vinsero la division 3-1 contro gli Houston Astros e poi sconfissero gli Atlanta Braves (quattro partite a due) nelle Championship Series della NL. Il team del manager Bruce Bochy aveva segnato 749 punti (dietro agli Yankees con 965), ma ne avevano concessi solo 635 (New York 656) con un forte pitching staff guidato da Kevin Brown e Sterling Hitchcock. Queste per San Diego furono le seconde World Series, e le prime dopo aver perso nel 1984 con i Detroit Tigers. Il Fall Classic del 1998 fu ufficialmente il primo presieduto dal nuovo Commissioner of Baseball, Bud Selig. Per la prima volta nello stesso anno la città di San Diego aveva ospitato sia il Super Bowl che la partita finale delle World Series ed entrambe furono giocate nello stesso stadio. Sabato 17 ottobre venne giocata Gara 1 allo Yankee Stadium. Kevin Brown fu il partente dei Padres, mentre gli Yankees misero l'MVP delle ALCS David Wells. Gli Yankees segnarono per primi nel secondo inning, quando il rookie Ricky Ledee colpì un doppio in un angolo del campo a destra con le basi piene per i primi due punti. Tuttavia, i Padres martoriarono duramente Wells, a partire dal terzo inning quando Greg Vaughn mise la palla oltre la recinzione con un uomo in base per pareggiare la partita. Nel quinto, Tony Gwynn colpì un fuoricampo da due punti subito seguito dal secondo homerun della notte di Vaughn. Il punteggio rimase sul 5-2, fino al settimo quando gli Yankees fecero una grande rimonta. Jorge Posada colpì un singolo con un out e Ledee prese la base su ball, mandando Brown in doccia, ma la sostituzione si rivelò una mossa sbagliata da parte del manager dei Padres Bruce Bochy. New York approfittò del bullpen dei Padres con un fuoricampo da tre di Chuck Knoblauch che pareggiò, 5-5. Più tardi, nell'inning, con le basi cariche, la chiamata sul conteggio di 2-2 da parte dell'arbitro di casa base Rich Garcia si rivelò decisiva. Il lancio di Mark Langston borderline venne chiamato da Garcia un ball. Sul lancio successivo, Tino Martinez colpì un grand slam nel ponte superiore, dando agli Yankees il vantaggio di 9-5. I Padres segnarono ancora un punto ma alla fine gli Yankees vinsero la Gara d'apertura per 9-6. Gara 2, appartenne alla squadra di casa e i Bombers andarono 2-0 nelle Series grazie a una terribile prestazione del partente dei San Diego, Andy Ashby. Al contrario, il partente El Duque Hernandez (con il supporto di Stanton e Nelson) fu eccezionale e portò in trionfo gli Yankees con il risultato finale di 9-3. Bernie Williams e Jorge Posada con i loro fuoricampo aiutarono l'attacco dei padroni di casa. Con le Series saldamente nelle mani degli Yankees, la manifestazione si trasferì a San Diego e anche se cambiò lo scenario i contenuti non si modificarono. Martedì 20 ottobre al Qualcomm Stadium andò in scena Gara 3. Gli Yankees schierarono come partente David Cone per affrontare l'ex lanciatore degli Yankees Sterling Hitchcock, l'MVP del NLCS. Entrambe le squadre non segnarono punti sul tabellone fino a quando nella parte bassa del sesto lo stesso Hitchcock, da leadoff dell'inning, mise a segno un singolo contro Cone. Lui e Veras Quilvio segnarono più tardi, quando Tony Gwynn sparò un singolo oltre Tino Martinez in prima base e Paul O'Neill commise un errore di tiro. Anche Gwynn segnò nell'inning per dare a San Diego il vantaggio di 3-0. Ma, un inning e mezzo dopo gli Yankees colpirono Hitchcock con due punti, a cominciare con un home run a sinistra di Scott Brosius. Il secondo punto arrivò dopo che Shane Spencer, in base su un doppio, segnò su un errore di Ken Caminiti. Nella ottavo, entrò il rilievo Trevor Hoffman dopo che Randy Myers diede la base su ball al leadoff O'Neill. Hoffman poi concesse la base a Tino Martinez e subito dopo Scott Brosius esplose un fuoricampo da tre punti oltre la recinzione al centro. Una volata di sacrificio di Greg Vaughn fece segnare Quilvio Veras, per ridurre lo svantaggio a 5-4 nell'ottavo, ma gli Yankees conservarono il vantaggio e vinsero Gara 3 quando Mariano Rivera spense le speranze dei padroni di casa. Ci fu qualche critica per il manager dei Padres, Bruce Bochy, che aveva utilizzato John Vander Wal come pinch runner, lasciando la responsabilità di affrontare Rivera nell'ultimo at-bat a Andy Sheets che andò strikeout con due corridori in base. Andy Pettitte, che aveva lottato per tutta la stagione regolare e aveva fatto una brutta partenza nelle ALCS, sconfisse Kevin Brown in Gara 4, lanciando 7 inning e 1/3 shutout. Con gli Yankees aggrappati a un 3-0 nell'ottavo, i Padres furono in grado di caricare le basi contro il rilievo degli Yankees Jeff Nelson, ma, Mariano Rivera entrò e mandò Jim Leyritz, noto per i suoi topici fuoricampo nella post-season, al volo nel guanto di Bernie Williams per porre fine alla minaccia. Rivera lanciò un nono inning scoreless per terminare le Series. Erano le 24e World Series vinte dalla franchigia degli Yankees, che eguagliavano i Montreal Canadiens per il maggior numero di campionati vinti da un team sportivo professionista nordamericano. Gli Yankees del 1998 sono considerati come uno dei top team nella storia del baseball. Con le vittorie nella post-season, gli Yankees registrarono il record nella MLB di 125 vittorie. Il precedente record per il maggior numero di vittorie complessive in una stagione fu di 118, stabilito dai Chicago Cubs del 1906 seguite dalle 116 dei New York Mets nel 1986. Fu la prima sweep degli Yankees nelle World Series dal 1950 quando spazzarono i Philadelphia Phillies. New York era anche la prima squadra a realizzare una sweep dai Cincinnati Reds nel 1990. Questa fu anche la prima volta dal 1989 che una squadra aveva vinto una World Series dopo aver avuto il miglior record della regular season. E la prima volta dal 1986 che una squadra aveva vinto una World Series dopo aver ottenuto almeno 100 vittorie nella stagione regolare. E infine, fu anche l'unica World Series negli anni '90 che la dinastia degli Yankees non vinceva contro sia i Mets che gli Atlanta Braves. Scott Brosius vinse il Most Valuable Player Award dopo aver terminato con una media battuta di .471 battuta, otto valide più due fuoricampo e sei RBI. I Padres furono la prima squadra dell'espansione a perdere due World Series, dopo essere stati sconfitti nel 1984 dai Detroit Tigers. Inoltre, i San Diego Padres diventarono la prima squadra dell'espansione a perdere una World Series in casa. Bruce Bochy è l'unico giocatore e/o manager dei Padres ad essere presente in entrambe le squadre nelle due World Series. I Padres lasciarono il Qualcomm Stadium per il Petco Park nella stagione 2004. Bruce Bochy avrebbe vinto due titoli delle World Series come manager dei San Francisco Giants nel 2010 e nel 2012.

Il programma delle World Series del 1998

I New York Yankees vincitori delle World Series del 1998

Il grand slam di Tino Martinez nel 7° inning di Gara 1 delle World Series del 1998

Scott Brosius ha appena colpito il fuoricampo da tre punti contro Trevor Hoffman dei San Diego nell'8° inning di Gara 3 delle World Series del 1998 per portare gli Yankees in vantaggio 5-3. Brosius aveva anche colpito un fuoricampo nel 7° inning per aprire le marcature degli Yankees

La gioia di Scott Brosius mentre corre attorno alle basi dopo aver colpito il fuoricampo contro Trevor Hoffman dei San Diego nell'8° inning di Gara 3 delle World Series del 1998

Il salto del terza base degli Yankees, Scott Brosius, dopo aver assistito in prima la palla battuta da Mark Sweeney per l'ultimo out di Gara 4 delle World Series del 1998

Mariano Rivera (# 2) abbraccia il catcher Joe Girardi dopo l'ultimo out di Gara 4 delle World Series 1998

Derek Jeter al centro mentre festeggia con i compagni la vittoria di Gara 4 e la conquista delle World Series del 1998. Sono riconoscibili Scott Brosius, a fianco di Jeter, Tino Martinez (# 24) e Shane Spencer (# 47)

I giocatori degli Yankees abbracciano Mariano Rivera formando il classico mucchio dopo che la squadra ha spazzato i San Diego Padres in Gara 4 delle World Series del 1998 e conquistato il titolo

Scott Brosius viene premiato con il MVP Award dal Commisioner of Baseball Bud Selig

Il proprietario degli Yankees, George Steinbrenner, accarezza l'emozionato manager Joe Torre, mentre tiene il trofeo delle World Series del 1998

Il proprietario dei New York Yankees George Steinbrenner viene investito dalla doccia di champagne nella clubhouse dopo la vittoria delle World Series del 1998. Steinbrenner aveva comprato la squadra nel 1973 per 10 milioni di $

L'abbraccio commosso tra il proprietario dei New York Yankees, George Steinbrenner, e il manager Joe Torre nella clubhouse dopo la vittoria delle World Series del 1998

La parata della squadra degli Yankees per le strade di New York dopo la conquista delle World Series del 1998

Il manager degli Yankees Joe Torre solleva il braccio del proprietario George Steinbrenner a fianco del sindaco di New York Rudy Giuliani e al lanciatore Andy Pettitte, a sinistra, durante la celebrazione 'Key to the City' per la vittoria delle World Series nel 1998

Il sindaco di New York Rudy Giuliani si congratula con il MVP delle World Series del 1998, Scott Brosius, durante la parata per la vittoria degli Yankees nel Canyon of Heroes

La copertina di Sport Illustrated del 2 novembre 1998

La copertina del Daily News del 22 ottobre 1998 per la vittoria delle World Series del 1998 dei New York Yankees

 

La 95a edizione delle World Series del 1999 fu caratterizzata dal rematch tra i campioni in carica dei New York Yankees e gli Atlanta Braves. Gli Yankees spazzarono la serie in quattro partite per il loro secondo titolo consecutivo, il terzo in quattro anni, e il 25° nella storia della franchigia. I New York Yankees avevano sconfitto gli Atlanta Braves nelle World Series per la seconda volta negli anni '90, e la terza volta nella storia contando la vittoria delle Series sui Milwaukee Braves nel Fall Classic del 1958. Questa edizione viene ricordata per l'home run di Chad Curtis in Gara 3, che diede la vittoria per 6-5 agli Yankees, e per l'intervista infame di Jim Gray della NBC a Pete Rose durante Gara 3. In coincidenza delle World Series del 1999 venne eletto l'All Century Team, con i più grandi giocatori del XX secolo votati sia dai fans che dai giornalisti sportivi. Uno dei giocatori del prestigioso All Century Team, era la leggenda Yankee Joe DiMaggio, morto nel marzo dello stesso anno, e gli Yankees per onorarlo indossarono il # 5 nero sulle maniche. Per quanto il baseball fosse pronto a chiudere i suoi libri sul XX secolo, sembrava giusto che la squadra che aveva dominato per la maggior parte della storia fino a quel momento ritornasse per il loro trentaseiesimo Fall Classic. Il manager Joe Torre era pronto per un'altra sweep quando i suoi Yankees dopo aver vinto la East Division dell'AL con un record di 98-64, spazzarono i Texas Rangers (3-0) nell'American League Division Series e i Boston Red Sox nelle Championship Series (4-1). I Bronx Bombers avevano segnato un numero impressionante di punti, 900, rispondendo sul campo alle critiche che ritenevano che il record della stagione del '98 fosse stato solo un colpo di fortuna. Gli Atlanta Braves erano stati la forza dominante della National League negli ultimi dieci anni e stavano tornando alla loro nona World Series (vincendo i titoli in tre città diverse). I Braves avevano vinto la regular season della East Division con un record di 103-59, si erano imposti sugli Houston Astros nella League Division Series per 3-1 e avevano vinto il pennant della NL a spese dei New York Mets per 4-2. Nonostante i pesanti battitori di entrambi i lineup, molti credevano che questo Fall Classic sarebbe stato condizionato dai lanciatori poiché le rotation potevano annoverare assieme tredici vincitori del premio Cy Young tra cui Roger Clemens, David Cone, Tom Glavine e Greg Maddux. Le World Series iniziarono al Turner Field di Atlanta il 23 ottobre. Gara 1 vide di fronte Greg Maddux per i Braves e Orlando Hernández per gli Yankees davanti a oltre 51000 spettatori. I Braves segnarono il primo punto delle Series, quando Chipper Jones colpì un fuoricampo solitario a destra nel quarto inning. Questa fu l'unica valida che concesse El Duque attraverso sette inning, mentre mise strikeout dieci battitori di Atlanta. Maddux lanciò senza concedere punti fino all'ottavo prima di incappare in grossi guai, che iniziarono quando Scott Brosius colpì valido per la terza volta nel gioco. Il pinch hitter Darryl Strawberry ricevette la base su ball e Chuck Knoblauch raggiunse salvo la prima quando il prima base dei Braves, Brian Hunter, commise un errore sul suo tentativo di bunt di sacrificio. Derek Jeter colpì un singolo a sinistra con le basi piene portando a casa il primo punto. Con ancora nessun out e le basi piene, il rilievo di Atlanta, John Rocker, concesse un singolo a Paul O'Neill sul lato destro che portò gli Yankees avanti 3-1. Più tardi, nell'inning, Rocker diede la base a Jim Leyritz con le basi piene forzando a casa un altro punto. Mariano Rivera entrò nell'ottavo per chiudere l'inning e poi si ripresentò nel nono per spegnere le speranze dei padroni di casa e chiudere con la vittoria per 4-1 degli Yankees. Gara 2 fu caratterizzata dalla presentazione dei giocatori dell'All-Century Team con tutti i viventi che presenziarono all'evento. La partita vide scintille sin dal primo inning quando gli Yankees bombardarono il partente di Atlanta Kevin Millwood. Knoblauch, Jeter e O'Neill aprirono la partita con singoli. Dopo un doppio gioco groundout, sia Tino Martinez che Scott Brosius con un singolo RBI portarono gli Yankees in vantaggio 3-0. Da lì il partente David Cone portò alla vittoria gli Yankees per 7-2. Questa fu l'ultima vittoria in trasferta in Gara 2 nelle World Series fino a quando i Texas Rangers vinsero la seconda partita a St. Louis nelle World Series del 2011. Il giocatore di golf Payne Stewart, grande amico del terza base dei Braves Chipper Jones, morì tra Gara 2 e Gara 3. Il padre dell'esterno destro degli Yankees Paul O'Neill morì poche ore prima di Gara 4. In una conferenza stampa prima di Gara 3 Joe Torre disse: "Ciò che ci aiuta è pensare di dare jab, jab, jab invece di un pugno da knockout". Sotto di cinque a uno recuperarono con tre fuoricampo tra cui uno nell'extra inning. Gara 3 venne giocata allo Yankees Stadium il 26 ottobre davanti a oltre 56000 spettatori. Nella rotation si affrontarono i due mancini Andy Pettitte e Tom Glavine. Il partente degli Yankees fu incontrato subito all'inizio dal singolo di Bret Boone che andò in terza sul doppio di Gerald Williams. Il groundout di Chipper Jones portò a casa il primo punto dei Braves. La risposta degli Yankees non si fece attendere e nella parte bassa del primo pareggiarono sul singolo di Paul O'Neill. Nel terzo inning, Brian Jordan con un singolo RBI portò a punto Boone, e Jose Hernandez con il suo doppio fece segnare Jordan e Andruw Jones per il 4 a 1. Nella parte alta del quarto inning Bret Boone raddoppiò per la seconda volta nel gioco portando a punto Gerald Williams per il 5-1 dei Braves. Glavine contenne l'attacco dei padroni di casa ma concesse due fuoricampo da un punto a Tino Martinez e Chad Curtis negli inning centrali che ridussero lo svantaggio a 5-3. Il bullpen degli Yankees fu solido, tenendo i Braves senza punti dopo che Pettitte uscì dalla partita. Nella ottavo, Glavine si arrese a un fuoricampo da due punti di Knoblauch per pareggiare la partita, 5-5. Il punteggio rimane così fino nella parte bassa del decimo quando Chad Curtis colpì un walk-off home run - il suo secondo della partita - contro Mike Remlinger, dando agli Yankees un'imponente vantaggio di 3-0 nelle Series. Gara 4 fu caratterizzata dalla consegna del Roberto Clemente Award a Tony Gwynn. Poi seguì la battaglia titanica tra i due pitcher vincitori del premio Cy Young, Roger Clemens e John Smoltz. Nel terzo inning, gli Yankees sfondarono quando la battuta di Tino Martinez colpì il piede di Ryan Klesko con le basi piene, portando a casa due punti. Jorge Posada lo seguì con un altro singolo RBI, portando il punteggio sul 3-0. Clemens, alla ricerca della sua prima vittoria nelle World Series, fu eccezionale, concedendo il solo punto dei Braves all'ottavo quando Boone con il suo singolo spinse a punto Walt Weiss. Jim Leyritz aggiunse un altro punto per gli Yankees con un fuoricampo da solista, aumentando la sua fama di grande attore della postseason e come una delle spine nel fianco dei fans dei Braves. Rivera, che fu nominato MVP delle Series, fece battere al volo Keith Lockhart a sinistra nel guanto di Chad Curtis per l'out finale. I New York Yankees del 1999 diventarono la prima squadra a vincere le World Series back-to-back dopo i Bronx Bombers del 1938 e 1939. Fu la prima sweep da parte di una squadra senza il vantaggio del campo sin dal 1966, quando i Baltimore Orioles spazzarono i Dodgers. Il record di 11-1 degli Yankees nella post season era il migliore di sempre, eguagliati dai Chicago White Sox nel 2005. I giocatori degli Yankees vennero compensati con un premio di 326000 dollari ciascuno per la vittoria delle World Series. La sweep degli Yankees sui Braves fu la seconda nel 1999 di un team di New York che spazzava una squadra di Atlanta in un playoff. Infatti i Knicks avevano spazzato gli Hawks nel secondo turno dei playoff NBA durante la loro corsa "cinderella" per le finali, dove persero con i San Antonio Spurs. Per ultimo c'è anche segnare che fu l'ultima volta che gli Yankees conquistavano le World Series nel vecchio Yankee Stadium. Il potente lineup dei Braves aveva battuto solo .200 nelle quattro partite delle Series.

"Penso che questa è una squadra migliore perché abbiamo dovuto farlo di nuovo per confermare quello che abbiamo fatto l'anno scorso" - Joe Torre

Il programma delle World Series del 1999

I New York Yankees vincitori delle World Series del 1999

Pete Rose saluta il pubblico di New York durante la celebrazione dei giocatori eletti nel All-Century Team prima di Gara 3 delle World Series del 1999

Chad Curtis abbracciato dai compagni di squadra dopo aver colpito lo walk-off home run nel 10° inning di Gara 3 delle World Series del 1999. E' riconoscibile di spalle Scott Brosius (# 18)

Darryl Strawberry, a sinistra, si congratula con Chuck Knoblauch, che ha appena segnato il primo punto degli Yankees in Gara 4 delle World Series del 1999

Derek Jeter, al centro, esulta nel dugout assieme ai compagni di squadra dopo che Jim Leyritz ha battuto l'home run nell'8° inning di Gara 4 della World Series del 1999

La panchina degli Yankees esce di corsa per festeggiare la vittoria in Gara 4 e la conquista del titolo delle World Series del 1999

Il catcher Jorge Posada, abbraccia il closer Mariano Rivera subito dopo l'ultimo out di Gara 4 e la vittoria delle World Series del 1999. Si riconoscono Scott Brosius (# 18) e Shane Spencer (# 47). Nella foto sotto, presa da un altro lato, è riconoscibile Chuck Knoblauch al centro

Il manager dei New York Yankees Joe Torre, a sinistra, e il commosso proprietario del team George Steinbrenner abbracciano il trofeo delle World Series del 1999, dopo la vittoria in Gara 4

Joe Torre, con il trofeo delle World Series del 1999, con a fianco Mariano Rivera che sta per ricevere dal Commisioner Bud Selig l'MVP Award

La copertina del Daily News del 28 ottobre per la vittoria delle World Series del 1999

George Steinbrenner impugna una scopa che simboleggia la sweep degli Yankees durante la parata nelle strade di New York per la vittoria delle World Series del 1999

 

La famosa intervista di Jim Gray della NBC a Pete Rose, che fu oggetto di critiche da più parti. Chad Curtis degli Yankees, che aveva colpito il walk-off home run nel 10° inning, si rifiutò di rispondere alle domande di Gray dopo la partita. Curtis disse a Gray in diretta televisiva: "A causa di quello che è successo con Pete, abbiamo deciso di non dire nulla" e poi mandò un saluto a sua nonna, prima di allontanarsi

 

Dopo 44 anni di assenza (1956) ritornarono finalmente le Subway Series nella Big Apple con gli immancabili New York Yankees contro i loro avversari concittadini, i New York Mets. Gli Yankees avevano continuato a dominare la postseason, vincendo tre degli ultimi quattro titoli, ed i Mets erano determinati a porre fine al loro regno. Gli Yankees erano per il terzo anno consecutivo alle World Series, per la quarta volta negli ultimi cinque, e la 37a complessiva, il maggior numero di qualsiasi squadra nella MLB. I Mets invece facevano la loro quarta apparizione, più di qualsiasi altra squadra dall'espansione delle franchigie della MLB e la prima da quando avevano vinto il titolo nelle World Series del 1986. Gli Yankees avevano vinto la East Division con un record di 87-74 davanti ai Red Sox di solo 2 partite e ½. Nelle AL Division Series avevano battuto 3-2 gli Oakland Athletics e nella conquista del pennant avevano superato, 4-2, i Seattle Mariners. I Mets erano arrivati secondi nella East Division, una partita dietro gli Atlanta Braves ma si erano aggiudicati la wild card grazie al loro ottimo record di 94-68. Avevano poi battuto nettamente, 3-1, i San Francisco Giants nelle Division Series e si erano aggiudicati il pennant a spese dei St. Louis Cardinals con un solido 4-1. Mentre il manager Joe Torre degli Yankees si concentrava su come diventare la prima squadra con 26 titoli, lo skipper dei Mets Bobby Valentine faceva passare il suo tempo nella cattedrale di St. Patrick alla ricerca di qualche intervento divino. In base al nuovo contratto collettivo tra MLB e la World Umpires Association firmato nel 2000, cessò di esistere il tradizionali abbigliamento arbitrale differente tra la National e l'American League. Tutti gli arbitri segnalati per la Major League Baseball, adottarono una divisa ad interim. Nel corso dei playoff del 2000, le nuove divise arbitrali (camicia nera e crema) vennero utilizzate per la prima volta, con il logo della Major League Baseball sui cap e le camicie. L'apertura delle World Series cadde su due anniversari. Venticinque anni prima, il ricevitore dei Boston Red Sox, Carlton Fisk, pose fine a Gara 6 delle Series del 1975 con il suo famoso fuoricampo sul palo di foul sinistro al Fenway Park di Boston per battere i Cincinnati Reds e forzare Gara 7. Venti anni prima i Philadelphia Phillies avevano vinto il loro primo titolo delle World Series, sconfiggendo i Kansas City Royals in sei partite. La partita d'apertura venne giocata il 21 ottobre a New York nella "House That Ruth Built" davanti a 55913 spettatori. Gara 1 fu un match-up tra i veterani della post season Al Leiter e Andy Pettitte. Entrambi i partenti lanciarono senza concedere punti fino al sesto inning quando David Justice colpì un doppio per mettere avanti gli Yankees 2-0. Nella metà superiore del settimo, Pettitte perse rapidamente il vantaggio su una raffica di valide, l'ultima di Edgardo Alfonzo portò i Mets in vantaggio, 3-2. Tuttavia, gli Yankees riuscirono a recuperare e pareggiarono sulla volata di sacrificio di Chuck Knoblauch contro il close dei Mets, Armando Benítez. José Vizcaíno colpì la valida vincente, la sua quarta nella partita, che fece segnare Tino Martinez nel dodicesimo inning portando alla vittoria gli Yankees. In Gara 2, gli Yankees schierarono Roger Clemens come partente. L'8 luglio, durante una partita di Interleague, Clemens aveva colpito Mike Piazza in testa con una palla veloce provocandogli una commozione cerebrale mandandolo nella lista disabili. Anche Gara 2 vide ancora la sua quota di polemiche con Clemens e Piazza. All'inizio del gioco durante il primo at-bat di Piazza, il lancio di Clemens mandò in frantumi la mazza di Piazza. La palla andò in foul, ma un pezzo affilato della mazza volò verso di Clemens. Clemens uscendo dal monte raccolse lo spezzone e lo gettò verso la linea della prima base, e quasi colpì Piazza che correva. Piazza rimase perplesso e sconcertato dall'azione di Clemens che fù molto biasimato per il gesto. Clemens, dopo la partita, spiegò di non aver visto Piazza che correva e che aveva tirato la mazza irritato perché era mancato poco che lo colpisse, credendo in un primo momento che si trattasse della palla. Clemens cominciò forte e realizzò una shutout in otto inning concedendo solo due valide, mettendo strikeout nove battitori e non concedendo nessuna base su ball. Ma i Nationals tornarono minacciosi segnando cinque punti nel nono. Piazza colpì un home run da due punti contro il rilievo Jeff Nelson che venne sostituito dal closer Mariano Rivera. L'asso degli Yankees iniziò contratto concedendo anche un homer da tre punti a Jay Payton, ma riuscì a ritrovare la sua compostezza abbastanza a lungo per sigillare la vittoria per 6-5 che spezzò il cuore ai Mets. La vittoria in Gara 2 degli Yankees superava la più lunga striscia di vittorie dell'AL nelle World Series con dieci partite vinte (l'AL ne aveva già vinte otto consecutive nel 1927-29 e nove nel 1937-40). Dopo un giorno di sosta, le Series ripresero il 24 ottobre allo Shea Stadium, casa dei Mets, davanti a 55299 fans newyorkesi. I Mets ruppero un pareggio, 2-2, nell'ottavo inning per andare avanti e alla fine vincere la partita. I padroni di casa andarono in vantaggio rapidamente (con l'homer del leadoff Robin Ventura nel secondo inning), ma gli ospiti non rimasero a guardare. Pareggiarono contro Rick Reed nel terzo inning grazie al singolo di Derek Jeter con due out, seguito dal doppio di Justice a destra. Poi andarono avanti nel quarto con il triplo di Paul O'Neill che portò a casa Tino Martinez. I Mets recuperarono e pareggiarono nel sesto con un doppio di Todd Zeile. Rick Reed (sei inning, sei valide, due punti, otto strikeout) fece la sua parte per tenere il passo con Orlando Hernandez che aveva sempre lottato allo Shea Stadium. "El Duque" ne mise strikeout dodici in 7 inning e 1/3 inning ed era al top della partita, quando uscì dopo aver concesso un punto e lasciato le basi cariche. Il rilievo Mike Stanton nulla potè sulla volata di sacrificio di Bubba Trammell per il 4-2 dei Mets. Il picher degli Yankees Orlando "El Duque" Hernandez fu il perdente, interrompendo così il suo record precedente imbattuto di post season di 6-0. Entrambe le rotation si guadagnarono i loro stipendi in Gara 4 con un totale di nove lanciatori che si alternarono sul monte. La notte ebbe un inizio e un finale promettente per gli Yankees, che impostarono il ritmo con un homer di Derek Jeter sul primo lancio e che si concluse con due inning scoreless di Rivera. Fu il sedicesimo homer da leadoff nella storia delle World Series, e che stabilì anche la tredicesima partita consecutiva di Jeter con valide nelle World Series. Scott Brosius fece segnare il 2-0 con una volata di sacrificio che spinse a casa Paul O'Neill nel secondo inning e Jeter segnò il terzo punto dopo aver colpito un triplo a destra e toccò il piatto su un groundout di Luis Sojo. Quando Mike Piazza ridusse lo svantaggio nel quinto inning con un fuoricampo da solista e due out, Torre cambiò il mancino Denny Neagle a favore del destro David Cone. La mossa a sorpresa si dimostrò brillante quando l'asso degli Yankees costrinse il ricevitore All-Star a un pop-out. I campioni del bullpen dell'American League continuarono a brillare tenendo a freno i Mets per 4 inning e 1/3. Il risultato fu di 3-2 per gli Yankees e i Mets erano ad una partita dall'eliminazione. Giovedì 26 ottobre si giocò Gara 5 allo Shea stadium. Gli Yankees segnarono il primo punto con un fuoricampo da solista di Bernie Williams nel secondo inning. Ma, i Mets risposero prontamente nella parte bassa dello stesso inning con due punti non guadagnati contro Andy Pettitte. Nella parte alta del sesto, Derek Jeter colpì un fuoricampo per pareggiare la partita sul 2-2. Nella parte alta del nono, con due out, Luis Sojo colpì un singolo contro il partente dei Mets Al Leiter, il tiro dall'esterno centro colpì Jorge Posada, mentre stava scivolando sul piatto di casa base e andò nella panchina degli Yankees, permettendo a Scott Brosius di segnare e a Luis Sojo si arrivare in terza base, mettendo gli Yankees avanti 4-2. Nella parte inferiore del nono, Mike Piazza fronteggiò Mariano Rivera con due out. Piazza colpì una volata profonda, ma venne preso al volo nella parte più profonda del campo da Bernie Williams per terminare la partita e dare agli Yankees il loro terzo titolo mondiale consecutivo e il quarto in cinque anni. Gara 5 fu la partita finale delle World Series allo Shea Stadium (1969, 1973, 1986 e 2000). Questa sarebbe stata anche l'unica volta che le squadre ospiti vincevano una World Series allo Shea Stadium (i Mets persero nel 1973 a Oakland). Questa vittoria delle World Series fu una sorta di vendetta per Roger Clemens. Aveva vinto la World Series nello stesso stadio dove le aveva perse nel 1986, mentre giocava per i feroci rivali degli Yankees, i Boston Red Sox. Ad aggiungere gusto alla vendetta, i membri del team dei Mets del 1986 avevano effettuato il lancio cerimoniale prima della partita. Questo sarebbe stato l'ultimo titolo delle World Series vinto dagli Yankees, avendo perso le World Series 2001 con gli Arizona Diamondbacks e quelle del 2003 con i Florida Marlins. Avrebbero riconquistato il titolo dopo nove anni. Questa fu l'ultima World Series che i New York Yankees giocavano nel vecchio Yankee Stadium, e le ultime World Series giocate allo Shea Stadium. Entrambi gli stadi vennero chiusi e abbattuti alla fine della stagione 2008. Le ultime Subway Series furono le World Series del 1956. Nel corso di tale Fall Classic, il coach degli Yankees Don Zimmer era seduto sulla panchina dei Brooklyn Dodgers. Zimmer non fu in grado di giocare a causa di una frattura allo zigomo, ma si ricordava bene e disse: "Mi sa che mi sarei potuto definire una cheerleader professionista quell'anno. Come sono oggi". Quarantaquattro anni di cambiamento (tra il 1956 e 2000): in metropolitana il costo era di 15 centesimi rispetto ai 1,50 $ e i posti a sedere dello stadio erano cinque dollari contro i 160,00 $. Quando Gara 5 finì, Rick White dei New York Mets disse: "Alla fine della partita, quando segnarono i punti, era come se un elefante avesse calpestato il mio cuore, come se uscissero le mie budella".

"Si dice spesso che il sindaco di New York indossi molti cappelli, anbche se può essere vero, vi posso assicurare che, per la durata di queste World Series indosserò il cappello degli Yankees" - Il Sindaco di New York Giuliani

Il programma delle World Series del 2000

I New York Yankees vincitori delle World Series del 2000

I due manager Bobby Valentine, a sinistra, e Joe Torre si stringono la mano prima di Gara 1 delle World Series del 2000

Jose Vizcaino colpisce la valida vincente nella parte bassa del 12° inning di Gara 1 delle World Series del 2000

Due fotogrammi della bean ball a Mike Piazza lanciata da Roger Clemens l'8 luglio del 2000 durante una partita di Interleague

Quattro fotogrammi del lancio della mazza rotta da parte di Roger Clemens contro Mike Piazza avvenuto nel 1° inning di Gara 2 delle World Series del 2000. La ruggine tra i due giocatori (la bean ball dell'8 luglio) avrebbe potuto sfociare in uno scontro fisico ma l'arbitro di casa base, Charlie Reliford, si mise tra i due per calmare gli animi e riportare la calma

Todd Zeile segna il terzo punto nella parte bassa dell'8° inning di Gara 3 delle World Series del 2000, grazie al doppio di Benny Agbayani

Derek Jeter apre Gara 4 delle World Series 2000 con un home run sul ​​primo lancio della partita del partente dei Mets Bobby Jones

Panoramica dello Shea Stadium durante Gara 4 delle World Series del 2000

L'esultanza di Mariano Rivera subito dopo l'ultimo out di Gara 5 che assegna agli Yankees il titolo delle World Series 2000. Alle sue spalle il ricevitore Jorge Posada e dietro di lui il corridore dei Mets Benny Agbayani che si trovava in terza base

Mike Piazza esce dal campo, con i New York Yankees, sullo sfondo, che festeggiano la vittoria in Gara 5 e la conquista delle World Series 2000 allo Shea Stadium. Piazza fu l'ultimo out del gioco su una palla al volo, e gli Yankees sconfissero i Mets 4-2 per vincere le loro 26e World Series

Scott Brosius (18), Mariano Rivera (42) e Tino Martinez festeggiano dopo l'ultimo out di Gara 5 e la conquista delle World Series del 2000

L'MVP delle World Series del 2000, Derek Jeter, subito dopo la vittoria in Gara 5 alza le braccia al cielo mentre viene ripreso dai fotografi

Il manager dei New York Yankees, Joe Torre, viene portato fuori dal campo dai giocatori Bernie Williams (a sinistra) e Roger Clemens (a destra) dopo aver vinto le World Series 2000

Derek Jeter con Joe Torre dopo la consegna del trofeo delle World Series 2000. Derek Jeter venne premiato come MVP delle Series

Joe Torre sul palco durante la parata a New York per la vittoria delle World Series del 2000

La copertina del Daily News del 27/10/2000 per la vittoria delle World Series del 2000

 

Il baseball nel 2001 sarà ricordato per sempre, non per le partite che furono giocate durante la stagione regolare, ma per il patriottismo e i gesti eroici che ebbero luogo in seguito agli attacchi terroristici dell'11 settembre. La città di New York, guidata dal sindaco Rudy Giuliani, mostrò una forza incommensurabile e ospitò l'evento dopo aver subito la devastante perdita un mese e mezzo prima. Da queste World Series, "God Bless America" viene comunemente cantato durante il "seventh-inning stretch" nelle partite di Major League. Fu John Dever, poi Assistant Media Relations Director con i San Diego Padres, a suggerire di sostituire la canzone "Take Me Out to the Ball Game", con questo inno.Come al solito, gli Yankees erano rimasti in cima all'American League, come la più leggendaria franchigia del baseball, pronta ad affrontare gli Arizona Diamondbacks, una delle più recenti franchige della National League che avevano appena vinto il loro primo pennant nel loro quarto anno di esistenza. Molti fans ritenevano che questo fosse l'anno per battere i perenni campioni come era stato scritto su uno striscione appeso al Bank One Ballpark a Phoenix:
Yankees = Storia
Diamondbacks = Futuro

La semplice, ma coraggiosa affermazione era ben scritta e predisse il futuro quando la squadra più giovane dell'espansione nella storia delle Major League recuperò e passò in vantaggio durante il nono inning per detronizzare la regina del baseball. Gli Yankees avevano vinto la East Division con un largo margine di 13 partite e ½ realizzando un record di 95-65. Avevano superato gli Oakland Athletics per 3 a 2 nelle AL League Division Series e i Seattle Mariners per il pennant con un perentorio 4 a 1. Gli Arizona Diamondbacks raggiunsero le Series nella loro quarta stagione, superando il record precedentemente detenuto dai Florida Marlins. Avevano vinto la West Division con un record di 92-70. Si imposero sui Cardinals per 3 a 2 nelle Division Series e per 4 a 1 sconfissero gli Atlanta Braves per aggiudicarsi il pennant della National League. Queste furono le prime World Series ad essere giocate nello stato dell'Arizona e della Mountain Time Zone. Questa fu anche la prima World Series ad essere giocata anche nel mese di novembre. A causa del rinvio delle partite per agli attacchi dell'11 settembre, le World Series iniziarono sabato 27 ottobre 2001, l'ultima data di inizio di sempre per una World Series fino a quelle del 2009, che cominciarono il 28 ottobre. Le ultime tre partite furono le prime di sempre ad essere giocate nel mese di novembre. Questa era solo la quarta volta che il titolo delle World Series non veniva deciso entro il mese tradizionale di ottobre. I precedenti tre eventi accaddero nel 1904 (non venne giocata nessuna serie), 1918 (le serie si tennero a settembre a causa della prima guerra mondiale) e il 1994 (nessuna serie a causa dello sciopero). Inoltre, le Series ebbero luogo a New York solo sette settimane dopo gli attentati, e rappresentarono una notevole spinta per il morale della città colpita duramente. Gara 1 venne giocata al Bank One Ballpark di Phoenix sabato 27 ottobre di fronte a 49646 tifosi. I battitori di Arizona colpirono il partente degli Yankees, Mike Mussina, dopo tre inning. Gli Yankees concessero cinque punti e a metà Gara 1 era difficile dire chi fossero i tre volte campioni in carica e chi era la franchigia che faceva il suo debutto nel Classic. L'asso di Arizona Curt Schilling continuò la sua notevole performance nella post season con sette eccellenti inning e Craig Counsell e Luis Gonzalez colpirono un fuoricampo a testa mettendo al tappeto gli storditi Yankees per 9-1. Gli Yankees segnarono un punto su una valida nel primo inning, e furono in grado di ottenere altre due valide prima di rimanere a secco dal quarto inning in poi. Approfittando di un inizio difficile di Mike Mussina e qualche sbavatura difensiva, i Diamondbacks presero il vantaggio psicologico della gara d'apertura. Il giorno successivo andò in scena Gara 2 e Arizona continuò a prendere il controllo delle Series con la grande performance del partente Randy Johnson. The Big Unit lanciò una shutout complete game, concedendo solo tre valide e una base su ball mentre eliminava al piatto undici Yankees. Matt Williams colpì un fuoricampo da tre punti nel settimo contro il partente degli Yankees Andy Pettitte e Arizona si aggiudicò il secondo incontro per 4-0. Con il consistente vantaggio di due giochi per Arizona, le Series si trasferirono a New York City. Gara 3 venne giocata allo Yankees Stadium il 30 ottobre davanti a 55820 tifosi. Il presidente degli Stati Uniti George W. Bush lanciò la prima palla cerimoniale, uno strike per il ricevitore di riserva degli Yankees Todd Greene. Bush diventò il primo Presidente degli Stati Uniti in carica ad effettuare il primo lancio alle World Series da Dwight D. Eisenhower nel 1956. Lanciò anche la palla dal monte (a differenza della maggior parte dei lanci cerimoniali che vengono effettuati davanti al monte) realizzando uno strike. I tifosi intonarono "USA, USA" che risuonò in tutto lo Yankee Stadium. Il partente degli Yankees, Roger Clemens, concesse solo tre valide e mise strikeout nove battitori in sette inning di lavoro. Il closer degli Yankees, Mariano Rivera, lanciò due inning per la salvezza. Scott Brosius ruppe il pareggio nel sesto inning con un singolo RBI alla sinistra del campo per centrare la prima vittoria degli Yankees per 2 a 1. I lanciatori dei Diamondbacks tennero testa ai loro rivali con una buona performance ma commisero tre errori cruciali, tre lanci pazzi. Nonostante la vittoria, gli Yankees continuarono a lottare in attacco, realizzando solo sette valide, tra cui un fuoricampo di Jorge Posada nel secondo, ma la combinazione Clemens e Rivera riuscì a fermare l'attacco di Arizona che aveva segnato tredici punti nelle prime due partite. Il manager di Arizona, Bob Brenly, giocò per Gara 4 la carta di Curt Schilling che aveva riposato tre giorni. Fu una buona decisione perchè Schilling lanciò sette inning decisi, concedendo un solo punto, il fuoricampo solitario di Shane Spencer nel terzo, e tre valide. Il partente degli Yankees, Orlando Hernandez, lanciò 6 solidi inning e 1/3, ma concesse un fuoricampo a Mark Grace nel quarto per pareggiare. I Diamondbacks presero un vantaggio di 3-1 nella parte superiore dell'ottavo su un doppio di Erubiel Durazo e una scelta difesa, che indusse Brenly a mettere il closer Byung-Hyun Kim per due inning per la salvezza. Kim, a 22 anni, diventò il primo giocatore coreano a giocare nelle World Series della MLB. Kim mise strikeout tre battitori consecutivi nell'ottavo, ma gli Yankees iniziarono la loro rimonta in fondo al nono inning. Il leadoff Jeter effettuò un bunt a sorpresa ma venne eliminato di un passo. Poi Paul O'Neill colpì un singolo in campo opposto di fronte all'esterno sinistro Luis Gonzalez. Subito dopo Bernie Williams andò strikeout ma Tino Martinez colpì il primo lancio che vide da Kim oltre il muro al centro-destra, pareggiando la partita 3-3. Brenly mantenne sul monte il suo closer quando il gioco andò agli inning supplementari. Nel momento in cui l'orologio del tabellone dello Yankee Stadium passò la mezzanotte, era iniziata la partita delle World Series nel mese di novembre, con il messaggio sullo schermo che diceva "Welcome to November Baseball". Nella parte bassa del decimo con due out, Derek Jeter colpì un walk-off home run in campo opposto sul conteggio di 3-2 contro Kim. Questo walk-off home run diede agli Yankees la vittoria per 4-3 che pareggiava la serie con due partite a testa. Jeter diventava il primo giocatore a colpire un home run a novembre e si guadagnò il soprannome scherzoso di "Mr. November". Per Gara 5, il manager Brenly iniziò con Miguel Batista, che lanciò duro per 7 inning e 2/3 mantenendo lo zero a zero. Mussina si riprese dalla sua incolore partenza in Gara 1, concedendo solo due solitari fuoricampo a Steve Finley e a Rod Barajas nel quinto. Con i Diamondbacks che conducevano 2-0 nel nono, Brenly di nuovo chiamò il suo closer, e per la seconda notte consecutiva Byung-Hyun Kim non riuscì a conquistare la salvezza. Jorge Posada colpì un doppio per aprire l'inning, ma Kim eliminò i due successivi battitori. Poi, con due out nel nono Scott Brosius colpì, sul conteggio di 1-0, la palla oltre il muro a sinistra per pareggiare la partita. Lo Yankee Stadium scoppiò dopo il fuoricampo di Brosius. Per la seconda notte consecutiva la partita andava agli inning supplementari dopo un fuoricampo al nono inning. Gli Yankees poi vinsero al 12° quando Alfonso Soriano con un singolo RBI contro il rilievo Albie Lopez portò a casa Chuck Knoblauch. New York andò avanti tre giochi a due nella serie, con le squadre che tornavano in Arizona. Nella parte alta del nono inning, con gli Yankees sotto 2-0, Paul O'Neill (che si ritirò dopo la serie) venne omaggiato dai fans degli Yankees che cantarono all'unisono il suo nome. Il 3 novembre, un giorno dopo la canonica pausa per il trasferimento, andò in scena Gara 6 a Phoenix. Con Arizona che doveva vincere o era fuori, Randy Johnson lanciò sette inning realizzando sette strikeout e concedendo solo due punti. I Diamondbacks scossero il partente degli Yankees, Andy Pettitte, con sei punti dopo due inning e altri nove contro il rilievo Jay Witasick in 1 inning e 1/3 prima che Randy Choate e Mike Stanton li tenessero a secco per il resto della partita. I Diamondbacks colpirono sei doppi e Danny Bautista andò 3 su 4 con cinque RBI. Il team stabilì un record delle World Series con 22 valide sconfiggendo i New York Yankees nella loro più sbilenca partita in 293 partite di postseason. La vittoria per 15-2 livellò la serie con tre partite a testa e rimandò tutto a Gara 7 tra Roger Clemens e Curt Schilling. Fu un match tra due vincitori di venti partite nella regular season in un finale di serie che avrebbe coronato un nuovo campione. Clemens aveva 39 anni e diventò il più vecchio partente di sempre a iniziare Gara 7. Schilling aveva già iniziato due partite della serie e lanciato il suo 300° inning della stagione appena tre giorni prima. I due assi macinarono entrambi inning su inning e dopo sette riprese, la partita era in parità, 1-1. I Diamondbacks segnarono per primi nel sesto inning con un singolo di Steve Finley e un doppio di Danny Bautista (Bautista fu chiamato out in terza base). Gli Yankees risposero con un singolo RBI di Tino Martinez, che mandò a punto Derek Jeter. Brenly continuò con Schilling nell'ottavo, e la strategia fallì quando Alfonso Soriano colpì un solitario home run sul conteggio di 0-2. Subito dopo Schilling mise strikeout Brosius ma concesse un singolo a David Justice, e qui terminò la sua gara. Brenly lo sostituì con Miguel Batista che eliminò Derek Jeter e poi con una mossa non convenzionale, mise il partente della notte precedente Randy Johnson, che aveva effettuato 104 lanci, per tenere la partita in equilibrio. Si dimostrò una mossa intelligente, poichè Johnson eliminò tutte i quattro battitori Yankees che affrontò. Con gli Yankees avanti 2-1 nella parte bassa dell'ottavo, il manager Joe Torre mise il suo asso Mariano Rivera per chiudere i due inning. Rivera cancellò quattro battitori nell'ottavo, tra cui Luis Gonzalez, Matt Williams e Danny Bautista, abbassando la sua best ERA nella postseason in MLB a .70. Anche se fu efficace nell'ottavo, questa partita sarebbe finita al nono inning con la terza rimonta della serie. Il leadoff Mark Grace iniziò l'inning con un singolo al centro su un conteggio di 1-0. Un tiro sbagliato di Rivera alla seconda base su un tentativo di bunt di Damian Miller, sul conto di 0-1, mise corridori in prima e seconda. Derek Jeter aveva cercato di raggiungere la palla, ma si aggrovigliò nelle gambe del pinch-runner David Dellucci, che stava scivolando nel tentativo di rompere il doppio gioco. Rivera riprese il controllo quando prese il bunt di Jay Bell e assistette in terza per eliminare Dellucci, ma il terza base Scott Brosius decise di tenere la palla invece di tirarla in prima per completare il doppio gioco. Midre Cummings entrò come pinch runner per Damien Miller. Con Cummings in seconda e Bell in prima, il battitore successivo, Tony Womack, colpì un doppio lungo la linea di destra, sul conteggio di 2-2, che pareggiò i conti e Mariano Rivera si vide soffiata la salvezza. Bell avanzò in terza e la difesa degli Yankees giocò dentro in quanto il potenziale punto vincente era in terza con meno di due out. Dopo che Rivera colpì Craig Counsell sul conteggio di 0-1, le basi si riempirono. Con il conto di 0-1, Luis Gonzalez colpì un morbido singolo alla sinistra di Derek Jeter che a malapena raggiunse l'erba del campo esterno, mandando Jay Bell a segnare il punto vincente. Si concluse così il tentativo di New York di aggiudicarsi il quarto titolo consecutivo che invece andò in Arizona alle prime WS nel loro quarto anno di vita, rendendo i Diamondbacks il più veloce team dell'espansione a vincere una World Series, nonché il primo importante titolo dello sport professionistico per lo stato dell'Arizona dal campionato di basket NCAA del 1997. Questa era la terza World Series a finire in questo modo dopo il 1987 e il 1991. Randy Johnson e Curt Schilling furono gli MVP delle World Series del 2001, uniti in un record di 4-0 e una ERA di 1.40 con 45 strikeout in 39 inning e 1/3. A Johnson venne accreditata la vittoria in Gara 7, diventando il primo lanciatore di sempre a vincere tre partite nello stesso Fall Classic da Mickey Lolich dei Detroit Tigers nel 1968. Anche se la serie fu giocata al massimo delle sette partite, i Diamondbacks sconfissero gli Yankees 37-14 a seguito degli ampi margini di vittoria conseguiti da Arizona nel Bank One Ballpark rispetto ai margini di sconfitta allo Yankee Stadium. Arizona superò anche New York per la media battuta con .264 contro .183, la più bassa di sempre in una World Series di sette partite. Il record precedente era di .185 dei St. Louis Cardinals nelle World Series del 1985 quando persero con i Kansas City Royals quattro partite a tre.

Il programma delle World Series 2001

La patriottica cerimonia prima dell'inizio di Gara 1 delle World Series del 2001al Bank One Ballpark di Phoenix. I militari dispiegano una gigantesca bandiera americana durante l'inno nazionale, come parte delle cerimonie pre partita

Craig Counsell colpisce un home run contro il partente dei New York Yankees Mike Mussina, a sinistra, nel corso del primo inning di Gara 1 delle World Series del 2001 al Bank One Ballpark di Phoenix. Il catcher è Jorge Posada, a destra, e l'arbitro di casa base è Steve Rippley

Scott Brosius dei New York Yankees protesta per la chiamata di strike con l'arbitro di casa base Mark Hirschbeck nell'8° inning di Gara 2 delle World Series 2001. I Diamondbacks sconfissero gli Yankees 4-0

L'arrivo a casa base di Matt Williams autore del fuoricampo da tre punti nel 7° inning di Gara 2 delle World Series 2001. Ad attenderlo al piatto Danny Bautista, a sinistra, e Reggie Sanders che da il pugno a Williams

Il catcher Damian Miller, a sinistra, e il prima base Mark Grace si congratulano dopo l'ultimo out con Randy Johnson dopo la sua dominante performance in Gara 2 delle World Series del 2001

Il presidente George W. Bush saluta la folla con il manager degli Yankees Joe Torre, a sinistra, e il manager dei Diamondbacks Bob Brenly allo Yankee Stadium prima di Gara 3 delle World Series del 2001

Due foto che ritraggono il presidente George W. Bush mentre saluta la folla dello Yankee Stadium prima di effettuare il primo lancio cerimoniale al ricevitore di riserva degli Yankees Todd Greene e il successivo strike perfetto

Una bandiera americana recuperata da Ground Zero appesa allo Yankee Stadium durante le World Series del 2001

Derek Jeter si avvia alla battuta durante Gara 3 delle World Series del 2001. Da notare il logo degli Yankees con le stelle della bandiera americana

Mark Grace guarda le targhe dei grandi Yankees prima di Gara 3 della World Series del 2001 allo Yankee Stadium. Grace aveva detto inizialmente che pensava che il baseball fosse insignificante dopo l'11 settembre, "Ma poi ho capito che mi sbagliavo. In queste World Series, il baseball è diventato molto, molto importante. Non solo per gli appassionati del baseball, ma per il Paese".

Lo Yankee Stadium, visto dalla linea di terza base, mentre viene suonato l'inno americano prima di Gara 4 delle 2001 World Series 2001

Derek Jeter ha appena colpito il fuoricampo vincente nel 10° inning di Gara 4 delle World Series 2001

Un esuberante fan alza un cartello con la scitta "Mr. November" in onore a Derek Jeter che ha appena colpito il fuoricampo vincente nel 10° inning di Gara 4 delle World Series 2001. La performance di Jeter si verificò pochi minuti dopo la mezzanotte, da qui il soprannome di "Mr. November"

Rod Barajas colpisce il fuoricampo solitario nel 5° inning di Gara 5 delle World Series 2001. Il pitcher è Mike Mussina e il catcher Jorge Posada. L'arbitro di casa base è Jim Joyce

I tifosi dello Yankee Stadium nella parte alta del 9° inning di Gara 5 delle World Series 2001 rendono omaggio a Paul O'Neill (# 21) cantando all'unisono il suo nome

Due foto che immortalano Scott Brosius che ha appena colpito il fuoricampo da due punti nel 9° inning di Gara 5 delle World Series del 2001, per pareggiare la partita e mandarla agli extra inning

Il momento successivo con l'esultanza di Scott Brosius mentre di spalle il closer dei Diamondbacks Byung-Hyun Kim guarda la palla che esce per il fuoricampo del pareggio. Il catcher è Rod Barajas e l'arbitro di casa base è Jim Joyce

La reazione di sconforto di Byung-Hyun Kim dopo il fuoricampo da due punti di Scott Brosius nel 9° inning di Gara 5 delle World Series 2001 che pareggia la partita

Damian Miller (# 26), dopo aver segnato il terzo punto nel 2° inning di Gara 6 sulla valida di Tony Womack, viene accolto da Reggie Sanders, autore del secondo punto entrato sempre grazie al singolo di Womack. A sinistra in primo piano, Endy Pettitte

Andy Pettitte si mette il guanto in testa disperato dopo la negativa prestazione in Gara 6 delle World Series del 2001. In due inning ha concesso 7 valide e 6 punti prima di essere sostituito da Jay Witasick

Jorge Posada dei New York Yankees elimina per toccata Danny Bautista degli Arizona Diamondbacks nel 3° inning di Gara 6 delle World Series del 2001 su un tiro dell'interbase Derek Jeter

La scivolata di David Dellucci per rompere il doppio sul bunt messo in campo da Damian Miller e raccolto da Mariano Rivera nel 9° inning di Gara 7 delle World Series del 2001. Mariano effettua un brutto tiro che non può essere raccolto da Derek Jeter per l'out forzato e che è stato determinante per la riscossa degli Arizona Diamondbacks

Luis Gonzalez colpisce il singolo vincente in Gara 7 delle World Series 2001

Luis Gonzalez mentre corre in prima dopo aver colpito il singolo walk-off che ha dato la vittoria ai Diamondbacks in Gara 7 e il titolo delle World Series del 2001. A sinistra, con il # 42 il closer degli Yankees Mariano Rivera si avvia nel dugout

Le due immagini affiancate di Luis Gonzalez, a destra, mentre colpisce l'RBI vincente e Jay Bell, a sinistra, che va a segnare il punto della vittoria nel 9° inning di Gara 7 delle World Series 2001. Nella foto di sinistra il catcher degli Yankees Jorge Posada si avvia nel dugout

Lo sconforto di Derek Jeter dopo la valida di Luis Gonzalez che pone fine a Gara 7 e assegna il titolo delle World Series 2001 ai Diamondbacks

Luis Gonzalez viene sollevato di peso dal coach di prima Eddie Rodriguez, a destra, dopo aver colpito il singolo walk-off che ha dato la vittoria ai Diamondbacks in Gara 7 e il titolo delle World Series del 2001

Luis Gonzalez, con il caschetto, abbracciato dai compagni dopo aver colpito il singolo walk-off che ha dato la vittoria ai Diamondbacks in Gara 7 e il titolo delle World Series del 2001. Da sinistra, Craig Counsell, al centro Curt Schilling e David Dellucci (# 25)

I giocatori Diamondbacks abbracciano Jay Bell che ha appena segnato il punto vincente di Gara 7 delle World Series 2001 sulla valida di Luis Gonzalez. Riconoscibili Randy Johnson, al centro in alto e Mark Grace (# 17)

I giocatori dei Diamondbacks esultano per la vittoria in Gara 7 delle World Series del 2001

I lanciatori degli Arizona Diamondbacks Randy Johnson, a sinistra, e Curt Schilling, a destra, alzano il trofeo di MVP delle World Series 2001 dopo essere stati nominati entrambi vincitori

A sinistra con il cap, Jerry Colangelo, managing partner dei Diamondbacks, e il manager Bob Brenly, mentre tiene il trofeo, alla parata per la vittoria delle World Series del 2001 a Phoenix

La folla di Phoenix, di circa 300000 persone, alla parata dei Diamondbacks vincitori delle World Series del 2001

La copertina di Sport Illustrated, del 12/11/2001, con gli Arizona Diamondbacks vincitori delle World Series 2001